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domenica 7 agosto 2011

Mercato del lavoro: ipotesi e nuove frontiere


La riforma del mercato del lavoro, che servirà per affrontare la crisi, prevede che lo Statuto dei lavoratori diventi uno Statuto dei lavori e le modifiche devono prevedere una maggiore flessibilità contrattuale e la possibilità di deroga alle norme del contratto nazionale. Questa riforma deve avere lo scopo di attrarre gli investimenti e avere uno sguardo verso il futuro dei giovani come d’altronde ha sostenuto il ministro dell’Economia Tremonti.

Quindi approvare la riforma del mercato del lavoro deve risultare la madre di tutte le liberalizzazioni, ossia la modifica dell' articolo 41 della Costituzione sulla libertà economica, garantendo così che «è lecito tutto, tranne ciò che è espressamente vietato dalle leggi».

Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, insiste nel voler introdurre una norma che estende erga omnes la validità del contratto aziendale. E si vedrà nel corso della trattativa ma in ogni caso le norme stabilite tra le parti nella loro autonomia durano, hanno prestigio e sono rispettate.

Le direttive del Governo puntano sulla riforma del mercato del lavoro per favorire la crescita: il fulcro è lo Statuto dei lavori, che dovrebbe essere un aggiornamento dello Statuto dei lavoratori del 1970. Insieme al potenziamento della contrattazione aziendale, introducendo i cosiddetti contratti di prossimità per stabilire il primato della contrattazione aziendale su quella nazionale – sul modello degli accordi Fiat di Mirafiori e Pomigliano – e detassando il premio di produttività al 10% in modo strutturale con la delega fiscale.

Il ministro Sacconi, convinto in questa fase di poter fare velocemente cose che ieri sarebbero state bloccate al primo tentativo, afferma con le parti sociali parleremo di problemi, numeri e vecchi tabù. Ma è stato accolto male l'annuncio di Tremonti, che peraltro fa riferimento ad una più generale riforma del mercato del lavoro.

Si punta a ridurre del 50% la normativa sul lavoro, prevedendo un nuovo regime di sanzioni che tengano conto della natura sostanziale o formale della violazione e favoriscano l'immediata eliminazione degli effetti della condotta illecita. Inoltre si individua un nucleo di diritti universali e indisponibili, di rilevanza costituzionale da applicare a tutti i rapporti di lavoro dipendente e alle collaborazioni a progetto rese in regime di sostanziale mono-committenza.
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