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sabato 29 giugno 2013

Dall'Unione Europea 1,5 miliardi per lavoro giovani


Più soldi per i giovani, accordo politico sul meccanismo di risoluzione delle crisi bancaria - su cui si tornerà a dicembre - e piano Ue-Bei per l'accesso al credito delle piccole e medie imprese. Il vertice dei capi di Stato e di governo dei paesi dell'Ue doveva prendere delle decisioni su temi di carattere economico e occupazione e le ha prese.

Ci si attendevano passi avanti sul progetto di unione bancaria, e sono arrivati: grazie anche a una riunione straordinaria del consiglio Ecofin alla vigilia del vertice, i leader dei ventisette hanno trovato un accordo dando il loro assenso all'intesa raggiunta dai ministri. La Commissione europea dovrà presentare un testo proprio su questo (il presidente Jose' Manuel Barroso lo ha garantito ''entro le prossime due settimane''), per decisioni da prendere in occasione del vertice del Consiglio europeo di dicembre.

Si parte dalla decisione che in caso di fallimento di una banca, non saranno gli Stati a pagare. Qualora non sia possibile salvare un istituto creditizio, a partecipare al fallimento (il cosiddetto ''bail-in'') saranno in prima battuta gli azionisti, poi gli obbligazionisti meno assicurati, e infine i depositi, fatti salvi quelli sotto i 100mila euro. Gli stati dovranno istituire entro dieci anni fondi di risoluzione pari ad ''almeno lo 0,8% dei depositi garantiti di tutte le istituzioni creditizie autorizzate nel paese''. I fondi di risoluzione potranno essere usati per assorbire le perdite o ricapitalizzare le banche, ma fino al 5% dei passivi totali della banche.

Sul fronte del lavoro sono state aumentate le risorse a disposizione della 'Garanzia per l'occupazione giovanile'. Il vertice europeo porta a casa l'anticipo al 2014-2015 dei sei miliardi messi sul piatto lo scorso febbraio, che potranno diventare almeno otto dal 2015 in poi, grazie alla flessibilità prevista dall'accordo sul bilancio raggiunto tra Parlamento e Consiglio. Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, sostiene che le risorse per i giovani potranno arrivare anche a nove miliardi, linea ribadita anche dal presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy.

''Sono stati aumentati ad otto miliardi di euro le risorse per le nostre azioni a sostegno dei giovani, e tutti i soldi non spesi nell'ambito dei programmi europei andranno a sostegno dell'occupazione''. Da qui la possibilità di far aumentare l'ammontare complessivo a sostegno di azioni di contrasto alla disoccupazioni. 

Ricordiamo che l'Unione Europea promuove la mobilità transnazionale in materia di istruzione e formazione attraverso una serie di Programmi rivolti a favorire: maggiori opportunità professionali, l'apprendimento di una lingua straniera, la conoscenze di culture diverse, lo scambio e il confronto di esperienze.

Rivisto al ribasso l'accordo con la Banca europea per gli investimenti per sostenere l'accesso al credito, soprattutto per le piccole e medie imprese. Il Consiglio europeo invita infatti la Bei ad attuare il piano per l'aumento dell'attività di prestiti ''di almeno il 40% tra il 2013 e il 2015'', una soglia che nelle bozze circolate prima del vertice era fissata al 50%. L'aumento è stato chiesto, ma meno rispetto al previsto.

"Un risultato straordinario" è, per il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, quello ottenuto dall'Italia al Consiglio Ue. "I fondi della 'Garanzia giovani' sono triplicati, 1,5 miliardi rispetto al mezzo miliardo inizialmente stanziato, nel biennio 2014-2015 e non distribuiti in sette anni, come previsto", ha spiegato Giovannini. Un risultato, aggiunge il ministro in una nota, che "conferma la bontà della strategia messa in campo dal governo italiano nelle ultime settimane": "l'aver posto la disoccupazione giovanile al centro dell'agenda" del vertice Ue,il summit a Roma tra Italia, Francia, Germania e Spagna, e il dl lavoro."Una strategia vincente", ha concluso.

giovedì 23 agosto 2012

Ministro del lavoro e il piano occupazione per i giovani


Elsa Fornero dopo aver detto che: «L'autunno non sarà facile, questa crisi molto pesante mette a rischio il futuro industriale del nostro paese e quindi il lavoro», e che «sull'industria possiamo puntare, non ci sono solo responsabilità della politica ma del credito e degli imprenditori stessi che forse devono avere un atteggiamento più volto all'investimento». Ed adesso è previsto un "piano giovani".

Il 'piano giovani' che il governo si sta apprestando a varare non conterrà "misure eclatanti", ma piuttosto "mirate, territoriali, minute, misure microeconomiche e non una quantità eccessiva di risorse, ma che dovranno essere spese bene". Lo ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero parlando a Radioanch'io".

E inoltre ha promesso che grazie a questi provvedimenti le misure rispetto alle quali "i giovani potranno dire: questo è stato realizzato, ho avuto questa opportunità".

La tassazione sul lavoro "é troppo alta" ha affermato il ministro del Lavoro impegnandosi nell'ambito del governo a portare avanti e "argomentare" tale istanza. "Questa dovrebbe essere la prima aspirazione di un ministro del Lavoro - ha detto - me ne assumo la responsabilità, insieme all'equilibrio dei conti".

«Il nostro paese - ha spiegato - per troppo tempo non ha fatto i conti con un dislivello tra domanda la complessiva e le risorse nel loro insieme, scaricando questo eccesso di domanda sulle generazioni più deboli».  La «costituzione di un grande debito su spalle» dei giovani, ha ricordato il ministro, «è stata la conseguenza più macroscopica di assenza di lungimiranza» visto che «tutti sanno che un debito che cresce prima o poi diventa insostenibile. Noi siamo arrivati al momento della insostenibilità del debito , e abbiamo dovuto ricorrere a misure piuttosto severe».

"Non sono affezionata ai nomi, che si chiami concertazione o dialogo. Ma lavorare per un aumento della produttività tutti insieme intorno a una tavolo è quello che dobbiamo fare e che possiamo fare". Lo ha detto il ministro del Lavoro rispondendo a una domanda sull'appello del ministro Corrado Passera alle forze sociali per un nuovo patto di sviluppo.

La riduzione del cuneo fiscale e la tassazione dei salari è un altro dei temi che dovrà affrontare il governo. Occorre reperire le risorse per effettuare questa operazione. Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha sottolineato che la retribuzione dei lavoratori è «bassa» mentre il costo del lavoro è «alto» per le imprese. Serve, ha aggiunto Fornero, un intervento di riequilibrio della tassazione sui salari. Il ministro ha promesso che si farà carico di questo problema in consiglio dei ministri. Sarà la mia argomentazione in consiglio dei ministri che confronterò con quella degli altri colleghi e del presidente», ha spiegato.
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