venerdì 16 settembre 2016

Anticipo pensionistico - APE anche per le Partite IVA



L’anticipo pensionistico APE non sarà un diritto per i soli lavoratori dipendenti ma «per tutti, indipendentemente dalla gestione previdenziale. Quindi vale per gli Autonomi, per le Partite IVA della gestione separata, vale per Artigiani e Commercianti»: lo ha sottolineato Tommaso Nannicini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Anche le gestioni separate INPS, interessate dall’APE, quindi non solo lavoratori dipendenti, pubblici e privati, ma anche autonomi e partite IVA iscritti alla Gestione separata . Nel suo intervento, il sottosegretario ha anche specificato che chi ricorrerà all’anticipo con il prestito assicurato  avrà una decurtazione per  ogni anno di anticipo di circa 50/60 euro mensili, per vent’anni.  Ma per  i  soggetti disoccupati privi di ammortizzatori sociali o occupati in lavori pesanti  l’anticipo sarà a costo zero . Ugualmente avvantaggiato da un apposito bonus fiscale sarà chi ha in famiglia un disabile . Il sottosegretario ha anche ribadito l’intenzione di intervenire sulle pensioni minime , sotto i mille euro in nella prossima legge di stabilità  con assegni di "quattordicesima" di circa 400 euro annuali.

L’APE entrerà in vigore il prossimo anno (per i lavoratori nati tra i 1951 e il 1954) con un periodo sperimentale di due anni. Ulteriore argomento di confronto è stato il tema delle ricongiunzioni tra i periodi assicurativi in diverse gestioni che dall'anno prossimo non dovrebbero essere più onerose. Dovrebbero allargarsi le maglie, inoltre, per quanto riguarda le attività usuranti facendo rientrare probabilmente categorie come quelle dell'edilizia, maestre d'asilo e degli infermieri.

Si conferma , come era stato già anticipato e come risultato di un percorso di mediazione, che si potrà usufruire di tale istituto dall’età di 63 anni, con un periodo di anticipo quindi di 3 anni e 7 mesi.

L’APE entrerà in vigore il prossimo anno (per i lavoratori nati tra i 1951 e il 1954) con un periodo sperimentale di due anni e, come chiarito dallo stesso sottosegretario Nannicini in una intervista televisiva, varrà per tutte le categorie di lavoratori (dipendenti privati, sembra pacifico anche i dipendenti pubblici, gli autonomi, le partite Iva delle gestioni separate), indipendentemente dalla gestione previdenziale.

Le stime numeriche dei beneficiari sono di una platea di almeno 150 mila lavoratori l’anno, 350 mila nel primo triennio.

Il meccanismo di funzionamento è quello noto del prestito previdenziale ventennale in maniera tale da non impattare sul debito pubblico con un costo variabile in funzione dell'ammontare della pensione e della durata dell'anticipo con una impostazione selettiva. Per chi decide volontariamente di lasciare il lavoro prima, il taglio dell’assegno lordo dovrebbe essere del 5 per cento per ogni anno di anticipo, il 6 per cento sull’assegno netto.

L’APE sarà utilizzabile dal 2017 (con una sperimentazione biennale) per chi è a meno di 3 anni e 7 mesi dall’età pensionabile (63 anni di età).

L’anticipo si restituisce con rate ventennali decurtate dall’assegno pensionistico pieno una volta maturato, la prestazione è erogata dall’INPS ma finanziata dalle banche (a cui si versano gli interessi).

Secondo le anticipazioni, il taglio sulla pensione rappresentato dalle rate di restituzione del prestito sarebbe intorno al 5% l’anno. Nannicini propone un esempio: «per chi lavora, un anno di anticipo costerà una cifra da 50 a 60 euro al mese per 20 anni».

Il costo tenderà a zero per chi è disoccupato, disabile, svolge attività rischiose. Confermate infatti le detrazioni concentrate sui redditi più bassi, coprendo di fatto interessi e assicurazione, e in alcuni casi anche il capitale anticipato. I lavoratori beneficiari delle detrazioni dovrebbero essere quelli con un importo massimo della pensione pari a 1.200 euro netti.

L'anticipo pensionistico non dovrebbe prevedere invece penalizzazioni, utilizzando il meccanismo delle detrazioni fiscali, per i disoccupati di “lungo corso”, le persone che hanno svolto lavori usuranti e che hanno iniziato a lavorare molto presto.

La rata di ammortamento dovrebbe inoltre essere azzerata per le pensioni che arrivano a 1.200 euro netti. L’APE potrà essere poi modellabile in termini di durata e di importo sulle concrete esigenze del richiedente anche in sinergia con la previdenza complementare con il concorso della RITA (rendita integrativa temporanea anticipata).




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