L' Inps ha inviato una relazione alla Fornero indicando a 390.200 i lavoratori in uscita. Gli esodati, ossia i lavoratori che hanno stipulato un accordo di prepensionamento con l'azienda prima che il sistema previdenziale venisse cambiato e che ora si trovano senza un lavoro e senza i requisiti per ritirarsi dallo stesso.
Quindi i lavoratori esodati che potrebbero avere diritto ad andare in pensione sulla base delle vecchie regole secondo il decreto Salva Italia e il Milleproroghe sono 390.200: è quanto emerge dalla Relazione Inps al ministero del Lavoro inviata prima della firma del decreto che fissa a 65.000 la quota dei salvaguardati.
Penso che con buona determinazione riusciremo a condurre in porto" la riforma del lavoro, "sicuramente prima dell'estate". Lo ha affermato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero concludendo l'assemblea degli industriali a Novara.
"Spero che questo disegno di legge diventi legge nel più breve tempo possibile - ha aggiunto Fornero - e con i minori cambiamenti possibili. Con il Senato abbiamo lavorato molto bene, senza pregiudizi. Mi auguro che questo percorso virtuoso si ripeta alla Camera, ma non ho motivo per pensare che la Camera sia meno virtuosa del Senato". "Tutti - ha detto ancora il ministro - ricordano che venivamo da un periodo di contrapposizione politica forte, aver avuto quella situazione in Senato credo sia una delle cose positive su cui far leva in termini politici".
Il dialogo con le parti sociali é durato tre mesi, è stato utile e molto istruttivo ma mi sarei aspettata di vedere più coesione. Invece ho trovato molta diffidenza tra le parti, contrapposizione di interessi". E' il rammarico espresso dal ministro del Lavoro. "La riforma del lavoro è stata fatta con il dialogo e non con la concertazione, non ce la potevamo permettere. Se un medico deve amputare una gamba non più fare tanti conciliaboli, deve agire".
Sull'articolo 18 "non c'é dogmatismo né ideologia. Abbiamo avuto lo Statuto dei Lavoratori e l'articolo 18 per quarant'anni, adesso abbiamo la modifica del 18, ma le cose cambiano e se non funzionano come noi auspichiamo tra qualche anno potrebbero esserci altre modifiche", ha affermato Fornero.
"L'aumento dei salari può avvenire solamente dall'aumento della produttività", ha sottolineato il ministro. "Noi con queste riforme, compresa quella del mercato del lavoro - ha aggiunto - poniamo le basi per un aumento della produttività e da questo può venire un aumento dei salari che a sua volta serve ad aumentare la domanda di consumi e quindi le imprese possono vendere anche sul mercato interno".
La riforma del mercato del lavoro "non va in porto, piace solo a Monti e alla Fornero, passa solo se mettono la fiducia". Lo ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti nel corso della trasmissione "Un giorno da pecora", secondo quanto si legge su Twitter.
Ricordiamo che il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, aveva assicurato che il decreto presentato al governo avrebbe garantito una soluzione per 65mila persone, ed effettivamente un numero ai minimi sulla realtà, viste che le stime dell'Inps parlavano di 130mila esodati e la Cgil ne contava 300mila. Ma un numero che diventa drammaticamente insufficiente in riferimento alla relazione Inps presentata al ministero del Lavoro: le persone che rischiano di non poter usufruire del cosiddetto "scalino" sono ben 390.200.