Contratto rinnovato per i metalmeccanici. «Oggi la categoria fa la storia firmando il miglior contratto degli ultimi anni. Con l'intesa finalmente raggiunta abbiamo ottenuto 112 euro di incremento salariale dal 2021 al giugno del 2024. Federmeccanica – Assistal e i sindacati FIOM CGIL, FIM CISL e UILM hanno raggiunto l'intesa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei metalmeccanici scaduto a fine 2019.
I CARDINI DEL RINNOVO
VALORIZZARE LA PROFESSIONALITÀ CON LA RIFORMA DELL’INQUADRAMENTO
Nove livelli di inquadramento ricompresi in quattro campi di responsabilità di ruolo;
Passaggio dalla mansione al ruolo: dal cosa si fa, al come si fa e come si può fare meglio;
Sei criteri di professionalità: autonomia-responsabilità gerarchico funzionale, competenza tecnico-specifica, competenze trasversali, polivalenza, polifunzionalità, miglioramento continuo ed innovazione correlati ai nuovi sistemi integrati di gestione.
GARANZIE SALARIALI E RICONOSCIMENTO DEL VALORE DEL LAVORO
Conferma dell’impianto del 2016 con sistema di calcolo dell’inflazione ex post (IPCA);
Valorizzazione del lavoro legata alla riforma dell’inquadramento;
Incrementi retributivi mensili complessivi pari a 25 euro lordi nel giugno 2021; 25 euro lordi nel giugno 2022; 27 euro lordi nel giugno 2023; 35 euro lordi nel giugno 2024.
FAVORIRE LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER LE GIOVANI GENERAZIONI
Aumento del contributo aziendale al Fondo Cometa per i neo iscritti under 35;
Il contributo passerà dall’attuale 2% al 2,2% dei minimi contrattuali.
FARE UNA BUONA FORMAZIONE
Creare servizi alle imprese con un contributo una tantum di 1,5 euro a carico delle aziende (es pillole formative on line, block chain per registrare la formazione);
Puntare sulla “alfabetizzazione digitale”.
PROMUOVERE LA CULTURA DELLA SICUREZZA
Promuovere i break formativi e condividere le esperienze virtuose;
Focalizzarsi sui quasi infortuni mettendo a fattor comune le buone pratiche;
Analizzare le cause dei rischi alla radice (root cause analysis) per la prevenzione degli infortuni.
Sono stati definiti:
aumento salariale di 100 euro per il terzo livello e di 112 euro per il quinto livello sui minimi contrattuali per il periodo che va dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2024. Le tranches saranno erogate:
a giugno 2021 per 25 euro,
a giugno 2022 per 25 euro,
a giugno 2023 per 27 euro, e
a giugno 2024 per 35 euro.
Inoltre:
sono confermati per ogni anno di vigenza del contratto 200 euro di flexible benefit (welfare contrattuale) come da Ccnl del 26 novembre 2016.
Per la carenza contrattuale del 2020 si è provveduto con l’incremento di 12 euro sui minimi percepiti dalla mensilità di giugno e con 200 euro di flexible benefit per effetto dell’ultrattività della struttura del precedente contratto.
In tema di inquadramento si avrà il superamento del primo livello a partire dal 1° giugno del 2021 e migliaia di lavoratori passeranno nell’attuale secondo livello.
Ulteriore novità è rappresentata dall’introduzione della clausola sociale sugli appalti pubblici mentre sul lavoro agile le parti si sono impegnate a raggiungere una definizione entro la stampa del testo contrattuale.
Dopo la riunione degli organismi unitari, l’ipotesi di accordo verrà illustrata nelle assemblee nei luoghi di lavoro e, infine, sottoposta al referendum vincolante tra tutte le lavoratrici e i lavoratori”.
Vediamo di seguito le due proposte che si sono confrontate per raggiungere l'accordo.
La proposta di Federmeccanica per il rinnovo del contratto
La proposta presentata nell'incontro del 26 novembre prevedeva:
un aumento complessivo di 65 euro a regime, per il periodo 2021-2023, per il 5° livello (riparametrati per i restanti livelli), così suddivisi:
18 euro nel 2021, 21 euro nel 2022, 26 euro nel 2023 e 750 euro nel triennio come welfare aziendale
incremento del contributo aziendale per la previdenza complementare e riduzione del contributo a carico dei lavoratori (dal precedente 1,2% allo 0,5%),
estensione dell’assistenza sanitaria di Mètasalute ai pensionati iscritti al fondo in maniera continuativa per almeno 2 anni
elemento perequativo che sale 500 euro nel 2023 e per la metà (250 euro) continuerà ad andare a chi percepisce solo i trattamenti contrattuali. L’altra metà del perequativo (250 euro) nel 2023 andrà chi non è coinvolto dal premio di risultato, sempre che l’azienda non sia in crisi
modifica dell’inquadramento professionale introdotto nel 1973, da luglio 2021 con 9 livelli di professionalità (al posto delle precedenti 10 categorie, con l’eliminazione della 1° categoria d’ingresso), declinati per gradi di responsabilità.
uova disciplina per lo smart working
conferma del diritto alle 24 ore di formazione in tre anni per tutti i dipendenti
Le richieste sindacali per il rinnovo del CCNL metalmeccanici
La Piattaforma dei Metalmeccanici presentata lo scorso ottobre a Roma dalle tre organizzazioni chiedeva invece:
aumento del salario dell’8% sui minimi contrattuali, relativo al periodo 2020-2022, pari quindi a circa 156 euro in media
valorizzazione della formazione
relazioni industriali partecipative
rafforzamento del Welfare Integrativo
difesa del valore fondamentale della Salute e sicurezza sul lavoro;
Sui temi della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro Fim, Fiom e Uilm chiedevano:
la necessità di rendere cogenti ed efficaci le norme già contenute nel CCNL,
la esigibilità dei cosiddetti “break formativi”,
la segnalazione dei mancati infortuni da codificare all’interno del sistema di prevenzione aziendale, il confronto con gli RLS sul tema delle malattie professionali
Inoltre, si chiedeva di continuare il lavoro avviato dalla Commissione nazionale con INAIL per una banca dati statistica.
In tema di età pensionabile e riorganizzazioni aziendali i sindacati chiedevano strumenti contrattuali oltre che legislativi, per realizzare una “staffetta generazionale” a partire dalle esperienze contrattuali migliori: riqualificazione professionale, “banca del tempo”, integrazione della Naspi, piena contribuzione per i part-time, ma Federmeccanica ha posto il tema dei costi per le imprese e dei vuoti normativi da affrontare.
Sulla riforma dell’Inquadramento Fim, Fiom e Uilm avevano richiesto la conferma dei seguenti punti:
il criterio della valorizzazione delle professionalità a cui corrispondono i livelli retributivi,
il criterio di valutazione della professionalità, che deve essere formabile e retribuita con salario strutturale e non variabile;
le attuali regole di gestione per gli automatismi e le modalità in essere: passaggio dalla 2° alla 3° per gli operai e dalla 4° alla 5°categoria per gli impiegati con titolo di studio inerente la mansione, riconoscimento economico e di livello in caso di svolgimento di mansioni superiori, gli scatti di anzianità;
gli attuali criteri di riconoscimento della professionalità: formazione e conoscenza scolastica, esperienza e conoscenza acquisita, competenze, complessità del prodotto e del processo.