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venerdì 30 agosto 2013

Lavoro: attività estate 2013 dalla chiusura per ferie alla chiusura per cessata attività



Cosa sta accadendo nel mercato del lavoro?

Dopo la Firem di Modena e la Dometic di Forlì adesso tocca ai lavoratori della Hydronic lift
di Pero trovare l'azienda chiusa non per ferie ma per cessata attività all'insaputa dei lavoratori dipendenti in questo caso 32 operai.

L'Hydronic lift di Pero produce componenti idraulici e meccanici per ascensori, la Fiom ha denunciato: "L'azienda non era in crisi. I 32 operai si sono salutati il 2 agosto e non c'era nessun segnale di problemi con la dirigenza".

L'estate del 2013 si trova con medesimo indirizzo aziendale ossia si chiude per la pausa estiva per non riaprire più, con i lavoratori in vacanza e all’oscuro delle decisioni aziendali.

Stando alle notizie i dipendenti si sono salutati il 2 agosto, dandosi appuntamento al 26, come ogni anno. La settimana di ferragosto però hanno ricevuto una lettera, datata 9 agosto, con cui l’azienda li informava di aver avviato una procedura di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività. E il 26 agosto, alla riapertura della attività hanno trovato i cancelli chiusi con tanto di catene e lucchetti.

Durante le ferie si sono ritrovati di fatto senza lavoro. Una lettera infatti, arrivata il 9 agosto, ha annunciato ai lavoratori dipendenti la chiusura dell'azienda per riorganizzazione delle attività e la cassa integrazione straordinaria per cessazione delle attività.

Pare – si legge in una nota della Fiom – che lo sport in voga tra gli imprenditori in questa estate del 2013 sia trasformare la chiusura per ferie in chiusura definitiva, senza alcun preavviso e approfittando dell’assenza dei lavoratori: quando si dice capitani coraggiosi”.

Un portavoce dell’azienda presente in sede ha spiegato che "il sito di Pero è chiuso per una riorganizzazione interna aziendale", mentre "altri siti sono aperti", senza però volerne specificare l’ubicazione. Dal sito internet risulta che, oltre all’impianto di Pero, l’azienda dispone di uno stabilimento a Mc Kinney in Texas

La vicenda della Hydronic allunga la lista di aziende che approfittano dello stop estivo per chiudere i battenti, senza informare nessuno. A partire dalla Firem, l’azienda emiliana che durante le vacanze ha fatto sparire macchinari e merci, li ha caricati su un camion e li ha messi in viaggio verso la Polonia, senza dire una parola a lavoratori e istituzioni. Per arrivare fino alla Dometic di Forlì. Anche qui, secondo quanto riferiscono i sindacati, nella notte del 23 agosto un gruppo di dirigenti, composto dall’amministratore, Marco Grimandi, il responsabile europeo della produzione, Hakan Ekberg, e un terzo dirigente svedese della multinazionale, ha cercato di spedire i generatori e i macchinari degli stabilimenti fuori dall’Italia, ma sono stati fermati dai lavoratori e le forze dell’ordine.

Per ora, gli impianti alla sede dell’Hydronic di via Amerigo Vespucci ci sono ancora tutti. Sono stati smantellati solo alcuni uffici. Ma da martedì 27 i lavoratori staranno comunque davanti allo stabilimento giorno e notte per monitorare e controllare che niente venga portato via.


domenica 28 luglio 2013

Excelsior - Unioncamere rapporto sul lavoro: i fabbisogni occupazionali delle imprese ed i mestieri che vengono cercati

C’è una parte del sistema produttivo che, malgrado tutto, sta reggendo e che quest’anno assumerà personale. Si tratta di una quota, pari al 13,2%, di tutte le imprese dell’industria e dei servizi con dipendenti, ma la propensione ad assumere si amplifica per quelle orientate all’export e all’innovazione. Ammontano a 750mila le entrate complessive di personale che il settore privato intende acquisire nell’arco di quest’anno.

Secondo il rapporto Excelsior - Unioncamere, riguardante il trimestre appena concluso, sarebbero in crescita le assunzioni degli under 30. Nessun miracolo, si tratta semplicemente di un effetto del modificarsi continuo delle caratteristiche ed esigenze della domanda di lavoro. Ristorazione, turismo e vendite i settori che hanno dato occupazione a più giovani nell’ultimo periodo, anche se le aziende preferiscono i ragazzi soprattutto per quanto riguarda i lavori stagionali.

Circa l’82% delle assunzioni giovanili ha toccato il comparto turistico - alberghiero. I cuochi vanno alla grande e accanto ad essi camerieri, addetti all’accoglienza, alle pulizie e alle vendite. Insomma quello dello Chef è un mestiere che trova sempre più largo consenso tra le giovani generazioni e non a caso, in quanto non passa mai di moda nel panorama professionale. Inoltre, è proprio in questo periodo che moltissimi giovani sono impiegati all’interno di hotel, bar e stabilimenti balneari, reclutati a inizio estate per la stagione turistica.

Seguono le figure di commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso. Anche il settore finanziario - assicurativo va forte tra gli under 30, assorbendo circa il 49% (quindi poco meno della metà) del totale delle assunzioni giovanili. Tecnici amministrativi, finanziari e bancari: questi sono altri dei i profili più adatti ai giovani. Sempre tra le prime dieci professioni della classifica stilata da Excelsior - Unioncamere figurano personale di segreteria e servizi generali, addetti alla pulizia (non qualificati), tecnici del marketing, vendite e distribuzione commerciale.

Anche i lavori di impianto tecnico, come quelli di manutenzione e riparazione all’interno di industrie metallurgiche sembrano catalizzare le assunzioni dei ragazzi. Nell’ultimo trimestre una buona domanda di lavoro ha riguardato proprio la figura dell’operaio metalmeccanico o impegnato nelle attività elettromeccaniche.

sabato 1 settembre 2012

Alcoa: “Lavoro, sviluppo e occupazione».


E' stato il grido dei 56 operai dell'Alcoa di Portovesme.
L'Alcoa ha rifiutato la richiesta di proroga arrivata dalla Regione Sardegna. Lo ha reso noto alcune fonti vicine alla vertenza dello stabilimento sardo, precisando che quindi da lunedì partiranno le procedure per avviare l'arresto della produzione.

I manifestanti, aspettando notizie positive per il loro futuro. Hanno giustamente sostenuto che  «Dobbiamo fare capire a chi di dovere che, se non si sblocca questa situazione, lunedì l'Alcoa chiude, portandosi dietro 500 dipendenti e quasi 400 lavoratori dell'indotto» hanno detto. Il governo è impegnato in questi giorni in una serie di contatti, a partire dalla multinazionale Glencore, l'azienda svizzera che ha manifestato l'intenzione di rilevare l'Alcoa. Gli operai invece sono in piazza col fiato sospeso.

Intanto Glencore "ha confermato il proprio interesse a discutere della questione Alcoa chiedendo chiarimenti in merito a energia, infrastrutture e ambiente".
Glencore ha chiesto sette giorni per valutare le risposte alle questioni tecniche riguardanti energia e occupazione. E poi prenderà una decisione. La multinazionale svizzera è ancora interessata a subentrare ad Alcoa nell'impianto sardo ma non ha presentato alcun impegno scritto. Prima di Glencore altre manifestazioni di interesse erano arrivate all'Alcoa da parte di «Klesch e poi di Aurelius – ricorda Alessandro Profili, responsabile affari europei di Alcoa –. Ma in entrambi i casi quando si è trattato di mettere nero su bianco la proposta gli interessati si sono sfilati e non siamo mai arrivati alla lettera di intenti che impone vincoli».

I dipendenti dell'Alcoa e quelli dell'indotto - assicura il ministero dello Sviluppo economico al termine della riunione con gli Enti locali - saranno tutelati con appositi ammortizzatori sociali."Governo e Regione - informa una nota del dicastero - hanno concordato le modalità per mettere in sicurezza i lavoratori dell'Alcoa e dell'indotto. L'esecutivo e la Regione Sardegna hanno confermato quanto sottoscritto negli accordi del 27 marzo e dell'11 aprile in materia di cassa integrazione straordinaria per i dipendenti Alcoa e hanno convenuto - si legge ancora nella nota - che saranno assicurate adeguate forme di tutela anche per i lavoratori dell'indotto".
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