Parliamo del rapporto tra le donne ed il lavoro ed in modo particolare dell’imprenditoria femminile.
Quindi donne al lavoro, non solo colf e badanti: il 70% lavora nel settore di terziario, il 5% lavora presso imprese e nei settori del noleggio e delle agenzie viaggio, il 15% lavora nel settore del commercio e ristorazione. Questi dati sono stati rilevati dall'osservatorio sull'evoluzione dell'imprenditoria femminile straniera nel terziario redatta da Confcommercio e Censis. Indicando che sono quasi 100mila le imprenditrici straniere attive in Italia: la maggior parte cinesi con il 15% nella ristorazione. Seguono le romene (7,6%), le svizzere (7,3%), le marocchine (6,7%) e le tedesche (6,3).
Il 16% delle straniere è di nazionalità cinese. Il 24% delle donne imprenditrici è laureata. Il mondo delle imprenditrici sta cambiando, dice l'analisi del Censis e Terziario Donna Confcommercio, e sono molto interessanti almeno tre aspetti qualitativi che emergono dall'Osservatorio, diminuiscono le giovani, tra 2009 e 2010 cala del 2% il numero delle under 30 (l'8,6% del totale) mentre aumentano del 2,1% le donne tra i 50 e 70 anni (sono il 32% del totale) e del 4,7% quelle oltre i 70; è aumentato il livello di istruzione: la quota di imprenditrici laureate passa dall'11,2% del 2004 al 24,1% del 2010; è aumentato il fabbisogno di conciliazione: la quota di imprenditrici con figli passa dal 56,4% del 2004 al 66,2% del 2010.
Vediamo come la dell'imprenditorialità femminile di Parma da incentivi all’imprenditoria femminile. Si parla di mille euro e dell'opportunità d'un tirocinio di tre mesi in Camera di Commercio. Questo è il premio che andrà alla miglior tesi di laurea sull'imprenditoria femminile grazie a un concorso che ha il fine di promuovere l’imprenditorialità femminile e stimolare la ricerca e gli studi sulle materie nel legate alla presenza delle donne nel mondo dell'impresa. Per informazioni si consiglia di visitare la pagina http://www.parmadaily.it/. Per presentare la domanda c'è tempo fino al 7 aprile 2012.
La regione dell'Umbria è la seconda regione in Italia per crescita dell'’imprenditoria femminile nel terziario, con un +1% che supera il dato medio nazionale che si attesta allo 0,4%.
Vediamo alcuni aspetti che devono essere delle regole per le Camere di Commercio e in modo particolare per la Promozione dell'imprenditorialità femminile. Devono creare degli stimoli per valorizzare e sostenere le attività imprenditoriali delle donne sul territorio regionale, ed esprimere importanti segnali di apertura alla verso una volontà di integrazione con attività ed iniziative già realizzate da altri; bisognerebbe fare una politica imprenditoriale femminile per un'attuazione originale ed innovativa per la progettazione di nuove esperienze.
E’ bisogna offrire spazi di rappresentanza per esigenze e fabbisogni dell'imprenditoria femminile sul territorio, e creare occasioni di confronto tra le diverse modalità di conciliare lavoro e vita familiare, fornendo uno stimolo alla creazione di informazioni, servizi e opportunità per le donne ideatrici d'impresa.