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sabato 10 novembre 2012

Opportunità di crescita e di lavoro con la green economy


La green economy promette un milione di posti di lavoro entro il 2020. Almeno questi sono i dati che emergono dalle stime, le nuove figure professionali saranno strettamente connesse al mondo della sostenibilità sia per la produzione di energia rinnovabile che coinvolte nelle fasi di una filiera produttiva a maggior efficienza.

Un aiuto consistente per diffondere questa tecnologia potrebbe arrivare dagli incentivi del «Conto termico» varati dal governo, nel corso degli Stati Generali della Green Economy dai ministri dell’Ambiente Corrado Clini e dello Sviluppo economico Corrado Passera. I nuovi incentivi - di cui potranno usufruire sia i privati che la pubblica amministrazione - si rivolgono appunto a tutte le fonti di energia rinnovabili «termiche», finora poco sostenute e sviluppate nel nostro paese: biomasse, solare termico, pompe di calore, stufe a pellet e altro ancora. 

«Il conto termico - ha affermato il ministro Passera - è un passo importante. Tocchiamo con mano - quanto stia crescendo questo settore, ed il conto termico è un passo avanti definitivo. Proprio perché pensiamo, come abbiamo dimostrato nello scorso dicembre presentando l’Agenda per lo sviluppo sostenibile, che la green economy non è fatta solo di concetti astratti, ma di futuro. Quindi pensiamo che questi siano i soldi meglio spesi».

Quindi è verde la chiave per uscire dalla crisi. Green come volano dell’economia e come unico strumento per limitare l’impatto sull’ambiente e l’impoverimento delle risorse. Ne sono convinti i promotori degli Stati Generali della Green economy.

Bisogna partire dall’ecoinnovazione, ritenuto uno dei principale punti di forza dello sviluppo sostenibile, ma dove l'Italia è in ritardo, almeno secondo gli ultimi dati dell’Eco-innovation Scoreboard del 2011, posizionato al sedicesimo posto, sotto la media europea. Segue il tema delicato dell’efficienza energetica, che permetterebbe una riduzione dei consumi al 33% con interventi mirati nell’edilizia pubblica sulle eco riqualificazioni. Per ottenere questi risultati sarà però necessario prevedere e rivedere il sistema delle incentivazioni e delle detrazioni. Proprio le detrazioni fiscali tra il 2007-2010 hanno, infatti, prodotto investimenti di 12 mld di euro e più di 40.000 posti di lavoro salvati l’anno.

Tra i risultati più rilevanti del Rapporto Green Economy spiccano i 193 corsi universitari in economia verde, i lavoratori nelle eco-industrie in crescita, il settore delle rinnovabili che impiega già oltre 108.000 lavoratori, le più di 4.500 aziende di agricoltura biologica - il più alto numero in Europa -, i costi di smaltimento dei rifiuti molto bassi nelle Regioni che hanno scelto la raccolta differenziata massiccia.

La prospettiva dell'occupazione della green economy deve comunque allargarsi a tanti comparti, indirettamente legati all’energia (elettronica, edilizia, telecomunicazioni, alimentazione, ecc.), e anche al beneficio indiretto sul prodotto interno lordo complessivo del Paese.

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