sabato 23 ottobre 2010

Crisi economica “800mila posti persi”

Stando alle notizie che provengono da a Firenze al congresso del Sel  la crisi economica in Italia ha portato a far perdere  800.000 posti di lavoro mentre al momento sono 600.000 i lavoratori in cig.  Ciò è quanto ha affermato  il segretario generale della Cgil Epifani.
A fronte di questi dati le forze politiche, i movimenti sindacali e le associazioni di settore devono sedersi insieme o con incontri a più tavoli per dare un indirizzo che raccolga il più ampio consenso per affrontare in modo reale il problema della crisi economica.
 
Una soluzione potrebbe essere quello di promuovere la crescita economica e l’occupazione utilizzando gli strumenti a disposizione della società civile e politica.
Gli spunti di partenza si possono identificare nel ricercare le esigenze dei lavoratori e delle imprese:
fare in modo di aumentare la produttività, magari attuando un incremento delle retribuzioni collegato a risultati e utili della impresa;
adottare politiche per favorire l’occupazione, attraverso lo sviluppo delle competenze richieste dal mercato del lavoro, con particolare riferimento ai giovani e alle donne;
attuare una  vera politica per la ricerca e lo sviluppo tanto cara ad  alcuni paesi della Comunità europea;
adottare politiche sul territorio contro  l’emersione dell’economia per  un’efficace azione di contrasto del lavoro irregolare.
Sintetizziamo delle idee, non delle soluzioni per l’occupazione:  elevare la professionalità del lavoro; regolarizzare, ed incentivare la flessibilità del mercato del lavoro; tutelare i lavoratori che cessano il lavoro a causa della crisi economica e attuare politiche di formazione lavoro per i giovani.

venerdì 22 ottobre 2010

I contratti di lavoro: ma quanti sono?

Un buon manuale di lavoro non può esimersi dal parlare delle tipologie dei contratti di lavoro. Esistono davvero tanti contratti di lavoro e non è facile parlarne accuratamente in un solo post: ma si può cominciare a catalogare i vari tipi di contratto di lavoro che si possono trovare. Vediamo intanto i principali.
Primo fra tutti il più desiderato, il più cercato, il più ambito... Ormai anche quello che sta diventando il più difficile da ottenere: stiamo parlando del contratto a tempo indeterminato!
Il contratto a tempo indeterminato è un tipo di contratto senza scadenza: il lavoratore firma per un contratto il cui dissolvimento potrà essere fatto solo se il lavoratore vorrà dimettersi; se il datore di lavoro, per giusta causa, deciderà per il licenziamento; o se l'azienda dichiarerà il fallimento.Il contratto di lavoro a tempo indeterminato è regolato dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) di categoria. Così come sono regolati dai CCNL anche i contratti di lavoro a tempo determinato, che prevede gli stessi diritti del contratto di lavoro a tempo indeterminato, ma che può avere la durata massima di tre anni e che può essere rinnovato solo una volta.
Esistono altri contratti di lavoro: il lavoro a chiamata, il job sharing, il lavoro occasionale o accessorio, il lavoro interinale.
I contratti di lavoro possono essere full time o part time. Il full time è un tipo di rapporto lavorativo a tempo pieno, mentre il part time prevede una riduzione di orario. Full time e part time sono lavori subordinati a termine o atempo indeterminato. Il lavoro part time può essere di tipo orizzontale o verticale o misto a seconda del tipo di orario che viene scelto.
Il contratto a progetto è un tipo di collaborazione tra il lavoratore e il datore di lavoro in cui viene stabilita la durata di un progetto lavorativo, la retribuzione d a corrsipondere, il tempo e il modo di realizzazione del progetto stesso. Per maggiori informazioni sul contratto a progetto si può approfondire sul sito Mondo-lavoro.com.
Altra forma di contratto di lavoro è il contratto di formazione lavoro un tipo di rapporto pensato apposta per i giovani: infatti si riferisce ad un range di età tra i 16 e i 32 anni. I neo assunti dovranno acquisire conoscenze base sulla disciplina del rapporto di lavoro, l'organizzazione aziendale, la prevenzione ambientale e l'antinfortunistica.
Per quanto riguarda il contratto di apprendistato, il datore di lavoro dovrà insegnare al lavoratore tutto quanto serve per fargli apprendere le capacità tecniche necessarieper diventare un lavoratore qualificato.

mercoledì 20 ottobre 2010

Lavoro notturno: vantaggi e svantaggi


Ricordiamo che quando si parla di lavoro ed in particolare di quello notturno bisogna porre con estrema attenzione ciò che la legge dispone.  In questo caso particolare le norme legislative che  si applicano a tutti i datori di lavoro che utilizzino lavoratori con prestazioni di lavoro notturno, devono considerare una peculiarità su tutte.

"Svantaggio" Chi è il lavoratore notturno?   Il lavoratore notturno è colui che lavora almeno 3 ore nel periodo notturno tra le ore 24 e le 5 di mattina, non deve lavorare più di 8 ore nell'arco delle 24 ore, e deve avere una valutazione da parte delle strutture pubbliche competenti del suo stato di salute.  Valutazione che deve essere, ovviamente reale ed accurata.

Vantaggio se vi sono le garanzie aziendali. Comunque al lavoratore dipendente è riconosciuta, o deve essere riconosciuta  una maggiorazione sulla retribuzione (indennità notturna) , il quale valore monetario è stabilito dai CCNL. E’ bene che si sappia che per adibire un lavoratore ad operare nelle ore notturne è necessario accertarsi che egli sia idoneo dal punto di vista psico-fisico.  

Vantaggio. Ricordiamo inoltre che per  nel prossimo 730 ,  il lavoratore “notturno” potrà recuperare le maggiori imposte versate su straordinario e lavoro notturno degli anni  2008-2009.  Basterà che il datore di lavoro certifichi le somme su cui calcolare il recupero in occasione della compilazione del Cud 2011. La restituzione dello sgravio contributivo al lavoratore può essere detassato nella misura del 10%, a patto che il lavoratore abbia i requisiti per accedere a questo beneficio.
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