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mercoledì 29 dicembre 2010

Reintegro dal lavoro.

In ricordo della sentenza di Tiziana Ferrario.

Parliamo della tutela del lavoratore ossia del reintegro. Se il licenziamento o il cambio mansioni viene intimato senza la forma scritta o senza giustificato motivo, il giudice lo ritiene illegittimo dichiarandolo inefficace. In questo caso, il datore di lavoro è soggetto a determinati obblighi verso il lavoratore.

Il giudice ordina la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro nei confronti dei datori di lavoro, imprenditori o meno, che occupano: più di 15 dipendenti (5 se agricoli) in ciascuna unità produttiva: sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo, dove è avvenuto il licenziamento; più di 15 dipendenti (5 se agricoli) nell'ambito dello stesso Comune, anche se ciascuna unità produttiva non raggiunge il limite; più di 60 dipendenti complessivamente se nell'unità produttiva interessata sono occupati meno di 16 dipendenti.

Ricordo che nelle cause di diritto del lavoro stando alle percentuali – sentenze , il tribunale del lavoro da ragione spesso, il più delle volte al dipendente è estremamente difficile che il datore di lavoro possa avere una ragione giuridica in merito al licenziamento di personale dipendente.
Oltre alla reintegrazione, il licenziamento illegittimo obbliga il datore di lavoro a risarcire il lavoratore del danno subito. Questo è costituito dal pagamento della retribuzione globale di fatto che il lavoratore non ha percepito, dal giorno del licenziamento fino a quello dell'effettiva reintegrazione.

Ricordo in merito che il tribunale di Roma sezione lavoro ha accolto il ricorso della giornalista Tiziana Ferrario, che ha ordinato alla Rai di reintegrare la giornalista nelle mansioni di conduttrice del Tg1 delle 20 e di inviata speciale per grandi eventi. Il giudice ha ravvisato una "grave lesione della sua professionalità per motivi di discriminazione politica" a seguito dell'opposizione della stessa giornalista alla linea editoriale del direttore Augusto Minzolini.

Questa sentenza ha un valore di grande importanza perché “afferma il principio fondamentale che i poteri del direttore di una testata giornalistica sono limitati dalla legge: non ha infatti il diritto di emarginare o mettere i giornalisti della sua redazioni in condizione di non lavorare". Così Tiziana Ferrario ha commentato a caldo.

Sicuramente è stata una sentenza ancora più significativa in quanto può rivelarsi utile a tutti coloro che hanno subito un medisimo trattamento. La giornalista RAI, in merito alla discriminazione politica a cui tra l'altro fa riferimento la sentenza, ha rilevato: "una redazione è formata da tante identità culturali e il confronto è sempre e comunque necessario".
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