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domenica 21 novembre 2010

Pensioni 2011: cosa cambierà



Ormai siamo vicini alla data fatidica. Da gennaio 2011 entreranno in vigore le nuove regole per accedere alla pensione di anzianità, come si può leggere anche sul sito in cui collaboro Mondo-lavoro.com. Innanzitutto per ottenere l'assegno  per la pensione bisognerà aver compiuto almeno 61 anni  e da gennaio l'età minima per entare nel regime pensioninistico  passa da 59 a 60 anni per i lavoratori dipendenti a fronte di almeno 36 anni di contributi) sia quelle sulle finestre ( Riforma 2007) e quelle previste dalla manovra di luglio. Si devono ora aspettare almeno 12 mesi dal raggiungimento dei requisiti, sia di anzianità che di vecchiaia.
Che succede?
La data fatidica ci dice che i lavoratori dipendenti conseguiranno il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico di anzianità e vecchiaia dopo un anno  dalla data di maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi. Sicuramente è un forte risparmio, nei tempi lunghi, da parte dell'ente di previdenza INPS, in vista delle molte uscite monetarie in qusto momento di crisi.  

Chi quindi li matura a 60 anni (avendo raggiunto già il monte contributivo) potrà ricevere la pensione solo raggiunti i 61. Per i lavoratori autonomi l'età per la pensione di anzianità si alza ancora visto che ai 61 anni come età minima per l'uscita si aggiungono 18 mesi di attesa della finestra mobile (arrivando a 62 e mezzo). Gli uomini che non hanno i requisiti contributivi per l'anzianità e devono aspettare l'età di vecchiaia (65 anni) usciranno quindi a 66 (i dipendenti mentre per gli autonomi ce ne vorranno 66 e mezzo).

Regole per le donne.
La pensione di anzianità per le donne lavoratrici del settore privato che potranno uscire dal lavoro dopo i 60 anni, età già prevista per la pensione di vecchiaia. Diversa la situazione invece per le impiegate nel pubblico che hanno un requisito anagrafico per il 2011 per la vecchiaia di 61 anni (65 dal 2012). Per loro sarà ancora possibile l'uscita anticipata per anzianità con 60 anni di età e 36 di contributi. Qui si  applica la finestra mobile e quindi un anno di attesa una volta raggiunti i requisiti anagrafici e contributivi. Sarà comunque possibile avere la pensione di anzianità, indipendentemente dall'età con almeno 40 anni di contributi ma a questi andranno comunque aggiunti i 12 mesi di attesa della finestra mobile (e diventeranno 41).

Ricordo che secondo i dati riportati dalle agenzie, quest'anno l'età media di chi ha raggiunto il pensionamento  è di poco più di 61 anni, ma dall'anno prossimo è previsto che la media supererà i 62 anni, avvicinandosi ai 63.
Cosa succede?
 Dal prossimo anno i lavoratori dipendenti andranno in pensione anticipata rispetto all'età di vecchiaia soltanto se la somma di età e anzianità lavorativa ammonta a 96, a patto che abbiano almeno 60 anni d’età. Quindi occorrono 60 anni di età e 36 di contributi ovvero 61 e 35 e non solo una volta raggiunti i requisiti bisogna aspettare un anno.

Forza!!!, dopo tante riforme delle pensione si è arrivati ad una difficile soluzione che i più giovani dovranno trarre i frutti. In fondo effettuare riforme in campo pensionistico è sempre stato estremamente difficile.
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