sabato 11 maggio 2013

Stage retribuiti per il 2013 dove trovarli?


La riforma del lavoro ha previsto la revisione della disciplina dei tirocini formativi, anche in relazione alla valorizzazione di altre forme contrattuali a contenuto formativo. Infatti, è stato introdotto anche il riconoscimento di una “congrua indennità” anche in forma forfettaria in relazione alla prestazione svolta.

Dal 2013 gli stage sono retribuiti per legge. Infatti, i contratti di stage o di tirocinio sono da sempre al centro di grandi polemiche per il cattivo uso che ne hanno sempre fatto le aziende, ovvero retribuzione assente, mansioni troppo operative, percorsi poco edificanti e poco gratificanti. Insomma la classica storia dello stagista che fa solo fotocopie rimettendoci i soldi.

Il 2013 segna una svolta nel panorama degli stage e tirocini formativi: il 24 gennaio 2013 Governo e Regioni hanno infatti firmato il documento contenente le "Linee guida in materia di tirocini" che, come scritto espressamente all'interno, ha la finalità di riqualificare l'istituto del tirocinio (o stage) ed evitare tutti gli abusi.

Il Progetto PiCA è alla sua terza edizione e 150 giovani potranno svolgere un tirocinio retribuito scegliendo tra 35 progetti diversi. 20 ore settimanali per 6 mesi e un rimborso di 350 € mensili.

PiCa, sigla che sta per Percorsi di Cittadinanza Attiva è un progetto volto alla formazione di giovani inoccupati e disoccupati, affinché questi possano impegnarsi socialmente e allo stesso tempo fare esperienza nel mondo lavorativo.

Alla selezione possono partecipare ragazzi dai 18 ai 30 anni con le seguenti caratteristiche:
cittadinanza italiana o di uno degli Stati Membri dell’Unione Europea, oppure cittadinanza extracomunitaria nel caso i candidati risiedano regolarmente in Italia;
immunità da condanne penali;
essere inoccupati o disoccupati e risultare iscritti al Centro per l’Impiego;
non aver mai svolto un tirocinio PiCa ROMA;
idoneità allo svolgimento delle attività previste dal progetto per cui ci si candida.

La domanda di partecipazione dovrà essere inoltrata tramite internet dopo aver compilato il form online che compare sul sito di pica roma. Il termine ultimo per candidarsi è il 21 Maggio 2013. Alla domanda deve essere allegato il Curriculum Vitae.

Roche cerca per le divisioni  Pharmaceuticals e Diagnostics neolaureati qualificati e motivati a cui offrire opportunità di stage retribuiti o percorsi di inserimento in un ambiente di lavoro collaborativo e stimolante. Integrità, coraggio e passione sono i principali valori aziendali che favorisce la condivisione di esperienze e la comunicazione aperta e trasparente a tutti i livelli. L’attenzione allo sviluppo delle capacità personali e professionali ha portato alla nascita di specifici progetti di inserimento, che permettono a chi lavora in Roche di crescere e sviluppare il proprio potenziale. I percorsi di inserimento sono quindi differenziati a seconda della seniority e del ruolo ricoperto e possono prevedere formazione on the job, d’aula e attività di affiancamento e tutoring.

FinecoBank ricerca per la sede milanese neolaureati in Economia o Marketing per uno stage semestrale presso l’Area Sviluppo Prodotti. L’Area è responsabile di assicurare una user experience ottimale nell’accesso e fruizione dei prodotti e dei servizi online, studiando in particolare le interfacce operative, l’usabilità e il design di nuovi servizi e prodotti. Inserito all’interno della Unit Products, il candidato avrà la possibilità di supportare e collaborare con il team per  ideare e progettare le dinamiche di navigazione utente sui diversi canali (sito web, piattaforme online, applicazioni canale mobile), per assicurare una user experience ottimale nell’accesso ai servizi lavorare a prototipi di nuovi prodotti e servizi con particolare orientamento all’innovazione tecnologica analizzare le best practices internazionali e i migliori casi di innovazione in tema di sviluppo di interfacce utenti e modalità di accesso a prodotti e servizi attraverso piattaforme digitali. Fondamentali una buona padronanza scritta e parlata della lingua inglese, la conoscenza del pacchetto Office, motivazione, spirito di iniziativa e passione per le nuove tecnologie.

Tirocinio retribuito per traduttori presso il Parlamento europeo.
Il candidato deve essere cittadino di uno Stato membro dell'Unione europea o di un paese candidato all'adesione (Croazia, Islanda, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Montenegro o Turchia);
deve aver compiuto il diciottesimo anno di età all'inizio del tirocinio;

non deve aver già beneficiato di un tirocinio retribuito o di un incarico retribuito di più di quattro settimane consecutive presso un'istituzione europea, un deputato o un gruppo politico del Parlamento europeo;

deve aver completato, entro la data limite per la presentazione delle domande, studi universitari di una durata minima di tre anni;

deve avere una perfetta conoscenza di una delle lingue ufficiali dell'Unione europea o della lingua ufficiale di un paese candidato all'adesione all'Unione europea e un'approfondita conoscenza di altre due lingue ufficiali dell'Unione europea.

La durata dei tirocini retribuiti per traduttori è pari a tre mesi. I tirocini possono essere prorogati a titolo eccezionale per una durata massima di tre mesi.

Le linee guida prevedono anche dei limiti temporali: il tirocinio standard non potrà durare più di sei mesi; quello di reinserimento, riservato a disoccupati e cassaintegrati, non più di un anno; quello riservato ai disabili non più di due anni.

venerdì 10 maggio 2013

Bce: subito le riforme sul lavoro


Sull’Eurozona pesano ancora rischi sulla crescita e per questo i banchieri centrali di Francoforte giudicano «fondamentale» proseguire nell’attuazione delle riforme strutturali. Nel bollettino di maggio della Bce si punta il faro in particolare sull’Italia, unico paese della periferia nel quale «la competitività non è migliorata dal 2008». Mentre la Bce nota che in alcuni paesi europei, come l’Irlanda, Spagna e Portogallo, dove in precedenza «i costi del lavoro erano andati aumentando a ritmi superiori a quelli medi europei», a partire dal 2008 invece «è in atto un processo di aggiustamento della competitività» del costo del lavoro.

La riforma del mercato del lavoro in atto in Italia - così come i provvedimenti adottati nello stesso campo da Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna - contempla «alcuni importanti provvedimenti volti ad accrescere la flessibilità delle strutture di negoziazione salariale e degli orari di lavoro, e a ridurre un’eccessiva tutela del posto di lavoro». Si tratta di misure che rappresentano «i primi passi verso il miglioramento delle dinamiche del mercato del lavoro e della competitività in questi paesi, e nell’area dell’euro nel suo insieme». In Italia la competitività di costo del lavoro «non è migliorata dal 2008», si legge nel bollettino della Bce, la quale rileva che già in alcuni paesi europei dal 2008 «è in atto un processo di aggiustamento della competitività, dove in precedenza i costi del lavoro erano andati aumentando in modo persistente e significativo e ritmi superiori a quelli medi europei».

I miglioramenti ottenuti con gli interventi dei governi sono «nel complesso incoraggianti», ma sul fronte delle riforme strutturali «sono necessari ulteriori sforzi».

Intanto, notizie cattive sul fronte dei prestiti bancari: si è registrata un’ulteriore stretta in Italia a marzo 2013, quando - si legge nella rilevazione periodica di Bankitalia - i prestiti delle banche al settore privato hanno registrato una contrazione su base annua dell’1,6 per cento (1,4 per cento a febbraio). I prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,8 per cento sui dodici mesi (-0,7 per cento a febbraio); quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 2,8 per cento (-2,7 per cento a febbraio).
 

domenica 5 maggio 2013

Inps circolare 48 del 2013, calcolo mensile per il voucher figli


L'Inps ha pubblicato la Circolare n. 48 del 2013 con cui specifica le istruzioni operative per richiedere l’assegnazione dei benefici e dei voucher previsti dalla Riforma Fornero (L. n. 92/2012), nell’ambito degli interventi volti a favorire l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro.

Come già scritto nell’articolo che le mamme possono avere un voucher di 300 euro , il contributo è erogato per un periodo massimo di sei mesi.

Adesso analizziamo il calcolo mensile per l’importo dovuto.
L’importo del contributo è di 300,00 euro mensili. È erogato per un periodo massimo di sei mesi, divisibile solo per frazioni mensili intere, in alternativa alla fruizione del congedo parentale, comportando conseguentemente la rinuncia dello stesso da parte della lavoratrice.
Si precisa che per frazione mensile deve intendersi un mese continuativo di congedo che potrà essere collocato a piacere, singolarmente o in successione, purché nell’ambito degli undici mesi successivi al termine del periodo di congedo di maternità.

Ne consegue che se la lavoratrice, a titolo esemplificativo, ha usufruito di quattro mesi e un giorno di congedo parentale, potrà accedere al beneficio per un solo mese, residuandole 29 giorni da utilizzare come congedo parentale. Allo stesso modo il beneficio, una volta richiesto, potrà essere interrotto solo al compimento di una frazione mensile così come sopra definita.

Le lavoratrici part-time potranno fruire del contributo in misura riproporzionata in ragione della ridotta entità della prestazione lavorativa.

Le lavoratrici iscritte alla gestione separata possono usufruire del contributo per un periodo massimo di tre mesi.

È opportuno per datori e lavoratrici interessate, conoscere i dettagli del beneficio e della procedura d'accesso.

L'articolo 4, comma 24, lettera b) della legge 92/2012, introduce per il triennio 2013-2015, la possibilità per la madre lavoratrice di chiedere, al termine del congedo di maternità e in alternativa al congedo parentale, voucher per acquistare servizi di baby sitting, o un contributo per far fronte ai costi della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati, da usare negli undici mesi successivi al congedo obbligatorio, per un massimo di sei mesi.

Il decreto del 22 dicembre 2012 del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con l'Economia, ha definito i criteri di accesso e le modalità d'uso del contributo. L'erogazione terrà conto (articolo 10) del limite di spesa di 20 milioni di euro all'anno per ciascuno degli anni 2013, 2014, 2015.

La circolare Inps n. 48 del 28 marzo 2013 ha indicato le modalità e la tempistica dell'accesso alla prestazione, che la madre lavoratrice potrà ottenere presentando domanda, esclusivamente con modalità telematiche, allo stesso Istituto di previdenza.

L'aiuto previsto per le madri lavoratrici consiste nella corresponsione di voucher per acquistare servizi di baby-sitting o di un contributo per far fronte ai costi della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati. Questi contributi sono utilizzabili in alternativa al congedo parentale previsto dall'articolo 32, comma 1, del Dlgs 151/2011.


Tale contributo può essere richiesto anche se la lavoratrice ha già usufruito in parte del congedo parentale. Per frazione mensile deve intendersi un mese continuativo di congedo che potrà essere collocato a piacere, singolarmente o in successione, purché nell’ambito degli undici mesi successivi al termine del periodo di congedo di maternità.

Ne consegue che se la lavoratrice ha usufruito di quattro mesi e un giorno di congedo parentale, potrà accedere al beneficio per un solo mese, residuandole 29 giorni da utilizzare come congedo parentale. Allo stesso modo il beneficio, una volta richiesto, potrà essere interrotto solo al compimento di una frazione mensile.

Al beneficio possono accedere solo le madri, anche adottive o affidatarie, sia lavoratrici dipendenti, sia iscritte alla gestione separata, con riferimento ai bambini già nati (o entrati in famiglia, in Italia) o quelli la cui data presunta del parto è fissata entro i quattro mesi successivi alla scadenza del bando per la presentazione della domanda.

Per quanto riguarda la gestione separata, sono destinatarie della tutela tutte le lavoratrici, comprese le libere professioniste, che non risultino iscritte a un'altra forma previdenziale obbligatoria e non siano pensionate, e dunque tenute al versamento della contribuzione in misura piena.

Sono escluse le lavoratrici autonome iscritte a un'altra gestione, come coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiane ed esercenti attività commerciali, imprenditrici agricole a titolo principale, pescatrici autonome della piccola pesca marittima e delle acque interne.

In caso di parto plurimo, la lavoratrice madre può presentare una domanda per ciascun figlio, anche come gestante che, in caso di gravidanza gemellare, potrà presentare domanda per ogni nascituro, purché per ciascun figlio ricorrano i requisiti previsti. Quanto, invece, alla partecipazione alla spesa per l'asilo nido, il contributo è devoluto direttamente alla struttura, pubblica o privata, che intendendo aderire alla misura, sarà iscritta in un registro ad hoc, consultabile dalle lavoratrici interessate. Per l'iscrizione al registro le strutture scolastiche devono accreditarsi presso l'Inps, di Pin dispositivo (che si differenzia dal Pin «online», il cui rilascio avviene senza che l'utente si sia recato in sede per farsi riconoscere di persona o abbia inviato copia del documento di riconoscimento) e presentando la domanda telematica all'Istituto.
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