domenica 23 settembre 2012

Lavoro:rapporto dell’Osservatorio Censis-Abi


Cresce l’occupazione femminile: +1,3%. Le donne italiane hanno dimostrato di saper reagire meglio alla crisi in corso. Nei primi due trimestri del 2012: -1,3% l'occupazione maschile, +1,3% quella femminile. Lo evidenzia un rapporto dell'Osservatorio Censis-Abi secondo il quale ''l'Italia può contare sulle donne per guardare con maggiore ottimismo al domani e lavorare a una ricetta per il Paese''. Il 16% delle lavoratrici sono autonome (contro una media europea del 10%), il 3,6% imprenditrici con personale alle loro dipendenze.

L'occupazione femminile sembra resistere dunque meglio di quella maschile. Se nel 2011 l'occupazione maschile - evidenzia lo studio Censis-Abi - è tornata al livello del 2004, le donne hanno visto aumentare la propria partecipazione al lavoro di 566.000 unità. Una tendenza che sembra confermata anche nel 2012.

La disoccupazione femminile è passata in 8 anni dal 10,5% del 2004 al 9,6% del 2011, mentre quella maschile dal 6,4% al 7,6%. ''Non va sottovalutato - evidenzia lo studio - come le donne continuino a presentare, almeno sotto il profilo contrattuale, una condizione di rischio maggiore rispetto ai colleghi maschi: nel 2011 risultano occupate con contratti atipici il 14,5% di esse (contro il 10% degli uomini), per lo più con contratti a termine (12%) e in parte di collaborazione a progetto o occasionale (2,5%)''.

La crescita della partecipazione delle donne al lavoro è stata stimolata dunque anche dal ''massiccio ricorso a forme di flessibilità contrattuale''.  La crisi sembra avere involontariamente salvaguardato proprio quelle dimensioni del lavoro più tipicamente femminili: il lavoro terziario e il lavoro meno rigido e meno 'caro' per i datori di lavoro.

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