martedì 21 agosto 2012

Mercato del lavoro: aiuti per le nuove imprese

L'avvio di una nuova impresa richiede una buona razione di coraggio e di inventiva, da abbinare però alla conoscenza del mercato del lavoro, delle sue regole, alle opportunità che gli enti creano a chi vuole investire sul territorio.

Ricordiamo che l’articolo 87 del trattato della Comunità Europea stabilisce che gli aiuti di Stato, ossia l’insieme di vantaggi economici che un’impresa può ricevere, sono incompatibili con il mercato comune
Tuttavia, il trattato precisa che alcune categorie di aiuti sono compatibili. Fra queste, rientrano finanziamenti
statali per le piccole e medie imprese (oltre a quelli in favore della ricerca e dello sviluppo, della tutela dell'ambiente, dell'occupazione e della formazione).

Adesso si dice che per la crescita l'esecutivo punta a semplificare la burocrazia soprattutto per le aziende. Le priorità per rilanciare il mercato del lavoro sono ridare vera attualità alla crescita e tagliare ancora la spesa pubblica improduttiva.

Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha in programma un decreto legge Sviluppo bis nel quale confluiranno due provvedimenti già in preparazione da tempo, quello sull'agenda digitale e quello per favorire la nascita di nuove aziende.

L'agenda digitale ha come obiettivo la via strategica telematica nei rapporti tra pubblica amministrazione e utenti (famiglie e imprese) e più in generale la diffusione dell'economia online. Per questo bisognerà portare, entro il 2013, la copertura della banda larga di base al 100% della popolazione e avviare la realizzazione della banda ultra larga nelle grandi città. Saranno anche previsti sgravi per favorire gli acquisti e le transazioni online. Quanto alle misure per favorire la nascita di nuove aziende, si punta a riunire in un unico fondo le risorse (si parla di decine di milioni) attualmente sparse in diverse voci del bilancio pubblico per concentrarle sui progetti migliori. Sia sull'agenda digitale sia sul resto il problema maggiore è quello delle risorse.

Servirebbero investimenti massicci mentre al massimo nelle pieghe del bilancio si reperiranno 2-3 miliardi.
Molto atteso dalle imprese è il provvedimento sulle semplificazioni, che tra l'altro sarebbe a costo zero. Le associazioni imprenditoriali hanno suggerito al ministero un'ottantina di semplificazioni che coinvolgono procedure, autorizzazioni, concessioni volte a snellire oneri e passaggi burocratici che complicano la vita delle aziende soprattutto in materia ambientale e di mercato del lavoro.

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