Visualizzazione post con etichetta Commisione euopea. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Commisione euopea. Mostra tutti i post

mercoledì 22 febbraio 2017

Che cos'è la direttiva Bolkestein



Approvata nel 2006 e recepita nel 2010, continua a far discutere da molti anni. Tra i punti più contestati c'è l'obbligo di rimessa al bando per alcune concessioni pubbliche. Ma il decreto milleproroghe ha risparmiato gli ambulanti, rinviando la scadenza per la gara al 31 dicembre 2018. Le proteste degli ambulanti e dei tassisti, sono dovute alla direttiva europea Bolkestein, che prevede la rinegoziazione delle licenze.

La direttiva Bolkestein è un atto approvato dalla Commissione europea nel 2006. Prende il nome da Frits Bolkestein, allora commissario per la concorrenza e il mercato interno. L'obiettivo della direttiva è favorire la libera circolazione dei servizi e l'abbattimento delle barriere tra i vari Paesi.

Le proteste degli ambulanti riguardano solo uno dei punti della direttiva e del suo provvedimento di recepimento, quello che rigiuarda l'obbligo di messa al bando delle concessioni in scadenza di spazi pubblici e beni demaniali. Già negli anni scorsi, ad esempio, contro la direttiva Bolkestein si erano scagliati i titolari di concessioni delle spiagge italiane. Di norma infatti molte concessioni venivano rinnovate a scadenza con un accordo diretto pubblico-privato, senza delle vere e proprie gare a cui avessero accesso anche altri operatori. Dopo la recente sentenza dela Corte di Giustizia, che ha sanzionato la pratica del rinnovo automatico delle concessioni, il governo ha deciso di intervenire con un disegno di legge delega approvato dal consiglio dei ministri alla fine di gennaio per il “riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico ricreativo per favorire, nel rispetto della normativa europea, lo sviluppo e l’innovazione dell’impresa turistico-ricreativa”.

All'origine della protesta degli ambulanti c'è a grandi linee lo stesso principio. La direttiva Bolkestein prevede che siano messe a bando molte concessioni pubbliche. Tra queste anche quelle dei commercianti da strada. Il decreto milleproroghe proroga di fatto le concessioni in essere e in scadenza entro luglio 2017 fino al 31 dicembre 2018, quando si prevede che queste siano rimesse nuovamente a bando. Quelle in scadenza o già scadute vengono quindi estese fino alla fine dell'anno prossimo, ma entro quel termine gli Enti locali dovranno attrezzarsi - così prescrive la norma  - per rimettere a bando le stesse concessioni. Se da un lato quindi c'è un rinvio, dall'altro il governo mette nero su bianco un termine per il rilascio delle nuove concessioni. Ad oggi gli ambulanti chiedono che il governo intervenga direttamente per escludere completamente la categoria dall'obbligo di messa al bando delle concessioni pubbliche che sta alla base della direttiva. Non un rinvio, ma un'esclusione totale della categoria dal perimetro di applicazione della Bolkestein.

Come funziona Semplifica le procedure amministrative e burocratiche per esercitare temporaneamente un'attività all'interno di un Paese Ue e mira a evitare le discriminazioni basate sulla nazionalità. Ovvero: un venditore ambulante tedesco che vuole trasferirsi temporaneamente in Italia deve avere gli stessi diritti di un ambulante italiano che presta i suoi servizi a casa sua. E viceversa. Per raggiungere questi obiettivi propone la creazione di sportelli unici dove i prestatori di servizi possano portare a termine tutte le formalità necessarie, espletare le procedure anche via internet evitando requisiti burocratici 'inutili', autorizzazioni discriminatorie e discriminazioni basate sulla nazionalità. In virtù dell'articolo 12 della direttiva, gli ambulanti italiani parteciperanno ai bandi per il rinnovo delle licenze insieme, almeno in via teorica, ai 'colleghi' di tutta Europa.

Perché protestano i tassisti? A scatenare la serie di proteste è il decreto Milleproroghe che sospende per un altro anno l'efficacia di una serie di misure che regolamentano il servizio di Ncc (noleggio con conducente) e Uber.

Emendamento Lanzillotta e slittamento decreto - Lo slittamento al 31 dicembre prossimo del termine per il decreto del Ministero dei Trasporti volto a contrastare le pratiche di servizio abusivo di taxi e di noleggio con conducente non piace ovviamente alla categoria.

Ma, a scatenare la protesta, è stato soprattutto un emendamento approvato dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato, a prima firma della senatrice del Pd Linda Lanzillotta. Tale emendamento prevede la sospensione di una serie di disposizioni che, secondo i tassisti, sono necessarie per mettere ordine tra le offerte alternative a quelle di categoria.

Eccole nel dettaglio:

Obbligo di ritorno nella “rimessa”: i noleggiatori con conducente, dopo aver accompagnato il cliente, devono tornare nella rimessa, come prevede la legge quadro del 1992.

Prenotazione: deve avvenire obbligatoriamente "presso la rimessa”, quindi divieto di stazionamento sul suolo pubblico.

Rimessa: la sede del vettore e la rimessa devono essere situate esclusivamente nel territorio del comune che ha rilasciato l'autorizzazione, che deve mettere comunque a disposizione una sede, una rimessa o un pontile di attracco.

Posteggio: le auto a noleggio con conducente non possono sostare in posteggio di stazionamento su suolo pubblico nei comuni dove sia esercitato il servizio di taxi.

La corsa: l'inizio e il termine di ogni singolo servizio devono avvenire nel garage situato nel comune che ha rilasciato l'autorizzazione, con ritorno alla stesso, mentre il prelevamento e l'arrivo a destinazione dell'utente possono avvenire anche nel territorio di altri comuni.

“Foglio di servizio”: i conducenti sono obbligati a compilare e tenere un "foglio di servizio" completo di una serie di dati tra cui il timbro dell'azienda e/o società titolare della licenza.

Sanzioni: in caso di violazione sono poi previste una serie di sanzioni tra cui la sospensione o la cancellazione della licenza.

L'arrivo di Uber - Ma la diatriba tra taxi e i Ncc risale a diverso tempo prima e si è inasprita con l'arrivo di Uber e l'introduzione dello smartphone. La società californiana ha infatti realizzato un business sulla possibilità di prenotare un’auto tramite app, mentre i tassisti si appellano alla legge quadro del 1992 che a loro giudizio non verrebbe rispettata e mettendo così gli Ncc in concorrenza diretta rispetto al servizio dei taxi.

Differenze tra taxi e Ncc -  I taxi sono un servizio pubblico e hanno obblighi di garanzia del servizio offerto, tariffe regolamentate e una licenza per poter operare. Il servizio Ncc è invece un servizio a prenotazione che non ha alcun obbligo di garanzia, è soggetto alle regole del mercato e deve dotarsi di un'autorizzazione del Comune per poter esercitare.





Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
BlogItalia - La directory italiana dei blog