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mercoledì 12 febbraio 2014

La busta paga virtuale delle casalinghe quanto vale ? 7mila euro al mese



Le banche, gli istituti di credito e gli enti finanziari hanno qualche difficoltà a concedere prestiti a casalinghe senza reddito. L’assenza di una busta paga percepita mensilmente, infatti, corrisponde ad una mancata garanzia di pagamento. Tuttavia, esistono dei prestiti personali a tassi particolarmente agevolati pensati proprio per le casalinghe senza reddito.

La casalinga che ha bisogno di una certa somma per fare acquisti inerenti alla propria abitazione o per pagare i lavori di restauro o di messa a norma degli impianti, può rivolgersi alle banche, agli istituti di credito o alle finanziarie per ottenere un prestito di circa tremila euro, da poter restituire in un lasso di tempo prestabilito con interessi agevolati.

Se la cifra di cui ha bisogno è più alta, la casalinga può presentare la firma di un garante, una terza persona che si impegni a restituire personalmente le rate qualora lei fosse impossibilitata a farlo.

I prestiti alle casalinghe senza busta paga rientrano nella categoria dei prestiti personali. Si tratta di prestiti considerati “rischiosi” dalle Banche proprio perché i richiedenti non godono di un reddito assicurato da un regolare contratto di lavoro.


Cuoca, insegnante, addetta alle pulizie, lavandaia, babysitter. Molte professioni per una sola casalinga ma, ufficialmente,non si lavora en no si guadagna. Stipendio effettivo? Zero euro. Retribuzione teorica ai prezzi di mercato? Quasi 7mila euro al mese. Circa 83 mila euro l’anno. Non una cifra a caso, ma il risultato di un preciso algoritmo — calcolato da una ricerca del sito americano Salary. com che monetizza la rivincita delle donne che stanno in casa .

Gli esperti hanno intervistato oltre sei mila donne, indagando sul tempo che dedicano ai dieci fondamentali lavori domestici ogni settimana. Una casalinga avrebbe cucinato per 14 ore settimanali a 10 euro l’ora. Si sarebbe trasformata in autista, per figli grandi e piccoli, per 8 ore alla settimana a 10 euro l’ora. Avrebbe impartito ripetizioni per 13 ore la settimana, alla stessa cifra. Non solo. Per tamponare le varie crisi familiari si sarebbe trasformata in psicologa almeno 7 ore alla settimana, a 28 euro l’ora, e in manager a 40 euro l’ora.

A quanto ammonterebbe dunque lo stipendio di una super mamma? Il risultato si ottiene moltiplicando il numero di ore trascorse, tra una lavatrice e una corsa per portare i figli in piscina, con le tariffe medie delle diverse categorie professionali. La somma finale, niente affatto trascurabile, è pari a quella di un quadro di un’azienda o di un manager di buon livello: 6.971 euro al mese. Faticando una media di 94 ore alla settimana, le “non lavoratrici” raggiungerebbero così un reddito annuo di 83 mila euro.

Le casalinghe italiane, secondo i dati Istat, sono 4 milioni 879 mila. Una donna su sei. In parecchi casi sotto i 35 anni. Per tutte loro, considerate ingiustamente non produttive dal punto di vista economico, il sondaggio di Salary. com rivoluziona le cose e regala una bella gratificazione. «Se non ci fossero le mamme come farebbero molte famiglie a conciliare i vari impegni? Chi andrebbe a prendere i bimbi a scuola visto che gli orari non si conciliano mai con quelli degli uffici? La realtà è che fanno risparmiare parecchi soldi allo Stato», ama commentare Tina Leonzi, fondatrice del Moica, Movimento italiano casalinghe

Come tutelare dunque il lavoro reale rispetto al non lavoro percepito? «Sicuramente un’ipotesi pensionistica sarebbe auspicabile, noi abbiamo più volte avanzato la richiesta che nell’età della pensione di ogni lavoratrice fosse riconosciuto uno sconto per ogni figlio avuto, ma anche un reddito minimo per quelle che non hanno un impiego sarebbe un segno di civiltà ». In attesa che le cose cambino le donne fanno fronte comune. Oltre al Moica o a Federcasalinghe, è nato il portale la Casalinga Ideale.it. «Ottimizzare il tempo e pianificare» è il mantra della fondatrice Giorgia Giorgi, lo stesso dei responsabili delle aziende di tutto il mondo. Peccato però che per la casalinga ideale non ci siano stipendi e neppure bonus. Almeno fino a oggi.

Per stabilire quale sia il prestito personale per casalinghe senza busta paga più adeguato al proprio caso è opportuno confrontare il maggior numero di preventivi possibile, prestando grande attenzione alle condizioni di restituzione e all’entità dei tassi di interesse che vengono applicati.

Richiedere i preventivi è un procedimento semplice e veloce che può essere eseguito online. Collegandosi ai siti specifici della banca, dell’istituto di credito o dell’ente finanziario al quale si è interessati si può accedere alla sezione dedicata ai prestiti personali senza busta paga.
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