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domenica 4 agosto 2013

La classifica Ocse 2013. Quali sono i Paesi migliori in cui lavorare?



Stando all’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) la risposta è: l’Olanda, la Danimarca e la Norvegia; esattamente in quest’ordine. Sono queste le Nazioni che occupano i primi tre posti della classifica avente come parametro il rapporto tra le ore lavorative settimanali e uno stipendio medio annuale. Quattro giorni di lavoro a settimana e reddito annuo da 35mila euro? Non è un sogno. E' l'Olanda. Qui l'86% degli impiegati lavora 34 ore (o meno) ogni sette giorni. La settimana breve non è un lusso, e lo dimostra la diffusione del part time anche tra gli uomini: il 12%, secondo le statistiche di Amsterdam. Come? Grazie a una legislazione che promuove l'equilibrio vita-lavoro, con misure ad hoc per ridurre lo stress e aumentare il benessere.

Congedi parentali per padri e madri e vacanze pagate sono il minimo sindacale: e dal 2000, i dipendenti possono modificare il contratto a piacimento, da full time a part time. Senza una virgola fuori posto su retribuzione, assistenza medica e benefit. Risultato: media di 29 ore lavorative, record Ocse.

L’Italia è al decimo posto con una media di 36 ore settimanali retribuite all’incirca 25.500 euro all'anno. Una situazione quasi paradisiaca che deve essere assolutamente contestualizzata. Le statistiche dell’Ocse hanno come riferimento i dati dei dipendenti aventi un contratto nazionale e prendono in considerazione qualunque settore escludendo coloro che non hanno un contratto stabile e tutti i lavoratori autonomi. In altre parole la fascia di persone che effettivamente lavora quel numero di ore per la retribuzione riportata non è esattamente rappresentativa di tutti gli italiani e lo stesso probabilmente si può dire per almeno una parte dei Paesi citati nella classifica che, dunque, va presa in considerazione con le dovute precauzioni.
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