Cosa
sta accadendo nel mercato del lavoro?
Dopo
la Firem di Modena e la Dometic di Forlì adesso tocca ai lavoratori della Hydronic lift
di
Pero trovare l'azienda chiusa non per ferie ma per cessata attività
all'insaputa dei lavoratori dipendenti in questo caso 32 operai.
L'Hydronic
lift di Pero produce componenti idraulici e meccanici per ascensori,
la Fiom ha denunciato: "L'azienda non era in crisi. I 32 operai
si sono salutati il 2 agosto e non c'era nessun segnale di problemi
con la dirigenza".
L'estate
del 2013 si trova con medesimo indirizzo aziendale ossia si chiude
per la pausa estiva per non riaprire più, con i lavoratori in
vacanza e all’oscuro delle decisioni aziendali.
Stando
alle notizie i dipendenti si sono salutati il 2 agosto, dandosi
appuntamento al 26, come ogni anno. La settimana di ferragosto però
hanno ricevuto una lettera, datata 9 agosto, con cui l’azienda li
informava di aver avviato una procedura di cassa integrazione
straordinaria per cessazione di attività. E il 26 agosto, alla
riapertura della attività hanno trovato i cancelli chiusi con tanto
di catene e lucchetti.
Durante
le ferie si sono ritrovati di fatto senza lavoro.
Una lettera
infatti, arrivata il 9 agosto, ha annunciato
ai lavoratori dipendenti la chiusura dell'azienda per
riorganizzazione delle attività e la cassa integrazione
straordinaria per cessazione delle attività.
“Pare
– si legge in una nota della Fiom – che lo sport in voga tra gli
imprenditori in questa estate del 2013 sia trasformare la chiusura
per ferie in chiusura definitiva, senza alcun preavviso e
approfittando dell’assenza dei lavoratori: quando si dice capitani
coraggiosi”.
Un
portavoce dell’azienda presente in sede ha spiegato che "il
sito di Pero è chiuso per una riorganizzazione interna aziendale",
mentre "altri siti sono aperti", senza però volerne
specificare l’ubicazione. Dal sito internet risulta che, oltre
all’impianto di Pero, l’azienda dispone di uno stabilimento a Mc
Kinney in Texas
La
vicenda della Hydronic allunga la lista di aziende che approfittano
dello stop estivo per chiudere i battenti, senza informare nessuno. A
partire dalla Firem, l’azienda emiliana che durante le vacanze ha
fatto sparire macchinari e merci, li ha caricati su un camion e li ha
messi in viaggio verso la Polonia, senza dire una parola a lavoratori
e istituzioni. Per arrivare fino alla Dometic di Forlì. Anche qui,
secondo quanto riferiscono i sindacati, nella notte del 23 agosto un
gruppo di dirigenti, composto dall’amministratore, Marco Grimandi,
il responsabile europeo della produzione, Hakan Ekberg, e un terzo
dirigente svedese della multinazionale, ha cercato di spedire i
generatori e i macchinari degli stabilimenti fuori dall’Italia, ma
sono stati fermati dai lavoratori e le forze dell’ordine.
Per
ora, gli impianti alla sede dell’Hydronic di via Amerigo Vespucci
ci sono ancora tutti. Sono stati smantellati solo alcuni uffici. Ma
da martedì 27 i lavoratori staranno comunque davanti allo
stabilimento giorno e notte per monitorare e controllare che niente
venga portato via.