lunedì 6 aprile 2015

Nel Regno Unito: pensione a 55 anni incassi tutti i contributi


È quello che da oggi nel Regno Unito possono fare migliaia di lavoratori grazie all’entrata in vigore di una controversa riforma delle pensioni. Ciascun lavoratore con 55 anni di età potrà ritirare tutto il montante dei contributi previdenziali annui da lui versati nella propria carriera. Un quarto del montante sarà esentasse mentre i restanti tre quarti saranno sottoposti alla tassazione ordinaria.

In Gran Bretagna consensi e critiche. Perché chi ritira tutti i propri contributi non avrà più diritto a una pensione pubblica. Il governo confida nella misura come uno strumento per attivare la spesa delle famiglie, con l’auspicio che sia indirizzata soprattutto agli investimenti e dia un ulteriore impulso alla crescita economica.

Invece i critici della riforma sostengono che i lavoratori che incasseranno tutto e subito correranno il rischio di trovarsi completamente spiantati in età avanzata. Non tutti spenderanno i loro contributi pensionistici per investimenti con cui mantenersi durante la vecchiaia, ma in tanti li useranno semplicemente per pagarsi una fuoriserie o una vacanza di lusso; comunque, non per trovarsi meglio da vecchi. Perché i britannici sono un po’ spendaccioni, e tantissimi sono molto indebitati: se usano il «fieno per la cascina» per pagare i debiti contratti da giovani, domandano i dubbiosi, come si manterranno quando non avranno più uno stipendio una volta lasciato o perso il lavoro, e nessuna pensione da vecchi?

Il primo a chiedere indietro i suoi contributi al Tesoro di Sua Maestà britannica è stato, proprio stamattina, un ragioniere di 57 anni del Devon. Michael Dunn ha deciso di utilizzare quei soldi, di cui evidentemente non ritiene di aver bisogno quando sarà vecchio, per pagare il restauro del tetto della chiesa del suo paesino. Ma in tanti pensano di ritirare i propri contributi per finanziarsi una nuova vita all’estero, preferibilmente in Paesi con un clima più mite o dove l’economia sta registrando un boom, come l’Australia, la Nuova Zelanda e il Sud Est asiatico.

Il governo invita i lavoratori a «riflettere bene e a non agire d’istinto»: anche perché se tutti decidessero di ritirare il «malloppo» la tenuta il sistema previdenziale britannico potrebbe essere messa a rischio.

Un quarto sarà tax free, mentre i restanti tre quarti saranno sottoposti a tassazione ordinaria.
Quella del sistema pensionistico è una delle principali riforme varate dal governo Cameron. Chi ritira tutti i propri contributi, non avrà più diritto ad una pensione pubblica.

Il governo confida nella misura come strumento per attivare la spesa delle famiglie, con l'auspicio che essa sia indirizzata soprattutto agli investimenti.

Tuttavia, i critici della riforma sostengono che i lavoratori che riceveranno tutti i propri contributi correranno seriamente il rischio di trovarsi completamente spiantati in età avanzata, in quanto potrebbero spendere i loro contributi pensionistici semplicemente per pagarsi una vacanza di lusso o, comunque, non per trovarsi meglio da vecchi.



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