martedì 27 agosto 2013

Operai in ferie, manager cercano di svuotare la fabbrica




Dometic, che produce sistemi di refrigerazione per camper, ha annunciato alcuni giorni fa l'intenzione di chiudere le sedi italiane con la sola eccezione di quella romagnola per delocalizzare in Cina. Di fatto però, stando al racconto dei sindacati, la scorsa notte la dirigenza ha tentato il colpo di mano: "Alle 3 di notte – si legge nel comunicato - l'amministratore delegato di Dometic Italy, il responsabile europeo della produzione e un terzo dirigente svedese, accompagnati da una decina di persone sconosciute, hanno cercato di caricare i generatori presenti nei magazzini degli stabilimenti di Via Virgilio e Via Zignola a Forlì".
Dopo il trasferimento all'estero della Firem di Modena all'insaputa dei lavoratori, arriva una seconda segnalazione in Emilia Romagna. La denuncia è arrivata dai sindacati. Secondo la nota congiunta, nella notte del 23 agosto l'amministratore, il responsabile europeo della produzione e un terzo dirigente svedese della multinazionale hanno cercato di caricare i generatori degli stabilimenti e sono stati fermati dai lavoratori e le forze dell'ordine.

I lavoratori immediatamente accorsi davanti ai cancelli hanno chiamato le forze dell'ordine. All'arrivo dei carabinieri la situazione, paradossale nella sua gravità, era quella dei dirigenti di una multinazionale svedese che, comportandosi come ladri nel cuore della notte, cercavano di svuotare i magazzini".

A Formigine nel modenese, i sindacati della Firem seduti a un tavolo con Comune, Provincia e proprietà, ottenevano una prima vittoria evitando la chiusura dello stabilimento produttivo i cui macchinari, un paio di settimane fa, erano stati trasferiti in Polonia all'insaputa dei lavoratori in ferie, un episodio analogo è stato registrato a Forlì alle 3 della scorsa notte alla Dometic.

Se a Formigine il peggio è stato scongiurato dopo una trattativa fiume il cui risultato è, la promessa della proprietà di mantenere la produzione nello stabilimento e congelare i posti di lavoro dei dipendenti almeno fino alla presentazione di un nuovo piano industriale in Regione entro 20 giorni, pur avviando la nuova fabbrica in Polonia, a Forlì la situazione, secondo quanto riportato in un comunicato dalle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, il peggio è dietro l'angolo.

A giudizio dei sindacati, ancora, “il comportamento della Dometic appare ancora più grave dal momento che in data 2 agosto è stato firmato dallo stesso amministratore Marco Grimandi, insieme a Confindustria, un accordo con Fim, Fiom, Uilm e la Rsu che, oltre a congelare i tempi della procedura di mobilità, impegnava le parti a non mettere in atto iniziative unilaterali fino all’incontro già fissato il 5 settembre prossimo: riteniamo, a questo punto, che l’incontro del 5 settembre vada tenuto in una sede istituzionale”. In modo da “evitare il ripetersi di situazioni come quella di questa notte – chiosano i sindacati – sarà allestito un presidio permanente davanti ai cancelli di via Virgilio e Via Zignola”.

Gli operai sono in vacanza, i proprietari trasferiscono la fabbrica all’estero. Dopo il caso della Firem di Formigine, l’azienda produttrice di resistenze elettriche che ha portato merci e macchinari in Polonia durante la chiusura per ferie, arriva la seconda segnalazione da uno stabilimento di Forlì.

Cdm del 26 agosto 2013. Novità sul lavoro: precari, assunzioni e contratti a termine




Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge "con le norme che hanno una funzione fondamentale per riorganizzazione e la modernizzazione della Pubblica Amministrazione".

Il Consiglio dei ministri, accogliendo la proposta del Ministro della Salute Lorenzin di introdurre una specifica disciplina per la stabilizzazione del personale medico e del ruolo sanitario, ha introdotto lo strumento idoneo per affrontare il tema del precariato, che nel Servizio Sanitario Nazionale ha assunto dimensioni tali da mettere in crisi la qualità delle prestazioni erogate, specie nelle Regioni in piano di rientro. Tra medici, personale infermieristico, tecnici e altri 11 profili professionali, sarà possibile stabilizzare le circa 35.000 persone del settore sanitario, tramite concorso pubblico riservato.

Con il decreto legge, ha detto il premier Enrico Letta, "si decide di dare una soluzione strutturale" al precariato e si intende "tipizzare e ridurre le forme di lavoro flessibile" e mettere "barriere" per evitare "scorciatoie per le assunzioni". Via libera all'assunzione di oltre 1.000 Vigili del Fuoco.

Come fine strettamente operativo per la stabilizzazione degli attuali precari viene istituita una riserva del 50% nei concorsi, riservata a chi ha lavorato 3 anni nei 5 anni. Prevista, inoltre, "una norma che obbliga ad assumere tutti i vincitori di concorso". In parte questo "riguarderà anche gli idonei, ma solo per le graduatorie più recenti". Assunzione nella P.A. per i collaboratori di giustizia.

«Quelli da stabilizzare saranno scelti con procedure altamente selettive». Via libera all’Agenzia per la coesione: dovrà spendere meglio i fondi europei.

Una corsia preferenziale per la stabilizzazione di alcune decine di migliaia di lavoratori pubblici precari. Ma anche nuove regole per la mobilità in particolare nelle società partecipate, l’assunzione di 1.000 Vigili del Fuoco e - per un numero limitato di dipendenti pubblici - una scorciatoia per la pensione con i criteri precedenti alla riforma Fornero.

Sul tema dei precari sia Letta sia il Ministro della Funzione pubblica D’Alia hanno sottolineato che la graduale immissione dei dipendenti pubblici che hanno lavorato almeno tre anni avverrà secondo procedure «altamente selettive», in modo da far entrare «i migliori».

L’effettiva assunzione degli interessati è condizionata dalle disponibilità di bilancio delle amministrazioni e ancora di più dai vincoli sulle assunzioni. Non è un caso che in questo stesso decreto venga previsto l’obbligo di autorizzazione da parte della Presidenza del Consiglio per poter bandire nuovi concorsi. Le nuove procedure dovrebbero partire all’inizio del 2014.

Contemporaneamente, si vuole far sì che d’ora in poi il ricorso a forme contrattuali a tempo sia limitato a casi veramente eccezionali e temporanei: le assunzioni che non avranno queste caratteristiche saranno automaticamente nulle.

Ma oltre ai dipendenti con contratto a termine, c’è un’altra categoria che attendeva novità da questo decreto: è quella di coloro che hanno già vinto concorsi pubblici o sono comunque risultati idonei ma poi sono rimasti fuori. Il testo prevede la proroga della validità delle graduatorie fino alla fine del 2015.

Un’ulteriore novità inserita nel decreto riguarda la Civit, commissione il cui lavoro sarà concentrato sulla lotta alla corruzione nelle amministrazioni pubbliche. Non è invece entrata nel disegno di legge la norma che avrebbe in qualche modo privatizzato gli incidenti stradali, affidando ad ausiliari il compito di intervenire nei casi non gravi.

«Norma per assumere tutti i vincitori di concorso». «E' prevista anche una norma che obbliga ad assumere tutti i vincitori di concorso. Il precariato non sarà più una scorciatoia rispetto al concorso pubblico- ha detto D'Alia - Saranno previste, inoltre, procedure selettive per scegliere i migliori tra coloro che negli ultimi cinque anni sono stati sotto contratto a termine per tre anni. Per questi è prevista una riserva del 50% dei posti messi a concorso. Assunzione garantita anche per i testimoni di giustizia: è un fatto di giustizia».

«Non possiamo più permetterci 1,2 miliardi di consulenze» - ha detto D'Alia, parlando del via libera a nuovi tagli - Non solo interveniamo riducendo i costi ma obblighiamo le amministrazioni a fornire i dati per un ulteriore intervento selettivo rispetto alle auto di servizio e per il ricorso a prestazioni qualificate esterne. In più si introducono sanzioni per chi viola le norme: chi le viola paga di tasca sua».

lunedì 26 agosto 2013

Anno accademico 2013 2014 corsi per superare i test di accesso all’Università



Tra pochi giorni i ragazzi italiani appena usciti dall’esame di maturità si valuteranno con i test di ingresso che aprono l’accesso all’università e al corso di studio preferito. Per trovare informazioni aggiornate su questi corsi e sulla eventuale presenza di test, occorre rivolgersi alle segreterie di facoltà o ai servizi di orientamento delle singole università.

Per prepararsi ai test di ammissione all'università organizzano dei corsi con docenti che ti preparano appunto per il test. Devi informarti presso la segreteria della facoltà che interessa.

Innanzitutto diciamo che bisogna dedicare il giusto tempo a prepararsi con libri o frequentando corsi apposta concepiti a questo scopo e prendendosi tempo specificatamente dedicato alla studio delle domande a cui si verrà sottoposti.

Per quanto riguarda le prove le domande dei test di accesso spaziano dalla cosiddetta cultura generale e quella più specifica rispetto al campo di studio che si è scelto. Saranno presenti domande su banali nozioni studiate al liceo fino a domande inerenti processi di pensiero complesso e domande a cui la risposta non può essere definita se non in base a esperienze personali. Perciò è importante mantenersi preparati e usare i test degli anni passati e provarne il più possibile.

Al fine di una buona riuscita dei test è rilevante aver sviluppato una competenza in termini di processo di pensiero e metodologia di studio durante gli studi pre-universitari.

Ricordiamo che ci sono facoltà dove i corsi di laurea ad accesso programmato sono più di quelli ad accesso libero. Come Farmacia. Libera solo a Urbino e Camerino. Vanno ad aggiungersi a quelli previsti dalla programmazione nazionale (Medicina e Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e Professioni sanitarie) con una percentuale che supera la metà dei corsi di tutta Italia (il 54,4% secondo i dati dell’anno scorso).

Oramai manca poco all’inizio e bisogna fare fronte ai costi per affrontare i test d’accesso, costi che possono arrivare fino a tremila euro a studente, solo per la speranza di frequentare il corso preferito. Perché poi superare i quiz è una lotteria: le aspiranti matricole sono in crescita (oltre 18mila domande in più presentate a luglio, 114.557 in totale) con i posti che rimangono gli stessi. A complicare le cose, le nuove modalità dei quiz, la graduatoria ora su base nazionale, e il bonus maturità (fino a 10 punti in più per i voti di diploma più alti).

L’iscrizione al test è il primo pagamento da affrontare. In media 50 euro a studente: 25,00 euro è il costo per Roma Tre, uno dei più bassi d’Italia. Appena due euro in più per chi sceglie Padova, 60 euro per chi preferisce Bologna, si sale a 100 per la Luiss. Chi è in corsa per la Cattolica ha dovuto versare 120 euro.

Può essere utile esercitarsi gratis sui test offerti dai portali in maniera interattiva.

Consigliamo i seguenti:
Sul Sole 24 Ore si può trovare l'elenco dei test di ammissione all'università dove si seleziona il test di ammissione e si può simulare e verificare la preparazione. Inoltre si può salvare il test. http://testammissione.ilsole24ore.com/test-ammissione/simulazione-test-ammissione.aspx

Sul sito http://www.testuniversitari.it/ su questo si offre un sostegno gratuito per prepararsi ai test di accesso e sito vi sono argomenti da studiare, suggerimenti e test da sviluppare per poter affrontare al meglio la prova di selezione del test universitario.

Sul http://www.universinet.it/ basta selezionare la sezione Test di Ammissione e si trova il Test di preferenza per la facoltà richiesta.

Per quanto riguarda la prova si consiglia in quanto i test vengono elaborati da un programma informatico piuttosto che lasciare in bianco, è meglio tentare di dare una risposta. Le probabilità sono sempre a metà e un con un po’di fortuna ….. E’ importante leggere sempre molto attentamente le istruzioni di compilazione; indicano anche se risposte sbagliate tolgono punti. Solo in questo caso è meglio non misurarsi con la Dea fortuna.

Via twitter, il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha inviato un “in bocca al lupo” agli studenti di Medicina. E a un utente che ha chiesto come mai solo a loro, il ministro ha risposto: «Arriverà il saluto a tutti. Ma per Medicina la situazione è complessa».


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