sabato 17 settembre 2011

Confesercenti e la riforma fiscale

Il presidente della Confesercenti, Marco Venturi, nel corso dell'assemblea annuale, ribadisce la richiesta al Governo di ridurre la pressione fiscale, che è "debordante e ormai insostenibile", "sotto il 40% in tre anni".
A sottolineare le vere emergenze è il presidente di Confesercenti, Marco Venturi, che senza mezzi termini o giri di parole indica la strada da seguire ovvero che "si deve uscire al più presto dalle logiche dell'emergenza. Serve un doppio intervento: coraggiosi tagli delle spese a partire dai costi della politica, dallo snellimento della P.A. e dagli sprechi; taglio delle imposte su lavoro e imprese.
Il fisco descritto da Venturi è "fatto da 62.500 norme tributarie, che ci fanno spendere oltre 18 miliardi per gli adempimenti e che ad un titolare di partite Iva costa 4.945 euro all'anno, rispetto ai 1.320 dei francesi, ai 1.290 dei britannici e ai 1.180 dei tedeschi". L'Italia, da questo punto di vista, è dunque "campione di complessita"', visto che "da noi è gravoso perfino inventare, perché su ogni brevetto pesano tre tasse". Venturi parla di "tasse complicate, tasse invasive", che paghiamo "per raccogliere i funghi, per sposarci, sulle suppliche, sui funerali e chi è contrario alle centrali nucleari le finanzia gia' attraverso la bolletta elettrica".
Infatti uno dei problemi che diventa sempre più pesanti è proprio quello della crescita economica, un obiettivo che è stato ancora più allontanato dalla manovra finanziaria 2011 che si è basata essenzialmente sui tagli e aumento della pressione fiscale, senza dimenticare l'aumento dell'Iva che frenerà maggiormente i consumi.
La priorità dei commercianti è quella di abbassare la pressione fiscale, compensando le minori entrate con la riduzione della spesa pubblica, e non di spostare il prelievo dall'Irpef all'Iva, con inevitabili effetti negativi sui consumi e sull'economia
Comunque è il tempo di andare avanti su una serie di provvedimenti che possano aiutare la crescita, e la più importante è la riforma fiscale, che noi pensiamo debba essere a parità di pressione fiscale complessiva, e abbassare le tasse su imprese e lavoro dipendente.

domenica 11 settembre 2011

Le offerte di lavoro di settembre 2011

Le vacanze sono finite e in tanti si sono rimessi a pensare ai soliti problemi di sempre. Tra questi spicca certamente, per priorità, la ricerca del lavoro.

Vediamole alcune.

Apple cerca HR Manager, Apple Store Leader Program, Market, Store Leader, Leader e Solution Engineer.

Google a Milano cerca manager in grado di gestire un progetto, venditori ed altre figure.



Skytv cerca 100 sales rappresentative, analisti SAP, tecnico audio e operatori di emissioni video.


Adesso vediamo ed analizziamo altre offerte di lavoro. Le offerte per personale amministrativo e di segreteria riguardano circa 4 mila annunci; circa cinquemila sono le selezioni per operatori di call center e addetti al telemarketing; quasi 17 mila le offerte per agenti e venditori che si confermano come i profili più cercati dalle aziende.

Negli annunci web di settembre 2011 sono poche le offerte per infermieri e personale sanitario che riguardano poco meno di 1000 offerte. Il mercato è saturo? Dopo tanti anni di ricerca e assunzioni di personale sanitario, circa  tre mila le offerte nel Turismo e nella Ristorazione settore che in tempi di crisi deve essere intensificato ; circa 8 mila le offerte per gli operai e più di 4.000 nell’Informatica e Web; mentre quelle per tecnici e ingegneri più di 3 mila.

In queste ore all’ufficio dell’Informagiovani di Parma stanno arrivando nuove offerte di lavoro. Anche se gli annunci di lavoro provengono per la maggior parte dalle
, ma non mancano le offerte da parte dei privati, seppur in numero lievemente inferiore rispetto al passato.

Vediamo gli annunci dei privati e delle agenzie di somministrazione del personale per avere un panorama delle offerte di lavoro. Per quanto riguarda i primi si segnalano  richieste per la figura di baby sitter e di madrelingua inglese. Ma per studenti, giovani in cerca di un lavoro, anche a tempo parziale, le offerte non mancano. Sempre richieste le posizioni per camerieri, baristi, pizzaioli, lavapiatti, facchini per consegne a domicilio. Ma anche operatori di telemarketing, addetti alle pulizie, commessi e commesse, cassieri e magazzinieri.

Le figure professionali più ricercate nel mercato del lavoro inteso nella sua interezza sono: contabili, stage remunerati in importanti impresi automobilistiche, per personale di bordo treno per imprese ferroviarie: queste sono le figure professionali più ricercate per il mese di settembre 2011.

I profili più richiesti dalle imprese sono quelli legati alla produzione ossia esperti di marketing e figure a legate all’amministrazione, finanza e controllo ed ancora, i professionisti attivi nell'area della ricerca e sviluppo e personale qualificato nel settore del turismo e esercizi pubblici, nel commerciale e nelle vendite.

Sul sito Ialweb   continuano le ricerche di personale vediamo le più interessati ingegnere per la programmazione della produzione con sede ad Udine, senior account ricerca e selezione con sede a Milano, commessa a tempo pieno con sede a Gorizia ed altre ancora.


Philips cerca personale a Monza, Roma ed in altre località per i settori di vendita e manager della produzione e gestione della finanza e controllo.

domenica 4 settembre 2011

Art 8 contratti aziendali e territoriali più forti

I contratti di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale "operano anche in deroga alle disposizioni di legge" e "alle relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali". E' quanto esplicita un emendamento alla manovra, presentato dalla maggioranza e approvato dalla Commissione Bilancio del Senato. Tra le materie per le quali è possibile la deroga dalla legge e dai contratti nazionali figura anche il licenziamento. Salve solo la "Costituzione nonché i vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro".
Quindi si potrà licenziare con il sì dei sindacati.
Saranno possibili deroghe alle leggi nazionali sul contratto di lavoro per gli accordi aziendali e territoriali, comprese quelle sui licenziamenti. L'emendamento riguarda anche il capitolo licenziamenti, quindi le deroghe all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
Un altro emendamento prevede che l'accordo interconfederale del 28 giugno tra le parti sociali venga recepito nell'articolo 8 della tanto sofferta manovra. Pertanto l'efficacia delle intese sottoscritte a livello aziendale o territoriale riguarda «tutti i lavoratori interessati a condizione di essere sottoscritte sulla base di un criterio maggioritario relative alle predette rappresentanze sindacali». Nelle intese aziendali o territoriali valide erga omnes, per misurare la rappresentatività del sindacato basta anche il criterio «territoriale». Si aggiunge la parola «territoriale» quando si parla delle «associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative»: viene così esplicitato «sul piano nazionale o territoriale».
Più tutele anche per le neo mamme: che saranno i soggetti che non possono essere licenziati in deroga alle leggi. Le intese a livello aziendale o territoriale sottoscritte dalle associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o territoriale possono decidere su diverse materie mansioni, contratti a termine, orario di lavoro, tra le quali anche il recesso dal rapporto di lavoro. Quindi  non rientrano nella disponibilità delle parti che fanno intese aziendali o territoriali: «il licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio, il licenziamento della lavoratrice dall'inizio del periodo di gravidanza fino al termine dei periodi di interdizione al lavoro, nonché fino ad un anno di età del bambino, il licenziamento causato dalla domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore ed il licenziamento in caso di adozione o affidamento».
"Le modifiche della maggioranza di governo all'articolo 8 indicano la volontà di annullare il contratto collettivo nazionale di lavoro e di cancellare lo Statuto dei lavoratori, e non solo l'articolo 18, in violazione dell'articolo 39 della Costituzione e di tutti i principi di uguaglianza sul lavoro che la Costituzione stessa richiama". Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, sul nuovo art.8 della manovra che esplicita per gli accordi aziendali e territoriali la possibilità di derogare alla legge ed ai contratti nazionali, anche sul licenziamento.

E' decisamente diverso il giudizio della Cisl e della Uil che giudicano un fatto positivo che la nuova formulazione" dell'art.8 della manovra "precisi che solo i sindacati comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale e territoriale possano siglare intese a livello aziendale". Questo il parere della  Cisl sugli emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio. Anche il segretario confederale Uil Pirani ritiene che con l'art.8 si recepisce l'accordo interconfederale del 28 giugno e si evita la costituzione di sindacati di comodo.

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