Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti ha ribadito che bisogna porre un limite all'applicazione delle ganasce fiscali, in occasione del convegno a Roma per il decennale delle quattro agenzie fiscali (Demanio Dogane, Entrate,e Territorio), istituite nel 1999, ed operative già dal 2001.
Giulio Tremonti è tornato in modo perentorio torna alla carica contro l'oppressione fiscale: "Ci deve essere un limite all'applicazione delle ganasce fiscali perché c'è un eccesso di applicazione". Quindi nuove regole che guardino ai lavoratori ed ai cittadini.
Tremonti non contesta lo strumento che ''non è in discussione'' ma ha lamentato: che esiste un eccesso nell'applicazione delle ganasce'' e quindi il loro uso deve essere rivisto. E se proprio ad esse si deve ricorrere ''lo facciano i comuni''. Quindi, ha detto Tremonti sintetizzando con un grido di battaglia le modifiche da apportare in tempi brevi al sistema fiscale, ''meno 'ganasce' e meno interessi''. Ossia serve un sistema fiscale più vicino alla condizione reale di tanti cittadini il quale si deve rivolgere direttamente al legislatore.
Il ministro tra le modifiche da fare ha parlato anche della forma di calcolo delle sanzioni fiscali: non si capisce se si tratti di veri interessi o di ulteriori sanzioni. In ogni caso il Parlamento in questi giorni può modificare alcuni di questi aspetti per arrivare poi a una riforma complessiva. Quello che serve, ha sintetizzato Tremonti, è «un sistema fiscale più vicino alla condizione reale di tanti cittadini».
Probabilmente oltre che analizzare il problema delle ganasce fiscali sarebbe importante da parte di chi governa e del cittadino che paga regalmente le tasse ( dipendenti pubblici e privati e non solo attuare un meccanismo che riduca lo spazio all’evasione, al lavoro sommerso ed all’elusione fiscale. Quindi evitare che ci sia un considerevole lavoro sommerso.
Il numero uno della Agenzia dell’Entrate, Attilio Befera ha sottolineato come «il rigoroso rispetto del contribuente» sia alla base del lavoro dell'Agenzia, la cui «forza dipende dalla fiducia della comunità di cui siamo al servizio». «La capacità di autocritica ci rafforza anziché indebolirci», ha detto ancora Befera ricordando i passi fatti per «avvicinare il fisco ai cittadini» e i risultati 2010, con oltre 17 miliardi recuperati, di cui 11 di maggiori entrate e 6,6 di risparmi per minori compensazioni.
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