Una settimana in meno di ferie per aumentare il Pil. E' la proposta del sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo, che non mancherà di far discutere. Aumentare cioè il tempo di lavoro per far ripartire la produttività . ''Nel brevissimo periodo, per aumentare la produttività del Paese - ha spiegato - lo choc può avvenire dall'aumento dell'input di lavoro, senza variazioni di costo; lavoriamo mediamente 9 mesi l'anno e credo che ormai questo tempo sia troppo breve''. Secondo Polillo, "se noi rinunciassimo ad una settimana di vacanza avremmo un impatto sul pil immediato di circa un punto".
Il sottosegretario, parlando a margine di un convegno a Roma, non vede particolare difficoltà né da parte dell'industria, né da parte dei sindacati. "Da parte dell'industria - precisa Polillo - questo non deve essere un accordo generalizzato ma può essere fatto per le aziende già ristrutturate che hanno mercato e quindi puntare principalmente sui contratti di secondo livello. Per quanto riguarda i sindacati, continua Polillo, "é una fase di riflessione, ma devo dire che non sono contrari a questa ipotesi, almeno la parte più avveduta del sindacato che sta riflettendo per conto suo su questo; all'interno di tutte le sigle, compresa la Cgil, ci sono settori illuminati e riformisti che vi ci stanno ragionando".
"Stiamo vivendo sopra le nostre possibilità: per sostenere i nostri consumi interni abbiamo bisogno di prestiti esteri che negli ultimi anni sono stati pari a 50 miliardi di euro l'anno", ha sottolineato Polillo. "Questo gap lo possiamo chiudere - spiega - o riducendo ulteriormente la domanda interna, inaccettabile per il Paese, oppure aumentando il potenziale produttivo; non possiamo più permetterci questo andamento con gli spread attuali".
"Un'uscita confusa, estemporanea e non particolarmente geniale e alla quale manca un naturale complemento: perché non chiedere ai 500 mila lavoratori in cassa di rinunciare ad una settimana di indennità? Per questa via anche le casse dello Stato ne trarrebbero un beneficio". E' il commento del segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari, sulla proposta del sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo, di rinunciare a una settimana di vacanza per determinare una crescita immediata del Pil pari a un punto percentuale. "Fuor d'ironia - dice Solari - il problema della scarsa produttività italiana è il frutto della sua stessa specializzazione produttiva nonché degli scarsi investimenti in termini di innovazione e di una non sufficiente dotazione infrastrutturale.
Cominci a dare lui l'esempio magari riducendosi lo stipendio da sottosegretario, poi si paghi treni, aerei e automobili e tutto quello che noi comuni mortali paghiamo per vivere, doppo di chè torni a fare questa proposta che potrei definire oscena visto che le ferie sono un diritto ''indisponibile'' del lavoratore, se non lo sa siognifica che chi lavora non può rinunciarvi
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