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domenica 22 aprile 2012

Lavoro e aziende sotto i 40 anni in forte calo

Nel 2010 erano 18.004, nel 2011 sono scesi a 16.667, registrando una diminuzione netta del 7,4%, perdendo così in un solo anno 1.337 imprese. Sono i dati sui Giovani Imprenditori Artigiani della Sardegna, quelli con meno di 40 anni, emersi dal “Rapporto del 6° Osservatorio Confartigianato Giovani Imprenditori” sull’imprenditoria giovanile artigiana in Italia.

 “Non c’è dubbio che, anche in Sardegna, gli imprenditori under 40 abbiano pagato il prezzo più alto della crisi – ha commentato il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Luca Murgianu – però dobbiamo dire che la situazione è brutta in ogni zona d’Italia. Basti pensare che la regione con il risultato 'meno negativo', è stata il Molise che ha registrato un -3,9%, con una media nazionale del -5,1%”.

Dall'inizio della crisi stanno pagando il prezzo più salato, in termini di occupazione e di accesso al mondo del lavoro, le nuove generazioni. E quanto ha affermato uno studio di Confartigianato.

Tra il 2008 e il 2011, secondo lo studio di Confartigianato, i lavoratori italiani con meno di 40 anni sono diminuiti dell'11,4%: oltre 1,2 milioni di occupati in meno, dunque, mentre la fascia degli "over 40" ha registrato un incremento di 663.700 unità, il 5,2% in più. A perdere il posto sono state le nuove generazioni, meno protette. Nel confronto settembre 2011-settembre 2010, l'Italia è seconda soltanto alla Spagna per quanto riguarda il calo dell'occupazione "under 40" (-1,6% rispetto a un +2,4% di aumento tra chi ha più di 40 anni). A questo primato negativo, il nostro Paese rispondo con un record positivo sul fronte dell'imprenditoria giovanile, che si conferma uno dei motori dell'economia. L'Italia è al vertice della classifica europea per quanto riguarda il numero d'imprenditori e di lavoratori autonomi tra 15 e 39 anni: 1.872.500, seguita da Regno Unito (1,3 milioni), Polonia (1,1 milioni) e Germania (poco sopra il milione).

«Quello che manca oggi in Italia è un progetto per le nuove generazioni», ha detto Marco Colombo, presidente dei giovani imprenditori di Confartigianato. «Da troppo ci avvitiamo su vecchie ricette preconfezionate - aggiunge -. La crisi ci sfida a trovare idee nuove: per riprendere a crescere bisogna riportare l'attenzione sui giovani, bisogna tornare alla cultura del rischio e del talento, del merito e della libera iniziativa, bisogna credere nello spirito di concorrenza e d'innovazione».
«I nostri imprenditori stanno soffrendo pesantemente gli effetti della crisi e pagano colpe non certo imputabili a loro», ha detto Giorgio Guerrini, presidente nazionale di Confartigianato. «La realtà economica italiana è al 98% composta da micro e piccole aziende - continua - occorre creare un ambiente adatto allo sviluppo di questa dimensione d'impresa. Basta celebrare i meriti delle Pmi – ha concluso Guerrini - adesso vogliamo vedere risultati concreti». È il messaggio che arriva dagli artigiani riuniti a Firenze.

E secondo fonti di Confindustria, la disoccupazione non si fermerà. Ad affermarlo è il centro studi di Confindustria, nel report "Congiuntura flash". «La brusca impennata della disoccupazione italiana proseguirà perché permarranno le condizioni che l'hanno causata: perdite di posti di lavoro che si coniugano alla maggiore ricerca di impiego per compensare la caduta del reddito reale».
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