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sabato 14 settembre 2013

Le migliori università al mondo nel 2013 secondo QS World University Rankings


Rivelati i risultati della nuova l'edizione del QS World University Rankings che classifica le top 800 università su una analisi che ne comprende 3.000. Nelle prime tre posizioni troviamo sempre il Massachusetts Institute of Technology (Mit) che si conferma la migliore, superando anche quest'anno Harvard e Cambridge.

Secondo Ben Sowter, responsabile della QS Intelligence Unit, "La formazione universitaria asiatica sta subendo una rapida trasformazione, e Singapore, Hong Kong, Cina e Corea sono in prima linea, esprimendo senza esitazioni la propria appartenenza  alla élite accademica globale".

"Ci sono già il 17% di più università asiatiche nella Top 200 del QS World University Rankings da quando é iniziata la recessione, e nei prossimi due decenni, é prevedibile che la leadership statutinense e europea siano messe a dura prova dalla forza di queste realtà, che sono sostenute  fortemente dai governi locali”.

Comunque le università italiane migliorano le loro posizioni, (anche se la prima università italiana è solo al 188°posto) e altre entrano per la prima volta nelle classifiche internazionali delle migliori università al mondo.

A distinguersi nella formazione accademica italiana sono invece l'Università di Bologna, La Sapienza Roma, Politecnico di Milano, università degli Studi di Milano e quella di Pisa. La Bocconi ha guadagnato 17 posizioni rispetto all'anno scorso tra gli atenei in social sciences and management, collocandosi al 29mo posto nel mondo. In Europa si classifica nona.

Cresce l'impatto della ricerca di questi atenei italiani in classifica: l'Università di Bologna è in cima alla classifica nazionale (è al 188esimo posto del ranking, lo scorso anno era al 194esimo); seconda La Sapienza di Roma (sale al 196esimo, nel 2012 era al 216). Terzo posto per il Politecnico di Milano (230esimo, lo scorso anno era al posto 244). Quarta postazione per l'università degli Studi di Milano (posto 235, nel 2102 era al 256) e quinta l'Università di Pisa (259esimo posto, era al 314esimo nel 2012).

Questo anno rientrano nelle top 800 in tutto 26 nostri atenei, con quattro new entry (Milano Bicocca, Roma tre, Università studi di Brescia e Verona). Quattordici delle 26 università italiane in classifica hanno mantenuto o migliorato il punteggio. La Bocconi ha guadagnato 17 posizioni rispetto all'anno scorso tra gli atenei in social sciences and management, collocandosi al 29mo posto nel mondo e nona in Europa.

In particolare, undici tra le prime venti università al mondo sono statunitensi, dalla Massachusetts Institute of Technology (MIT), alla Harvard University, alla a Yale, alla University of Chicago, alla Princeton, alla Columbia, California Institute of Technology (Caltech), all'Università della Pennsylana, alla Johns Hopkins University.

Andrea Lenzi, presidente del Consiglio Universitario Nazionale, ha spiegato che si tratta di "un risultato positivo nonostante i tagli alle risorse che da anni colpiscono gli atenei italiani che, sebbene l'apparente scarsa attenzione dedicata alla innovazione ed alla alta formazione da parte della politica, ha mantenuto ed addirittura migliorato le sue perfomance in questa lista di ranking. D'altra parte anche nei recenti dati della VQR, gestita dall'Anvur, la valutazione del confronto internazionale della università italiana aveva dimostrato l'ottimo risultato della nostra ricerca nei campi tecnologici e bio-medici".

"In tempi recenti – ha sottolineato Lenzi - sembra che finalmente il sistema paese e la politica si siano resi conto che senza ricerca, innovazione e cultura non si può avere sviluppo. Le più recenti normative per il rientro dei cervelli dall'estero, ma anche quelle per favorire un rapporto virtuoso fra università e impresa con norme che favoriscono i dottorati di ricerca misti pubblico-privato nei campi tecnologici e progettualità nel settore dei beni culturali, ci potranno finalmente consentire di avere anche quella organizzazione indispensabile per competere sui grandi finanziamenti e progetti europei ed internazionali", ha concluso.


sabato 15 settembre 2012

Fornero e l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: “basta modifiche”


Fischi e urla hanno accolto a Verona l'arrivo del ministro del Lavoro Elsa Fornero, al Teatro Ristori, sede del convegno sul Festival della dottrina sociale. I manifestanti in attesa dell'arrivo del ministro hanno distribuito volantini in cui si chiede «l'abrogazione della Fornero» accusata, dai rappresentanti della sinistra di aver abolito l'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori facilitando così i licenziamenti.

"E' un radioso pomeriggio di settembre - si è difesa Fornero, parlando con i giornalisti - e l'accoglienza della città mi sembra splendida. La contestazione? sarei felicissima di discutere anche con quei ragazzi che pensano che noi stiamo sbagliando". Secondo Fornero i contestatori "non sono convinti che questo governo lavora anche per loro e sarei pronta a spiegarglielo se solo volessero accettare il dialogo".

"L'art.18 è stato modificato e non servirà farlo ancora, e lo Statuto dei Lavoratori non verrà più toccato". La modifica dell'art.18 - ha proseguito Fornero - "é fatta per rendere il lavoro più facile non più difficile. Non è contro i lavoratori e certo non è per facilitare i licenziamenti. Si tratta di una modifica - ha proseguito la responsabile del dicastero del Lavoro - che vuole rendere il lavoro più inclusivo non irrigidendo i posti di lavoro che oggi esistono".

Per il ministro Fornero la riforma del lavoro "é ambiziosa e i suoi vari aspetti si tengono insieme. Se sarà necessario modificarla in punti marginali non sarà un dramma".

"Non ho mai voluto usare il termine 'autunno caldo' ma la situazione è difficile ed è sotto gli occhi di tutti", ha detto il ministro del Lavoro. "Noi abbiamo strumenti limitati - ha aggiunto - e li useremo tutti per cercare di aiutare le persone in difficoltà ma anche per fornire speranze ai giovani perché abbiano più facilità di accesso al lavoro. Vedremo di impegnarci fino all'ultimo giorno di questo governo tecnico".
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