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mercoledì 11 gennaio 2017

Email di lavoro ed offerte: sempre più vittime, come funziona la truffa



Aumenta il numero di imprese vittime di truffe informatiche. Una di quelle in forte crescita è la cosiddetta "business email compromise" (Bec), una finta mail di lavoro che - in virtù dell'apparente conoscenza di chi l'ha inviata - porta il dipendente ad aprire con fiducia un allegato o un link che ne infetta il sistema. Attraverso questa operazione di adescamento (detta anche "phishing") i truffatori hanno accesso al computer della vittima e con esso a una importante mole di informazioni riservate: comunicazioni verso l'esterno o l'interno, fornitori, responsabili del settore commerciale. Una volta capito con chi si relaziona l'azienda e come funziona, i cyber criminali fingono con una nuova email di essere i destinatari di un pagamento, magari un fornitore. Forniscono un nuovo Iban, giustificandolo con un cambio di conto o con un'altra ragione, e il gioco è fatto.

Il Federal Bureau of Investigation (Fbi) degli Stati Uniti ha emesso un avviso in cui ha elencato i numeri del fenomeno. Da ottobre del 2013 a febbraio di quest'anno solo più di 2,3 i miliardi di dollari rubati dai cyber criminali attraverso questo meccanismo. Ad essere coinvolte in base alle segnalazioni ricevute e alle informazioni raccolte, ha detto l'ente investigativo di polizia federale Usa, sarebbero 17.642 aziende di ogni dimensione sparse in almeno 79 Paesi. Da gennaio 2015 l'Fbi ha registrato un aumento del 270 per cento delle vittime identificate ed esposte a perdite attraverso questo tipo di truffa. Secondo l'Fbi la grandezza delle perdite varia da caso a caso (ad esempio in Arizona la perdita media per truffa è compresa tra i 25mila e i 75mila dollari). Fonte Cyber Affairs Aer.

Per chi avesse ricevuto una truffa via mail e volesse contattare la polizia postale per segnalarla, ed entrare sul sito della Polizia di Stato, con tutti i contatti telefonici e di posta elettronica per contattare gli uffici di ogni provincia.

Ricordiamo che per effettuare una denuncia, quando si hanno abbastanza prove, non è sufficiente effettuarla via internet, ma bisogna presentarsi all'ufficio della Polizia Postale più vicino affinché si possa procedere.

Segnaliamo anche il GAT – Nucleo Speciali Frodi Telematiche della Guardia di Finanza, che risponde al sito www.gat.gdf.it/sito_php/ e alla mail sos@gat.gdf.it, a cui potete inviare le vostre segnalazioni di truffe.

Se ne  leggono di annunci di lavoro, la maggior parte sul web: centinaia di pagine e bacheche visitate, ogni giorno, per cercare lavoro, molte volte senza successo. Gli annunci così detti “fake”, in altre parole fasulli-finti, sono sempre esistiti, ma sicuramente l’avvento delle nuove tecnologie e la grande diffusione delle informazioni tramite il web ha accentuato l’ascesa.

Si tratta di false offerte di lavoro che ricorrono a precise strategie comunicative per presentare impieghi molto allettanti: pubblicate principalmente sul Web, fanno spesso cadere in trappola proprio i più giovani.

Ecco una lista dei casi più frequenti e dei consigli da seguire per evitare di essere raggirati.

Frodi più frequenti

Lavoro a domicilio. Si chiede di assemblare o confezionare prodotti dietro un lauto compenso, ma si pretende il pagamento delle spese d’invio del materiale da utilizzare - materiale che non arriva mai.

Vendite porta a porta. Per poter iniziare a lavorare si chiedono versamenti cui non segue alcun invio di prodotti da vendere né la stipula di alcun contratto di lavoro.

Corsi di formazione e borse di studio. L’ottenimento del posto di lavoro è subordinato all’iscrizione a corsi di formazione o al conseguimento di borse di studio che coprono solo una parte del costo del corso. Il resto è a carico del candidato e i titoli rilasciati non hanno alcun valore.

Altri tipi di frodi riguardano l’invito a realizzare book fotografici, la firma di contratti di associazione in partecipazione, falsi periodi di prova, l’invito a mettere a disposizione il proprio conto corrente per effettuare trasferimenti di denaro, la firma di documenti in cui si rinuncia ai propri diritti o future rivendicazioni.

Consigli per non essere raggirati

Fate affidamento solo su annunci di lavoro pubblicati su fonti sicure: quotidiani nazionali o portali e siti Web noti.

Affidatevi possibilmente a società specializzate nella ricerca di lavoro.

Verificate che l’annuncio presenti la chiara indicazione dell’azienda selezionatrice: deve esserne indicata ragione sociale e partita IVA. Diffidate degli annunci di lavoro anonimi.

Contattate telefonicamente la sede legale della società a cui è riconducibile l’annuncio;

Affidatevi solo ad annunci che indicano chiaramente il tipo di lavoro offerto, i requisiti e le competenze richieste e, soprattutto, annunci che chiedono il vostro curriculum.

Evitate annunci che chiedono contributi economici di qualunque tipo per avviare il rapporto di lavoro: pagamento di corsi di formazione o invio di materiali per avviare l’attività lavorativa.



venerdì 11 novembre 2016

Lavoro le professioni più richieste nel 2017



Annunci di lavoro, le professioni che saranno più ricercate nel 2017 e con quali retribuzioni: in cima alla lista Multichannel Architect, i professionisti dei Big Data e quelli dell’IT Security.

Saranno ancora le professioni digitali le protagoniste del mercato del lavoro nel 2017, con oltre la metà delle aziende italiane che sarà pronta ad aprire le porte a nuovi professionisti IT: è quanto emerge dall’Osservatorio di Antal Italy, multinazionale leader nell'ambito della ricerca e selezione di personale.

Tra i profili professionali più ricercati:

i Multichannel Architect, professionisti che si occupano di disegnare l’architettura generale degli applicativi definendo i processi, le specifiche del sistema e le integrazioni tra i sistemi legacy, front-end e app: +24% di richieste nel 2015, +27% previsto per il biennio 2016-2017 che raggiungono il 27%. Tra le skills tecniche maggiormente richieste al Multichannel Architect troviamo la conoscenza degli sviluppi con tecnologia Java (+10% previsto per il 2017) seguito da linguaggi nativi mobile iOS & Android e ibridi. Vengono inoltre richieste spiccate doti analitiche e avere dimestichezza con diversi approcci metodologici tra cui attualmente la metodologia AGILE oppure approccio Devops. Secondo l’Osservatorio ad oggi il 25% delle posizioni aperte per questo ruolo non viene coperta per mancanza di candidati con competenze idonee;

i professionisti dei Big Data, ruoli chiave della rivoluzione tecnologica in atto soprattutto nel settore finanziario, Nel 2016 l’investimento del mercato finanziario ha visto un incremento del +26% e per il 2017 è previsto un ulteriore +2% per poi mantenere questa stabilità nel 2018;

i professionisti del mondo del IT Security, a fronte del fatto che il crescente utilizzo di dati sensibili pone problematiche sulla privacy, sulla proprietà di tali dati personali raccolti e sulla vulnerabilità informatica. Gli investimenti in tal senso sono cresciuti del 34% nel corso del 2016 e sono destinati a raddoppiarsi nel 2017. Conseguentemente le assunzioni, in crescita di oltre il +35% dal 2015 al 2016 e destinate a salire di un ulteriormente +21% nel 2017.

Per quanto riguarda il fronte retributivo:
per i Multichannel Architect si parte da una retribuzione annua lorda di 35.000 euro per le figure più junior fino ad arrivare ai 70.000 euro per le figure con una seniority decennale;

per i professionisti dei Big Data la RAL oscilla dai 27.000 ai 40.000 euro per un ruolo di sviluppatore, dai 38.000 ai 60.000 euro in caso di Architetto Applicativo o Data Scientist, dai 50.000 ai 70.000 euro per un Infrastructure Administrator Big Data e dai 60.000 ai 120.000 euro per un ruolo di responsabilità sulla tematica;

per i professionisti del mondo del IT Security le retribuzioni vanno dai 26.000 ai 32.000 euro per figure Junior, dai 32.000 ai 45.000 euro per figure Middle, fino ai 65.000 euro per i ruoli senior e per i ruoli manageriali si va dagli 80.000 ai 120.000 euro.

Le più pagate nel 2017?

A dare una risposta è l’Osservatorio di Antal Italy, secondo il quale le figure professionali più ricercate nel mercato del lavoro italiano saranno i Multichannel Architect ma anche i professionisti dei Big Data e dell’IT Security.

Le professioni digitali non rappresentano solamente il futuro bensì anche una vera e propria mancanza, almeno in Europa: si stima infatti che – entro il 2020 – il “vecchio continente” si troverà con 900mila posizioni vacanti da assegnare a professionisti digitali. Ma, entrando più nel particolare, quali saranno le professioni più richieste e più pagate nel 2017? Sulla base dell’Osservatorio di Antal Italy, multinazionale leader nell’ambito della ricerca e selezione di personale, in vetta alla classifica troveremo i Multichannel Architect. “Tra le skills tecniche maggiormente richieste al Multichannel Architect troviamo la conoscenza degli sviluppi con tecnologia Java (+10% previsto per il 2017) seguito da linguaggi nativi mobile iOS & Android e ibridi. E’ inoltre importante possedere spiccate doti analitiche e avere dimestichezza con diversi approcci metodologici tra cui attualmente i più in voga sono la metodologia AGILE oppure approccio Devops” spiega Felice Perrone,Team Leader IT Division di Antal Italy. Lo stipendio medio di un Multichannel Architect va dai 35mila euro lordi annui di una figura junior ai 70mila di un senior.

Al secondo posto tra le professioni più pagate e ricercate del 2017 sono i professionisti dei Big Data, con particolare attenzione all’IoT (Internet Of Things). Complice la rivoluzione tecnologica che sta interessando il settore finanziario, il mercato si è trovato quest’anno a investire il 26% in più. In questo caso, uno stipendio medio va dai 27mila euro annui di uno sviluppatore junior sino ai 120mila euro annui in caso di una figura con importanti responsabilità. Il terzo posto spetta invece ai professionisti dell’IT Security, con retribuzioni che oscillano tra i 26mila e 32mila euro per le figure junior sino ai 120mila euro per chi copre invece un ruolo manageriale.

Al di là dell’andamento congiunturale dei diversi settori, ci sono alcuni profili che hanno maggiore spendibilità sul mercato del lavoro. Se guardiamo alle posizioni più richieste dalle aziende secondo lo studio consultato, la classifica vede cinque figure professionali che marcano un segno positivo: responsabili di sviluppo immobiliare, store manager, sales representative, capi reparto e key account manager. Si capisce dunque che il gruppo più dinamico è quello che si muove in ambito commerciale, il che è anche comprensibile tenuto conto che le figure sales e di business development spostano spesso pacchetti clienti (quindi potenziale fatturato) e che non sia sempre semplice reperirne all’interno di un settore, poiché talvolta risultano blindati da patti di non concorrenza che limitano per un certo periodo la “mobilità” di queste figure tra i vari competitors.

Un altro punto interessante rispetto alle professioni più richieste lo offre l’indagine Unioncamere che mappa nello specifico, tra le altre cose, anche i profili più difficili da reperire sul mercato del lavoro.

Si conferma infatti la differenza nazionale tra domanda e offerta e di lavoro, probabilmente anche a causa di un sistema educativo-formativo non sempre allineato alle esigenze e alla velocità di cambiamento del contesto economico. Le imprese prevedono infatti difficoltà di reperimento per il 13% delle assunzioni pianificate in questa prima parte dell’anno, quota che raggiunge il 18% nell’industria e l’11,4% nei servizi.

Tra le figure professionali più difficili da reperire troviamo al primo posto i direttori di funzione, seguiti da specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali, così come ingegneri e specialisti in ambito economico-gestionale e professionisti in ambito education.

Se a prima vista può sembrare strana questa distanza tra domanda e offerta in un Paese come il nostro in cui non mancano persone in cerca di lavoro, ad una riflessione più approfondita probabilmente il mismatch è da identificare non tanto nel tipo di professionalità richiesta, quanto nel tipo di lavoro che ne richiede l’applicazione. C’è infatti un discreto numero di posizioni che sono totalmente nuove rispetto al passato o che ne rappresentano una variante rilevante. Se guardiamo ai profili emergenti fotografati dall’indagine MEOS, troviamo sul podio i Senior User Experience Designer, gli analisti funzionali e i web developer. Ma in realtà questa è solo la punta dell’iceberg di quello che sta chiedendo il mercato. Un’idea più di lungo termine di cosa bolle in pentola può offrircela la classifica stilata da LinkedIn, il social network professionale attualmente più sviluppato a livello mondiale. Lo staff di LinkedIn ha infatti analizzato con un algoritmo predittivo le richieste delle aziende nel 2015 ed è stata in grado di simulare una top 25 delle competenze vincenti nel 2016.

Le prime tre skills della calssifica sono cloud & distributed computing, analisi statistica e data mining, marketing campaign management. Alcune di queste competenze non erano nella top 25 dell'anno precedente, a suggerire una velocità nel cambiamento nell’assetto organizzativo che interessa almeno una parte del mercato del lavoro.

In effetti, le indagini che abbiamo citato fotografano la realtà esistente, una realtà che probabilmente riguarda la grande maggioranza del tessuto produttivo-commerciale nazionale. Ma è importante ricordare che queste statistiche faticano a rilevare una dimensione prospettica. Non mappano i business emergenti, le start-up già avviate così come quelle che saranno ulteriormente create e accelerate da incubatori come H-Farm e Nuvolab (due eccellenze italiane nella top 10 mondiale), le nuove professioni e tutti quei profili che nemmeno le aziende sono ancora in grado di identificare perché in prima fila a fronteggiare la complessità e l’evoluzione del proprio mercato di riferimento.



domenica 30 ottobre 2016

Come riconoscere gli annunci di lavoro fake (falsi)




Se ne  leggono di annunci di lavoro, la maggior parte sul web: centinaia di pagine e bacheche visitate, ogni giorno, per cercare lavoro, molte volte senza successo. Gli annunci così detti “fake”, in altre parole fasulli-finti, sono sempre esistiti, ma sicuramente l’avvento delle nuove tecnologie e la grande diffusione delle informazioni tramite il web ha accentuato l’ascesa.

Se una volta, infatti, gli annunci falsi erano abbastanza evidenti, oggi invece sono realizzati in modo accurato e strutturati in modo da trarre in inganno anche i più esperti.

Si legge, ci si candida, si aspettano risposte. Poi un giorno arriva una email: un’offerta condizionata all’invio di denaro, in certi casi. Un’offerta che non esiste veramente, in altri.

L’affare dei falsi annunci di lavoro è un business che sta penetrando sempre più tra le maglie della Rete.

Bisogna saper prendere degli accorgimenti indispensabili per evitare di cadere nella trappola di falsi annunci, magari che incominciano con la classica frase “cercasi giovani entusiasti e volenterosi” sappiate che spesso trattasi di offerte che nascondono, solo lavori gratuiti o malpagati.

Quello che inquieta tanto le aziende, il cui nome viene usato in modo illegale, quanto chi al danno di un lavoro mancato rischia di aggiungere la beffa dei soldi perduti. Viene raccontato da persone che su una pagina Facebook denunciano falsi annunci relativi a dei posti di lavoro presso catene alberghiere di lusso.

Sappiamo tutti quanto possa essere dura in questo momento affacciarsi sul mondo del lavoro, ma non solo, anche a causa della cattiva gestione imprenditoriale del mercato del lavoro stesso, sempre più sfruttato e malpagato, una situazione angosciosa che ti spinge a sperare magari nell'offerta allettante di una proposta di lavoro semplice giunta magicamente all'indirizzo di posta elettronica.

Annunci questi, falsi che stanno aumentando in modo rapidissimo.

Vengono segnalati, in blog e forum, raccontando di essere incappati in offerte di lavoro all'apparenza uguali alle altre, ma che poi, in sede di colloquio, si sono rivelate ingannevoli o truffaldine.

Molte offerte di lavoro si mostrano evidentemente finte, già dall'annuncio.

Destreggiarsi tra le diverse offerte di lavoro sul web non è facile ed è per questo che vi suggeriamo alcune accortezze, per valutare al meglio quando, e se rispondere, ad un annuncio di lavoro.

Per evitare brutte sorprese, la prima cosa è cestinare senza rimpianti le offerte di lavoro in cui non è indicato il nome dell'azienda e non è presente neppure una presentazione in forma anonima del settore in cui opera e dell'attività che svolge.

Altro segnale sospetto è sicuramente quando l’annuncio risulta molto generico. Un esempio potrebbe essere quando nel titolo dell’annuncio ritrovate “Risorse Umane” e nella descrizione “Si selezionano due figure da occupare nel campo delle risorse umane per una prestigiosa azienda in via di espansione con sede… ”.

Perché si tratta di un fake?

Perché non si specifica il ruolo ricercato (ovvero il titolo dell’offerta è generico)
Perché nella descrizione non c’è alcun accenno alle attività da seguire ed ai requisiti minimi richiesti per il profilo (laurea, età).

Quindi, quando si riscontra questa mancanza di informazioni, vi consigliamo di non perdere tempo nel rispondere e di proseguire la vostra ricerca.

Un altro segnale per gli annunci fake, di solito, è la promessa di guadagni da vertigine a fronte di un lavoro da gestire da casa. Leggendolo, le condizioni proposte potrebbero anche risultare allettanti, ma sono molto scarse le probabilità che si tratti di un annuncio di lavoro vero. Inoltre, per questi annunci si associa anche la vendita di un kit di lavoro, che viene presentato come necessario per l’avvio di un’attività’ a domicilio.

Allo stesso modo, meglio stare alla larga dalle offerte che cercano profili generici e che propongono attività vaghe, infatti le aziende serie sono sempre molto attente ai requisiti professionali e personali delle persone da inserire e in tempi di crisi diventano ancora più esigenti: gli annunci che promettono lavori facili e alte remunerazioni nella quasi totalità dei casi nascondono una truffa.

Il linguaggio utilizzato diventa un altro segnale di non autenticità: diffidate da comunicazioni inviate con un format grafico ed un linguaggio scorretto o sgrammaticato, perché molti sono i casi di phishing via email o web.

Assieme a questi suggerimenti di analisi, proponiamo anche l’utilizzo dei motori di ricerca per raccogliere informazioni sull'azienda, (come ad esempio LinkedIn ) per capire la sua localizzazione, individuare le persone che già lavorano e verificare direttamente che non si tratti di una truffa.

Per maggiore credibilità, spesso in questi annunci è inserito un indirizzo mail nome, cognome o un numero di cellulare, ma la questione non cambia: i dati il più delle volte sono finti e la scheda telefonica attivata solo per il tempo della ricerca.

E' bene anche diffidare dalle offerte di lavoro che richiedono l'invio di dati personali riservati, del codice fiscale, del numero della carta di credito o del conto corrente per le ragioni più svariate e spesso (purtroppo) apparentemente legittime e del tutto motivate: nessuno assume sulla base dell'anagrafica e/o del conto in banca. Anzi, gli annunci che non prevedono neppure un colloquio telefonico o via Skype sono da considerare finti e potenzialmente pericolosi.

E' sempre una buona regola cercare informazioni sulle aziende presso le quali ci si vuole candidare e, in certi casi, diventa un metodo infallibile per svelare subito la truffa. Online si può intanto verificare se la società esiste o meno oppure, quando non è indicato nessun nome, cercare opinioni sull'annuncio: molte volte si aprono pagine e pagine di discussioni che denunciano l'illegalità dell'offerta in questione.

Le società serie pubblicano i loro annunci di ricerca personale su siti importanti di reclutamento oppure si avvalgono di agenzie di lavoro: diffidate di chi vi rimanda ad un sito web in cui sono presenti le informazioni sul “lavoro da casa”.

Occasionalmente può capitare che qualche azienda si faccia pagare per un corso o training di avviamento al lavoro, ma ciò è molto ma molto raro, ed in ogni caso il costo del corso verrebbe detratto dal vostro primo stipendio e mai in nessun caso un’azienda seria vi richiederebbe di anticipare del danaro.

E’ molto più facile che il costo del training iniziale venga sostenuto dall'azienda stessa.

Un’azienda che vi sta offrendo un lavoro legittimo sia in ufficio che da casa vostra, probabilmente vuole vedere il vostro curriculum vitae e le vostre referenze, se si tratta di lavoro dipendente, oppure vuole vedere un esempio di vostri precedenti lavori e o referenze se si tratta di lavoro autonomo ed in ogni caso vi proporrà un contatto telefonico. Un’azienda che intende offrirvi un lavoro legittimo non vi chiederà mai del danaro per lavorare per loro.

Si è cercato di proporre una guida per riconoscere gli annunci di lavoro falsi e per difendersi dalle truffe e segnalare quella in cui si è eventualmente finiti, evitando ad altri la stessa spiacevole esperienza, il consiglio è allora di visitare il sito Bob Spammit, sempre aggiornatissimo e agguerrito contro chi vuole fare della sfortuna degli altri la propria fortuna.





giovedì 18 settembre 2014

Annunci di lavoro: piano Garanzia Giovani la UE controlla



La Commissione UE ha avviato l'analisi del programma Garanzia Giovani nei Paesi in cui è stata effettuata la sperimentazione, tra cui l'Italia.

Il 2014 è l'anno di avvio della Youth Guarantee, programma europeo per favorire l'occupabilità e l'avvicinamento dei giovani al mercato del lavoro. Un percorso che prevede una serie di misure, a livello nazionale e territoriale, volte a facilitare la presa in carico dei giovani tra 15 e 25 anni per offrire loro opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro.

La “Garanzia Giovani” (Youth Guarantee) è il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. In sostanza l’Unione Europea ha stanziato dei finanziamenti per gli Stati con tassi di disoccupazione superiori al 25% e tra questi rientra anche l’Italia.Questi soldi devono essere investiti da ogni Paese con attività di formazione, politiche attive di orientamento, sostegno e aiuti per l’inserimento nel mondo del lavoro. Lo scopo è far sì che i giovani possano trovare un posto di lavoro o un percorso formativo entro pochi mesi.

Infatti, in base a quanto stabilito dalla Raccomandazione Europea, l’Italia deve riuscire a garantire ai giovani una offerta di lavoro qualitativamente valida o una assunzione con apprendistato o un tirocinio oppure il proseguimento degli studi, entro 4 mesi dall’inizio dello stato di disoccupazione o dal termine del percorso di studi formale.

Osservato speciale della Commissione Europea il progetto “Garanzia Giovani”, l’iniziativa UE volta a contrastare la disoccupazione giovanile valorizzando il ruolo dei centri per l’impiego favorendo l’occupazione degli under 29 senza lavoro e dei cosiddetti Neet (giovani che non studiano, lavorano, né cercano impiego) al quale ha aderito anche l’Italia con uno stanziamento di 1,5 miliardi di euro. La Commissione UE sta passando in rassegna i 18 progetti pilota, tra i quali rientra anche quello italiano, per individuare la migliore strategia per la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro dei Neet.

Quello che valuterà la Commissione UE sono i programmi messi in atto da ciascun Paese per fare in modo che ciascuno Stato Membro possa acquisire il maggior livello di esperienza pratica nell’attuazione della Garanzia Giovani arrivando a garantire a tutti i propri giovani un’opportunità lavorativa, un tirocinio, un contratto di apprendistato, un percorso di apprendimento, un incentivo all’auto-imprenditorialità o un’esperienza nel servizio civile entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione, o dall’uscita dal sistema di istruzione formale.

Ogni singola Regione italiana ha il compito di attuare il programma Garanzia Giovani, ossia di organizzare, coordinare e gestire tutte queste iniziative, servendosi delle strutture locali – i Centri per l’impiego e gli enti privati accreditati. All’interno di ogni ente accreditato ci sarà uno “Youth Corner” cioè uno sportello informativo dedicato alla Garanzia Giovani. Saranno infatti questi sportelli a svolgere tutte le attività di accoglienza, orientamento e individuazione delle necessità e potenzialità dei giovani per individuare il percorso più in linea con le attitudini e le esperienze professionali. Il primo step è la registrazione alla Garanzia Giovani e poi il colloquio di orientamento presso uno dei Youth Corner. I giovani hanno la possibilità di fruire dei servizi del programma in qualunque città del territorio nazionale, anche in una Regione diversa da quella di domicilio o residenza.

Per il Commissario UE Laszlo Andor si tratta di una «Riforma strutturale che impone agli Stati membri di migliorare le politiche di occupazione giovanile a tutti i livelli. I progetti pilota dimostrano che si tratta di un approccio vincente che sta dando risultati. La Garanzia per i Giovani si sta rivelando la riforma strutturale di più rapida attuazione nell’UE. La Commissione lavora direttamente con tutti gli Stati Membri per garantire un’attuazione rapida e completa della Garanzia per i Giovani.».


martedì 9 settembre 2014

Lavoro 2014: i profili e le professioni più richieste



Ecco i profili professionali che le imprese stanno cercando e come si muove il mercato del lavoro, l'analisi di Unioncamere sul 2014.

Anche per il 2014 il saldo occupazionale è in negativo (le uscite dal lavoro superano le assunzioni) ma il trend è in miglioramento: le imprese aumentano il numero di nuovi contratti e diminuiscono i licenziamenti. E’ quanto emerge dall’analisi trimestrale di Unioncamere e Ministero del Lavoro, che individua anche le professionalità richieste in questo momento dal mercato: alti profili intellettuali o scientifici, operai specializzati, conduttori di impianti, addetti alle vendite (calano invece le quotazioni di impiegati e tecnici). Tendenzialmente, le imprese puntano su addetti alla produzione e progettisti più che sul back office, per spingere sul core business.

Previste in tutto l’anno 1 milione 389mila assunzioni (+ 96mila rispetto al 2013): 34mila profili di alta specializzazione, con un incremento annuo di oltre il 15%. In termini assoluti, il maggior numero di nuovi contratti riguarderà profili qualificati in ambito Commercio e Servizi (220mila, +13%). Seguono 84.400 assunzioni di operai specializzati e60mila di conduttori di impianti e operai di macchinari. Diminuiscono le richieste di professioni tecniche ( a quota 63mila), con 800 assunzioni in meno, e quelle esecutive nel lavoro d’ufficio (circa 2mila in meno, per un totale di 67mila).

Professioni alto profilo: ingegneri energetici e meccanici, esperti marketing, analisti e progettisti software.

Medium skills: in aumento la ricerca di commessi e camerieri.

Operai specializzati: cresce la richiesta di elettricisti e operai addetti alle macchine confezionatrici.

Settore agricolo: +54mila assunzioni rispetto al 2013, con richieste di stagionali, addetti alla manutenzione di aree verdi e viticoltori.

Un dato rilevante riguarda la facilità con cui le aziende trovano i profili che cercano: il grado di difficoltà è ai minimi storici. Da una parte si tratta di un segnale positivo, sul fronte dell’incontro fra domanda e offerta di lavoro, dall’altra probabilmente dipende anche dal gran numero di persone espulse dal mercato del lavoro in questi anni di crisi, e quindi in cerca di nuova occupazione.

Continuano i tempi duri per i giovani: gli impieghi a loro disposizione diminuiscono, rappresentando il 27,2% dei nuovi posti di lavoro, contro il 30,4% del 2013. In termini assoluti, le assunzioni di giovani sotto i 30 anni saranno a fine anno circa 167mila. Per quanto riguarda invece le donne, si abbassa al 16,8% (dal 18-19%) il numero di posizioni per cui sono ritenute più adatte, e non a favore di posti tradizionalmente maschili ma di quelli per i quali la differenza di genere non è considerata rilevante. Si conferma, infine, la tendenza al ribasso degli ultimi anni per le assunzioni di lavoratori immigrati.

Contratti
Per quanto riguarda le forme contrattuali, prevale il lavoro dipendente (il 93% dei posti disponibili, in crescita del 9%), in gran parte con assunzioni dirette da parte delle imprese (in calo i contratti di somministrazione). In flessione di circa il 7% le collaborazioni. Cresce anche per questo 2014 il numero delle uscite, 1,5 milioni di unità, e il saldo complessivo resterà a fine anno negativo per 144mila posti.

I fabbisogni occupazionali cambiano in base alle congiunture economiche. Professioni ora molto ricercate potrebbero non esserlo più nel medio termine. Per questo è importante conoscere le tendenze che regolano l’universo del lavoro. Per studiare i movimenti della domanda e gli sbocchi professionali è possibile consultare, oltre ai rapporti del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, le previsioni dell’Isfol sui fabbisogni occupazionali. Vediamo nel dettaglio i 10 lavori in ascesa e le 10 professioni in declino.

Le prime dieci professioni a maggior crescita occupazionale dovrebbero, secondo i dati Isfol, determinare circa il 70% del totale delle nuove posizioni occupazionali previste per il 2015. Tra queste vi sono lavori a bassa qualifica, come personale addetto ai servizi di igiene e pulizia, professioni a media qualifica come personale di segreteria, esercenti, addetti alla ristorazione, esercenti delle vendite all'ingrosso e personale ad elevata specializzazione come tecnici delle scienze quantitative fisiche e chimiche, tecnici delle attività finanziarie ed assicurative e specialisti in scienze giuridiche.

L'Associazione artigiani piccole imprese di Mestre ha analizzato i dati emersi da un'indagine del Ministero del Lavoro: se all'inizio della recessione (2009 per la Cgia) i lavoratori introvabili erano infermieri, ostetriche, falegnami e acconciatori, oggi conviene investire su professioni con un'elevata specializzazione in altri settori.

Analisti e progettisti di software, tecnici programmatori, ingegneri energetici e meccanici, esperti della sicurezza sul lavoro: sono queste le attività che nel 2014 daranno luogo a 29mila nuovi posti di lavoro. Di questi ben 8500 rischiano di restare scoperti. L'unica consolazione?Questo dato è di gran lunga inferiore a quello riferito al 2009: i posti liberi per mancanti di figure specializzate erano 17,600, quasi il doppio.

Qualche anno fa erano richieste persone in grado di svolgere per lo più attività manuali: basti pensare che meno di 5 anni fa si calcolava ci fossero circa 520 posti liberi come panettieri e 700 da falegname. Oggi invece la aziende continuano a denunciare penuria di personale nei settori tecnologici ad alta specializzazione, soprattutto per quanto riguarda l'informatica.

La preparazione dei giovani è spesso al di sotto delle richieste avanzate e molte società hanno ancora metodi di ricerca del personale poco efficaci: si basano ancora su canali informali, passaparola e conoscenze personali. Tra i fattori che determinano questo disallineamento tra domanda e offerta c'è anche il fenomeno della cosiddetta "disoccupazione d'attesa": nei settori dove è richiesta una particolare specializzazione, le condizioni offerte dalla società non soddisfano i candidati. Magre retribuzioni, poca stabilità e scarse prospettive di carriera sembrano essere il motivo per cui molti candidati di valore preferiscono rinunciare in attesa di proposte più vantaggiose.

I dati elaborati dal Centro Studi di Confartigianato sull'occupazione in Italia: la classifica delle regioni e dei settori con il maggior numero di annunci di lavoro.

In questo periodo di difficile congiuntura economica, che sta portando molte imprese addirittura a chiudere, trovare lavoro non è sempre facile. Consapevole della situazione il Centro Studi di Confartigianato, rielaborando i dati dei rapporti ISTAT ed Eurostat sul 2014, ha stilato una classifica delle regioni in cui si trova più facilmente impiego, tra le quali primeggiano quelle localizzate nelle aree del Centro Nord.

Regioni
In generale, nel primo trimestre 2014 in Italia l’indice di occupazione è sceso dello 0,9%, ma in sei regioni l’occupazione è migliorata:

in Trentino Alto Adige c’è stato un incremento del +2,5%;
in Valle d’Aosta del +2%;
in Toscana del +1,7%;
nel Lazio del +0,3%;
in Emilia Romagna e Marche de +0,1%.

Dal punto di vista del settore, sembra essere più facile trovare lavoro in: informatica (produzione di software, consulenze), grazie alla diffusione di Internet e del commercio elettronico (+10,4%), con un peso dell’occupazione delle piccole imprese del 47,2%;

servizi di assistenza sociale residenziale (+8,4%) e non residenziale (+7,6%) e ristorazione (+5,6%);

studi professionali (+5,5% per architettura e ingegneria);
fabbricazione dei macchinari, dove l’occupazione sale del +5% e in cui il 43,7% dell’occupazione è in piccole imprese;

confezione di articoli di abbigliamento (+4,9%), con un peso dell’occupazione delle piccole imprese pari al 70%.

A reggere è principalmente l’occupazione dei lavoratori con più di 35 anni di età, cresciuta del +0,9% nel corso dell’ultimo anno, e dei lavoratori autonomi in calo solo del -0,2% contro una perdita 367.000 posti di lavoro per i dipendenti e un calo annuo del -1,2%. In totale in Italia ci sono 5,3 milioni di persone con gravi difficoltà nel mercato del lavoro:

•3,2 milioni di disoccupati;
•1,7 milioni di inattivi;
•1,2 milioni che hanno perso il posto dall’inizio della crisi (dal 2008 ad oggi).



domenica 4 agosto 2013

Mercato del lavoro e la Laurea quali prospettive



Evolve il mercato del lavoro e di conseguenza anche i profili più richiesti dalle aziende, che oggi sembrano più interessate all’impiego di giovanissimi diplomati (43%) che di professionisti in possesso di un titolo universitario (8%), tanto che molti laureati hanno deciso di togliere dal proprio CV l’informazione relativa a questi studi. Questa è la sorprendente rivelazione dell’ultimo rapporto elaborato da Excelsior – Unioncamere sulle previsioni di assunzioni lavorative.

Secondo questa rilevazione l’indagine svolta sulle imprese italiane nel 2012 ha registrato un andamento altalenante anche per questo genere di lauree. Non esiste perciò un indirizzo di laurea “anticrisi” per eccellenza: infatti si è rilevato che anche alcune lauree di ingegneria hanno registrato un calo delle assunzioni, e questo vale anche per alcuni settori delle lauree in biologia.

Ma complessivamente esistono professioni tecniche, specializzate e qualificate per le quali i laureati in discipline scientifiche sono molto ricercati. Sono ancora una garanzia, quindi, le lauree in ingegneria elettronica e dell’informazione, in ingegneria industriale, in informatica, ed è in crescita, secondo la ricerca di Almalaurea, la prospettiva occupazionale dei laureati in Agraria.

Per quanto riguarda gli annunci di lavoro per il 2013. La crescita della ricerca di diplomati da parte delle imprese riguarda tanto gli impieghi stagionali (+3,9%: 38, 6% contro 42,5%) che per quelli non stagionali (passati dal 38,9% del 2012 al 43,9% del 2013) che riguardano soprattutto i settori dell’industria e dei servizi.

Per quanto riguarda le lauree tecniche riguardanti l’architettura e l’urbanistica, si rimane essenzialmente sui livelli precedenti.

Tra le lauree, quelle che hanno maggior probabilità di trovare subito un impiego ci sono quelle nel settore chimico-farmaceutico, medico-odontoiatrico e sanitario-paramedico.

Tra i vari indirizzi dei corsi di laurea in ingegneria, quelli relativi all’ingegneria elettronica e dell’informazione sono i più ricchi di prospettive lavorative. Si pongono, infatti, al secondo posto nella graduatoria delle lauree più richieste dopo quelle di indirizzo economico-statistico, e i principali settori di sbocco di questi laureati sono sicuramente l'informatica e le industrie elettroniche, ma vi sono anche altre opportunità.

Le figure professionali più richieste sono tutte di alto profilo, tra cui quella dello sviluppatore di software, seguita da quella del programmatore informatico, del progettista elettronico e del progettista elettrico. Anche il settore dell’ingegneria industriale (aerospaziale, aeronautica, meccanica, energetica, ecc.) ha ottime opportunità di inserimento professionale, con il 7,5 % di assunzioni totali di laureati.

Il maggiore settore di sbocco è quello dell’industria metalmeccanica, ma c’è richiesta in tutti i settori industriali e nei servizi avanzati di progettazione e consulenza tecnica. Buone possibilità anche per i laureati in ingegneria gestionale e logistica e dell’automazione, ma la metà delle assunzioni è concentrata in tre regioni: Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. La rinomata possibilità lavorativa offerta dalle lauree in ingegneria subisce un arresto per quanto riguarda le lauree in ingegneria civile, ambientale ed edile, che vede le assunzioni in calo rispetto al triennio precedente e concentrate per lo più nel Nord Ovest e in Lombardia. Gli sbocchi professionali sono soprattutto nelle imprese di servizi avanzati di progettazione e consulenza tecnica e nelle costruzioni. Opportunità anche nel campo dell’ambiente e dello sviluppo delle infrastrutture.

Altro indirizzo in espansione sono le lauree in scienze biologiche, geologiche, ambientali e della natura, geografiche e in biotecnologie. Le opportunità di inserimento professionale per chi è in possesso di queste lauree sono in generale piuttosto contenute, se si esclude il settore agricolo e pubblico. Questi laureati vengono soprattutto inseriti nelle imprese che offrono servizi avanzati di consulenza tecnica, nella sanità, nel settore dell'istruzione privata o negli studi professionali. La figura professionale più ricercata dalle aziende è il biologo, seguito dal professore di scuola secondaria superiore, il ricercatore clinico, l'analista chimico, per poi arrivare al tecnico rilevatore geofisico e al tecnico sicurezza ambiente lavorativo.

Il settore comprende le lauree in matematica e fisica, le lauree in astronomia, in scienza dei materiali e in informatica, che comprendono l'80% delle oltre 1.800 assunzioni previste nel 2012 per l'insieme di laureati "scientifici": il settore offre buone prospettive lavorative, tanto che nel 2012 le assunzioni di questi laureati risultano in aumento rispetto alla media del triennio 2009/2011. Sono richiesti soprattutto dalle imprese di grandi dimensioni che operano nei servizi avanzati nell’ICT, per esercitare professioni di alto profilo collegate all’informatica (con la concorrenza di ingegneri elettronici e dell’informazione). Un altro settore in cui questi laureati hanno buone occasioni di inserimento è quello dell’istruzione, con l’ insegnamento di discipline scientifiche nelle scuole superiori.

Tra i corsi di laurea in architettura, in disegno industriale, moda, design, grafica, comunicazione, in pianificazione territoriale ed in storia e conservazione dei beni architettonici e ambientali, i primi due sono i corsi di laurea che offrono le maggiori opportunità di lavoro dipendente presso le imprese private, le cui richieste per il 2012 si aggirano intorno alle 740 unità, con un calo negli ultimi tre anni più contenuto rispetto alla media delle altre lauree. Molti di questi laureati si orientano però verso la libera professione o il settore pubblico, mentre nel privato gli sbocchi principali sono nei servizi avanzati di progettazione e consulenza tecnica, nelle costruzioni, nelle industrie del legno e del mobile, per professioni nel campo dell'industrial design e, naturalmente, negli studi di architettura. La figura professionale più richiesta è quella dell’architetto, seguito dal disegnatore di mobili e arredamento e dal progettista edile. Vengono poi i disegnatori tecnici, i tecnici esperti del recupero dei terreni, gli stilisti.

Secondo la ricerca condotta da Almalaurea che consegue la laurea in Agraria, in 5 anni più dell’80% lavora, e circa il 70% svolge un lavoro stabile, seppure è da notare che circa il 70% per cento complessivo ha frequentato o sta frequentando una specializzazione post-laurea. E’ più del 62% degli intervistati, a 5 anni dalla laurea, che sostiene di aver riscontrato l’utilità dei propri studi nel trovare un lavoro.


domenica 21 aprile 2013

Guida ai falsi annunci di lavoro. Come muoversi


Se ne leggono di annunci di lavoro, la maggior parte sul web: centinaia di pagine e bacheche visitate con i clic per cercare lavoro. Si legge, ci si candida, si aspettano risposte. Poi un giorno arriva una mail: un’offerta condizionata all’invio di denaro, in certi casi. Un’offerta che non esiste veramente, in altri. L’affare dei falsi annunci di lavoro è un affare che si sta infiltrando velocemente sul web, sulla Rete.

A volte la troppa esperienza del mondo degli annunci di lavoro possono giocare brutti scherzi a chi è in cerca in modo spasmodico una occupazione. Come se non bastasse la scarsezza di offerte con contratto e retribuzione dignitose, spesso infatti bisogna anche fare i conti con aziende poco serie o finte, che pubblicano proposte da cui è meglio stare alla larga per non rischiare di perdere soldi.
Sempre più spesso, quando si naviga in siti creati appositamente per la pubblicazione di annunci di lavoro, capita d'imbattersi in inserzioni poco chiare, su alcuni punti di vista o, troppo espliciti su altri, dalla quale è sempre meglio stare lontano.

 Ecco allora una guida su come muoversi verso gli annunci di lavoro falsi.

Come primo aspetto è bene avere un grande attenzione, buonsenso e una dose di diffidenza sono i tre pilastri fondamentali che chi cerca lavoro non dovrebbe mai dimenticare. Tuttavia, in tempo di crisi e quando il mercato del lavoro sembra non offrire alcuna opportunità, anche la persona più navigata rischia di cadere in offerte che non hanno nulla di serio.

Un primo consiglio è non considerare le offerte di lavoro in cui non è indicato il nome dell'azienda e non è presente neppure una presentazione in forma anonima del settore in cui opera e dell'attività che svolge. Diffidate da questi annunci anche nel caso ci sia indicato un numero di telefono o una email con nome e cognome, non sono per niente una garanzia.
E' meglio stare alla larga dalle offerte che cercano profili generici e che propongono attività poco chiare, così come da quelle che promettono facili guadagni. Le aziende serie sono sempre molto attente ai requisiti professionali e personali delle persone da inserire e in tempi di crisi diventano ancora più esigenti: gli annunci che promettono lavori facili e alte remunerazioni nella quasi totalità dei casi nascondono una truffa.

Bisogna diffidare dalle offerte di lavoro che richiedono l'invio di dati personali riservati, del codice fiscale, del numero della carta di credito o del conto corrente per le ragioni più svariate e spesso (purtroppo) apparentemente legittime e del tutto motivate: nessuno assume sulla base dell'anagrafica e/o del conto in banca. Anzi, gli annunci che non prevedono neppure un colloquio telefonico o via Skype sono da considerare finti e potenzialmente pericolosi.

Diffidare gli annunci di lavoro in cui sono prospettati facili guadagni. Infatti, niente è facile, neanche trovare un lavoro, figurasi un guadagno.

Per quanto perfetti possano essere, tali annunci, per questioni inderogabili, presentano delle falle, che è possibile individuare magari rileggendo più volte, nel caso il nostro intuito, trovi qualcosa di poco convincente in quelle righe. In genere le caratteristiche che segnalano un falso annuncio, sono le seguenti:

Attenzione anche ai colloqui di lavoro da svolgere via telefono o tramite Skype, è una questione di buon senso in questo caso. E' consigliabile quindi e, in tutti i casi, svolgere un approfondita e accurata ricerca sull'azienda in questione,  prima di recarsi di persona al colloquio.

Comunque per difendersi dalle truffe e segnalare quella in cui si è eventualmente finiti, evitando ad altri la stessa spiacevole esperienza, il consiglio è allora di visitare il sito Bob Spammit, sempre aggiornatissimo e agguerrito contro chi vuole fare della sfortuna degli altri la propria fortuna.

domenica 29 luglio 2012

Annunci di lavoro: come individuare le aziende che cercano lavoro


Nelle inserzioni pubblicate online la maggioranza delle aziende non riesce a spiegare che cosa concretamente cerca e, nello stesso tempo, i lavoratori non riescono a capirlo.
Quindi le aziende che cercano nuove forze lavoro faticano a trovare collaboratori adeguati e i lavoratori non riescono a identificare opportunità cui proporsi con ottime possibilità.

Vediamo tre esempi di errori che le aziende possono commettere durante la stesura di un annuncio di lavoro:

L’azienda non si presenta in modo adeguato: sebbene per legge l’azienda sia obbligata a presentarsi, in realtà la parte descrittiva risulta carente, spesso ricca di frasi ad effetto che però non spiegano bene l'obiettivo.

L’azienda è poco chiara riguardo la mansione richiesta: spesso la job description non illustra in modo efficiente il tipo di lavoro che si richiede.

Molto spesso nelle inserzioni di lavoro si riduce ad uno sterile elenco di requisiti che non mettono a fuoco le reali mansioni richieste.

Se l’azienda non è ben presentata è buona norma ricercare informazioni sulla stessa navigando sul on line, sul sito internet.

Quando non vi è ben chiaro cosa realmente cerca l’azienda, qual è la mansione richiesta, cercate di analizzare il testo dell’annuncio e valutate la corrispondenza tra le proprie capacità e le richieste dell’azienda.

Se siete decisi a trovare un nuovo posto di lavoro fate attenzione. Non tutti gli annunci celano proposte lavorative di uguale valore. Inoltre, il breve contenuto testuale dell’annuncio va letto con estrema attenzione, al fine di comprendere quali sono i requisiti sui quali vale la pena puntare nella fase di recruitment.

Vediamo come comportarsi davanti a una serie di annunci di lavoro?
Ruolo e figura ricercata: “consulenti commerciali” che nascono dei meri ruoli di promoting, “account manager” che sono veri e propri direttori commerciali e così via. A volte scorrere con troppa rapidità gli annunci di lavoro, pur avendo fiducia del solo intuito sulla denominazione della figura professionale ricercata, è sbagliato. E’ invece meglio impiegare qualche minuto in più, andando a leggere soprattutto le caratteristiche richieste delle attività da svolgere, chiarendo così ogni dubbio sulla natura della professione per la quale ci si sta candidando.

Esperienza: la presenza o meno, nell’annuncio, di una richiesta “esperienza nel ruolo”, è importante per scindere le proposte professionali tra senior e junior. Se l’esperienza è richiesta espressamente, e non ne possedete alcuna, è meglio non procedere ovviamente alla propria candidatura.

Lingue: se l’annuncio richiede esplicitamente la conoscenza delle lingue, fate attenzione. Il colloquio verterà su un breve dialogo nella lingua conosciuta. Meglio essere onesti, e indicare, nel messaggio di risposta, le sole lingue effettivamente conosciute ed il livello di conoscenza.

Chiarimenti: se siete fortemente interessati a partecipare a un processo di selezione per un determinato annuncio, ma non siete soddisfatti del contenuto testuale dell’annuncio, giudicato non troppo chiaro, niente vieta di procedere a un contatto diretto con l’azienda, al fine di chiarire determinati dubbi.

lunedì 9 luglio 2012

Offerte di lavoro: Facebook sfida LinkedIn


Chi pensa che per trovare lavoro basti essere presente sui social network professionali dedicati alle risorse umane oggi sbaglia di grosso. Per trovare nuovi talenti e interagire con loro i recruiters si aprono a tutto il panorama dei social media.

Lo ha dimostrato uno studio di Potentialpark che ha coinvolto più di 30.000 studenti e laureati di tutto il mondo e più di 500 aziende negli Stati Uniti, Europa e Asia.
Il 48% degli intervistati europei dichiara di preferire il collegamento con i recruiter tramite LinkedIn, contro il 25% che lo preferisce su Facebook. Le riserve risiedono nel fatto che Facebook non è ritenuto il luogo giusto per interagire con i datori di lavoro, soprattutto per la condivisione di informazioni della sfera privata.

Nell'era dei social network, la ricerca di lavoro è sempre di più un fatto di conoscenze informatiche - digitali. Ecco allora che un ruolo fondamentale lo giocano i nuovi social media e uno in particolare: LinkedIn. Che siate in cerca del primo impiego o piuttosto vogliate affrontare nuove sfide professionali, è bene scoprire come trovare offerte di lavoro su LinkedIn .

Per avere indicazioni di come utilizzare LinkedIn si consiglia visitare la pagine di lavoro.excite.
Secondo insistenti voci, Facebook starebbe sviluppando una propria piattaforma di annunci di lavoro da integrare all’interno del suo social network, ed il cui lancio sarebbe programmato per la fine dell’estate, presumibile ottobre 2012. Questo nuovo servizio, che dovrebbe garantire agli utenti la possibilità di ricercare impiego tra le numerose offerte di lavoro inserite da aziende ed agenzie specializzate, rappresenta il primo passo di Facebook nel mondo della selezione del personale online.

Ma potrebbe essere anche una minaccia ai preesistenti siti di professionali, come LinkedIn.

Sembrerebbe che al progetto iniziale almeno tre aziende, specializzate nella pubblicazione online di offerte di lavoro, affiancheranno Facebook e saranno coinvolte nella nuova piattaforma: BranchOut, Jobvite e Work4 Labs.

Sembra che nei primi mesi di vita della nuova piattaforma, Facebook non ha intenzione di ottenere profitti da questo servizio, ma non è ancora certo se è previsto di monetizzarlo nel futuro o continuare ad offrirlo in forma gratuita.

domenica 13 maggio 2012

Trovare lavoro su internet e annunci di lavoro

Trovare lavoro su internet è molto più facile che farlo tramite i giornali. Tutto merito di alcuni eccellenti siti Internet che raccolgono inserzioni e consentono di trovare il lavoro che più è appropriato alle proprie aspettative.

Uno dei metodi più facili per trovare lavoro su internet è indubbiamente quello di affidarsi ai siti specializzati. Una volta arrivato sulla pagina principale del sito, puoi ricercare facilmente offerte di lavoro nella tua città digitando il tipo d’impiego che cerchi nel campo Che lavoro cerchi?, la città in cui trovare lavoro nel campo Dove, e cliccando sul pulsante Trova.

Sono molti i siti  per migliaia di annunci di lavoro è davvero facile perdersi. La prima cosa da sapere è che i portali per la ricerca del lavoro non sono tutti uguali.

Esistono i siti di recruiting online come Monster e Infojobs che sono siti specializzati dove le aziende che cercano personale e soprattutto le società di selezione e le agenzie per il lavoro pubblicano i loro annunci.
Sul web sono nati diversi siti internet che si occupano appunto di offerte di lavoro, ovvero che raccolgono gli annunci di tutte quelle persone, società, aziende e imprese in cerca di personale da assumere.
In modo analogo funzionano i portali legati alle più importanti testate giornalistiche come il Corriere della Sera, La Repubblica e il Sole 24 ore, che ormai stanno sostituendo del tutto gli annunci stampati sulle pagine stesse dei giornali.

Vengono anche pubblicati quotidianamente gli annunci di lavoro sui siti delle Agenzie per il Lavoro (Adecco, Manpower, Randstad, ed altri) così come su quelli delle Società di selezione (Hays, Praxi, ed altri). Queste ultime sono solitamente indirizzate a profili medio-alti (professionisti ad elevata specializzazione, Manager), mentre invece le Agenzie ricercano più frequentemente profili tecnici, operativi e impiegatizi.

Se si è interessati a collaborare con specifiche aziende, è possibile trovare gli annunci delle posizione aperte sulla pagina “Carriere” oppure  nella sezione “Lavora con noi” dei portali aziendali, da dove è possibile non solo candidarsi direttamente, ma anche caricare il proprio CV nel database aziendale.
Ora le aziende stesse, così come le società di selezione specializzate, stanno iniziando ad utilizzare con sempre maggiore cadenza anche i social network, in particolare quelli professionali come Linkedin, e Viadeo, per cercare candidati esperti in un determinato settore.

Pertanto è fondamentale leggere sempre con molta attenzione l’annuncio, evitando di cadere nell’inganno delle cosiddette “inserzioni pericolose”, ossia quelle che promettono un lavoro indefinito oppure non corrispondente alla realtà.

Andiamo dunque a vedere una lista dei migliori siti per trovare offerte di lavoro su internet.

Careerjet.it
Jobrapido.it
Lavoro.Corriere.it
JOBisJOB.it

domenica 11 marzo 2012

Per chi cerca lavoro nel 2012 ecco JobScanner.it

JobScanner.it è un motore di ricerca innovativo per le offerte di lavoro.
E si sviluppa senza registrazione ed è completamente gratuito. Alla classica ricerca JobScanner abbina la possibilità di ordinare i risultati in base alla loro affinità con il profilo professionale di chi sta cercando lavoro.

C’è quindi la possibilità di inserire il proprio curriculum e vedere le offerte più vicini al proprio profilo professionale. Il sistema è in grado di leggere i dati contenuti nel curriculum vitae e creare un profilo e ispezionare, tra tutti gli annunci presenti nella banca dati, quelli che ritiene più corrispondenti.
E per dare accesso alla banca dati l’utente non si deve registrare né compilare i form già predisposti che a volte sono lunghi e difficilmente compilabili.

E per accedere basta caricare il curriculum vitae nei seguenti formati PDF, DOC,ODT, DOCX, RTF o TXT, attraverso il tasto "Il mio CV".

Sicuramente JobScanner, è un nuovo motore di ricerca di lavoro che mette ordine negli annunci in rete. In rete si trovano diversi servizi gratuiti che raccolgono annunci di lavoro e consentono di entrare in contatto con le aziende. Molti ce ne sono, altri continuano a nascere. Però il mercato del lavoro piange ed attende l’esito dell’ennesimo tavolo del lavoro tra parte politica e parti sociali per una importante riforma del mercato del lavoro.

JobScanner è un unico punto di accesso, di ricerca e di visualizzazione degli annunci: senza obbligo di registrazione. Alla fine per candidarsi all’offerta di lavoro, si dovrà navigare nei motori di ricerca dedicati alla ricerca di lavoro.

Quindi possiamo definire JobScanner come l'aggregatore di offerte di lavoro. Ed è un nuovo portale che potrebbe semplificare la ricerca di un lavoro. In pratica funziona come un aggregatore di offerte, scandagliando i siti specializzati come Careerjet, Bachecalavoro, Cambio Lavoro, InfoJobs e Monster.

giovedì 28 ottobre 2010

Gli annunci di lavoro: come scegliere?

Questo blog si chiama Manuale di Lavoro: mi piacerebbe fosse organizzato in modo di riuscire a trovare tutte le tematiche del lavoro dalla A alla Z. Ma non è semplicissimo: il blog è solo agli inizi.Intanto, però, pensando alla lettera A, ho pensato fosse utile un post sugli Annunci di Lavoro. Per cercare (e trovare lavoro) bisogna guardare in posti specifici: non dove capita. Bisogna fare attenzione a tutti quegli annunci che, in realtà, nascondono trappole. Quando, dopo aver selezionato un annuncio vengono richiesti i soldi, per poter lavorare, l'annuncio è sicuramente da cancellare. I siti che offrono gli annunci di lavoro migliori sono quelli del Corriere della sera, con il TrovoLavoro.it: ampia la scelta, divisa per zona e per tipo di lavoro che si sta cercando. Ottimi anche quelli del Job24Sole24ore.com con gli annunci di ricerca mirati e strategici.
In linea di massima sono molto buoni tutti gli annunci di lavoro di siti già ben conosciuti, come Monster.it, o Lavoro.org. Bisogna fare attenzione ai siti che hanno annunci di lavoro sparsi, confusionari che non spiegano con chiarezza quale tipo di lavoro viene offerto. A maggior ragione, bisogna tenersi alla larga dagli annunci che offrono compensi elevatissimi, con guadagni facili, senza fatica.
Ogni annuncio di lavoro deve essere serio: deve poter dimostrare quali figure lavorative sta cercando, dove, come e quali competenze vengono richieste.
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