martedì 3 maggio 2011

Fiat: ex Bertone, passa il si' al referendum, più di mille lavoratori hanno vinto.

La maggioranza dei lavoratori dell'ex Bertone ha detto sì all'investimento. E' stato  un plebiscito che ha sfiorato il 90% dei consensi. E’ la vittoria della Camusso e dei lavoratori. Forse è la fine delle lotte sindacali.

Ossia si è verificata una schiacciante vittoria del sì al referendum alla ex Bertone, oggi officine automoblistiche Grugliasco, acquistate da Fiat nel 2009. Questa volta, dopo diverse battaglie sindacali, i delegati Fiom si sono schierati per il sì. E stata una vittoria di Napolitano, è stata una vittoria del leader della CGIL ed in maggior misura è stata una vittoria dei lavoratori e del piano  proposto da Sergio Marchionne.

Quale è il risultato raggiunto?

Le Rsu (i sindacati) delle officine automobilistiche Grugliasco firmeranno il piano Marchionne che porterà in fabbrica (ricordiamo in cassa integrazione da circa sei anni) uno stanziamento di oltre 550 milioni di euro e soprattutto la produzione della Maserati destinato ai mercati internazionali. L'obiettivo è arrivare a una produzione, a regime, fino a 50mila vetture l'anno. Nello stabilimento è previsto il reimpiego di tutti i 1.100 dipendenti. La proposta della Fiat, è stata illustrata ai sindacati il 15 febbraio, prevede l’applicazione a Grugliasco dello stesso contratto di Pomigliano, con il massimo utilizzo degli impianti, il graduale passaggio ai 18 turni, fino a 120 ore di straordinario ulteriori rispetto a quelle del contratto, la governabilità dello stabilimento con regole per contenere l’assenteismo e per l’esigibilità degli accordi.

Quindi in presenza della firma dell’accordo e della esistenza delle condizioni applicative necessarie, la Fiat dovrà provvedere a dare il via libera al piano di investimenti previsti dal progetto Marchionne.

In questo referendum  ha prevalso il senso di responsabilità dei lavoratori e verso i lavoratori.

E importante ricordare le parole di Susanna Camusso a margine della manifestazione del primo maggio a Marsala. La leader della CGIL ha sostenuto - che senza il lavoro e senza i lavoratori la storia del nostro paese sarebbe stata molto diversa. E  non solo, per la Camusso l'unità del paese richiama l'unità del lavoro ed ha anche ripreso le parole del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il problema è la creazione di lavoro e contrastare la disoccupazione crescente in particolare tra i giovani di questo paese.

Forse siamo ad una svolta. Forse si può tornare a parlare di unità di intenti per i sindacati e non porsi ad ostacolo verso i lavoratori. Che sono coloro che effettivamente pagano queste lotte intersindacali, probabilmente più di mille dipendenti torneranno a lavorare.

Comunque, per i lavoratori tutti,  ringraziamo il nuovo corso della CGIL-FIOM.

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