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martedì 2 ottobre 2018

Selezione del personale: colloquio di lavoro con la video intervista





La video intervista, conosciuta anche come video colloquio, è uno strumento di selezione del personale sempre più diffuso tra i recruiter. Tra i vantaggi di questo strumento sono da evidenziare la riduzione dei tempi di assunzione e la facilitazione delle selezioni di carattere internazionale.

L’intervista video può migliorare l’iter selettivo perché il selezionatore ha la possibilità d’incontrare virtualmente più candidati, paragonarli e identificare i migliori basandosi non solo sui loro cv, ma anche valutando lo standing. La video intervista non andrà a sostituire il tradizionale colloquio faccia a faccia, ma è chiaro che anche il mondo del recruiting sta seguendo i principali trend evolutivi, in primis quello tecnologico, in un’ottica di miglioramento del lavoro dei recruiter.

Nel video-recruiting vi è un collegamento in diretta con il recruiter, che può avvenire con una semplice video call su Skype o Google Hangout, o un sistema specifico dell’azienda che può anche registrare l’intervista stessa.

Nelle forme così organizzate di video-recruiting, il candidato riceve un invito ad auto-presentarsi via video attraverso un link al quale si può collegare con qualunque device. Il selezionatore indica le domande a cui vorrebbe che il candidato rispondesse, scelte ovviamente in base alle caratteristiche ritenute strategiche per l’azienda a caccia di talenti. La video-presentazione con le risposte dura in media 5 minuti e può essere inserita dall’HR in vari momenti della selezione: per aziende o agenzie interinali che ricevono grandi moli di CV può essere utile per fare una prima scrematura, ma in altri casi si può scegliere di visionare prima tutti i CV e invitare successivamente una rosa di candidati a presentarsi con il video.

I video colloqui sono una pratica sempre più diffusa all’interno del processo di pre-selezione dei candidati. Durante questa prima fase, al candidato viene richiesto di rispondere ad alcune domande predefinite dal selezionatore e di registrare un video tramite webcam o smartphone.Per i recruiter questo sistema è un modo per rendere più efficiente, veloce e meno dispendioso il processo di pre-selezione. Il video colloquio è anche un'occasione unica per i candidati in quanto dà loro la possibilità di esprimersi al di là del proprio cv e mostrare la propria personalità. Il video consente, infatti, di far emergere le 'soft skills', oggi importanti quanto le 'hard skills', ma impossibili da individuare sulla base di un semplice curriculum.

Per prepararsi ad affrontare al meglio ecco qualche consiglio:

Chiedere quanto tempo si avrà a disposizione per organizzare al meglio la presentazione;

Preparasi a eventuali domande su carriera professionale, percorso di studi, competenze, attitudini e obiettivi professionali per essere il più esplicito e conciso possibile e utilizzare frasi brevi, motivando le proprie affermazioni durante l’intervista. Il tempo mediamente concesso per rispondere a ciascuna domanda varia tra i trenta secondi e i due minuti. È meglio parlare di tre elementi in dettaglio, piuttosto che di una dozzina senza avere modo di svilupparli.

Sceglier un ambiente adatto, che ben si presti a un colloquio: meglio se illuminato, senza rumori e distrazioni che potrebbero compromettere il confronto con il recruiter;

Verificare le impostazioni di audio, video e connessione è una buona regola usare le cuffie per ottimizzare la comunicazione;

Fare delle prove, registrandosi o facendo una video call con un amico per avere un feedback sulla tua performance;

Prestare attenzione alla postura, al tono della voce e alle espressioni del volto. Non gesticolare eccessivamente;

Assicurasi di aver fissato il dispositivo su una superfice stabile e di avere testa e spalle al centro della telecamera;

Per quanto riguarda i vestiti bisogna essere ordinati e sobri, evitando colori sgargianti o fantasie, il colore migliore da usare è il blu.

Bisogna essere sorridenti (ma non ridere troppo) e rilassati: è importante presentarsi in modo  preciso ma sintetico, elencando  le tappe fondamentali del percorso di studi e le esperienze salienti, dando spazio agli obiettivi raggiunti e alle competenze acquisite.

Preparsi una lista scritta di cose che reputi importanti da dire o chiedere e non vuoi dimenticare: ricorda che la video-intervista non è solo il momento in cui l’azienda valuta te, ma anche l’occasione in cui tu valuti il posto di lavoro e l’azienda.

E' importante mantenere il contatto visivo con l’intervistatore: non bisogna fissarlo ma nemmeno vagare ovunque con lo sguardo, è fastidioso, ti fa sembrare sfuggente, non da una sensazione di tranquillità e sicurezza all’interlocutore.

La scelta del luogo in cui registrare il video è molto importante: l'ambiente deve essere confortevole e tranquillo in modo da permettere una registrazione ottimale di suoni e immagini. È consigliabile impostare il telefono in modalità silenziosa, spegnere il televisore e limitare tutti quei rumori di sottofondo che potrebbero creare interruzioni o interferire con la registrazione. E' preferibile evitare ambienti bui o eccessivamente illuminati e bisogna avere tanta attenzione anche a non posizionarsi controluce. Non bisogna scordarsi di verificare che microfono, webcam e connessione Internet funzionino correttamente.

Altra raccomandazione è di impostare correttamente tutti i dispositivi per far sì che siano "attivi e funzionanti". "Informazioni sui requisiti tecnici - browser, velocità di connessione Internet, gestione delle impostazioni sono solitamente fornite dal selezionatore o direttamente dal tool di video colloquio. Ovvio che bisogna essere ben preparati e avere fiducia in se stessi e nelle proprie capacità comunicative è la chiave per un colloquio di successo. La maggior parte delle piattaforme di video colloquio permette ai partecipanti di testare in anticipo il tool.


mercoledì 25 aprile 2018

Consigli per trovare lavoro ed errori da evitare su Linkedin



Trovare un lavoro è difficile e spesso il lavoro migliore non va al candidato più qualificato, ma a quello più bravo a cercarne uno. Per aumentare le possibilità di trovare lavoro bisogna essere disposti ad adattarsi, perché il lavoro perfetto è più difficile da reperire. Bisogna imparare ad accontentarsi, a superare pregiudizi e preconcetti; e non essere eccessivamente selettivi.

Quando vi candidate per una posizione lavorativa, bisogna fare attenzione a compilare e presentare un buon curriculum vitae, utile per farvi conoscere in poche righe ed esporre i principali risultati che avete conseguito.

Il curriculum vitae è uno degli strumenti fondamentali per un candidato che cerca lavoro. Se lo scrive nel modo giusto, può distinguersi dalla massa e lo può usare come lasciapassare per l’ambito primo colloquio. I selezionatori impiegano mediamente 15 secondi per valutare un cv, ma allora come fare colpo in così poco tempo? E, una volta raggiunto l’obiettivo di ottenere un colloquio, come prepararsi al meglio per essere più efficaci?

Analizziamo le mosse giuste e qualche consiglio per conquistare il selezionatore.

Rispondere  all'offerta giusta. Accertarsi che il proprio profilo sia effettivamente in linea con ciò che viene richiesto dall’offerta di lavoro per la quale ci si vuoi candidare. E chiedersi se quell’offerta risponde davvero alle aspettative, ovvero non rispondere a ogni annuncio di lavoro che sembra vagamente interessante o abbastanza in linea con le tue competenze: non è efficace e genera solo frustrazione. Seleziona accuratamente e concentrati su quelli per cui potresti essere il candidato ideale, senza disperdere energie.

Bisogna personalizzare il curriculum vitae sulla base dell’offerta per cui ci si sta candidando. Non si deve ingannare, ma valorizzare tutte le competenze affini al profilo cercato, usando proprio le stesse parole chiave dell’offerta, per facilitare la ricerca del selezionatore. Ricordarsi sempre di mettere in luce le competenze trasversali come capacità organizzative, relazionali, impegno e motivazione, capacità di lavorare in team, professionalità e serietà. Inserirei anche qualche informazione personale: hobby, passioni o esperienze di volontariato.

Non sottovalutare l’importanza del colloquio telefonico. E' il primo contatto con l’azienda e, se non vuoi rischiare di fare brutta impressione, è meglio rispondere con calma e con concentrazione.

L’abbigliamento che verrà indossato durante il colloquio è fondamentale per una prima impressione.

E’ importante raccogliere un po’ di informazioni sull’azienda che si andrà a fare il colloquio, prepararsi sul business, e cercare su internet cosa si dice di loro.

Durante un colloquio di lavoro bisogna fare attenzione al tono della voce e a come ci si muove. Stare seduti in modo composto, guardare negli occhi la persona che si ha davanti, non parlare troppo veloce o a voce troppo alta, fare delle pause e accertati di avere l’attenzione del interlocutore. Il contatto visivo è importante per calibrare la conversazione, osservare i segnali che manda e regolarsi di conseguenza.

Non bisogna dimenticare mai che la prima qualità che cerca un selezionatore è l’onestà, ed è importante valorizzare i pregi e quello che si sa fare, senza mai mentire. Lo scopo del colloquio è dimostrare di persona di essere adatti alla posizione per cui ci si è candidati. Non si tratta di andare in conflitto contro il selezionatore, quindi bisogna cercare di essere spontaneo e credere nelle proprie capacità. Del resto, l'invito al colloquio significa che le qualifiche descritte nella candidatura sono state ritenute adeguate. E’ importante studiare per bene curriculum e lettera di presentazione e prepararsi a dare maggiori dettagli. Dimostrarsi positivo, anche e soprattutto parlando delle esperienze pregresse e fare domande sull’azienda, sulla posizione per cui si sta candidando e su un eventuale percorso di crescita. Non parlar male dei tuoi precedenti datori di lavoro e dei tuoi colleghi, bisogna essere pronti a domande scomode.

Facciamo una panoramica sugli errori da evitare su Linkedin

Sbaglia chi pensa che Linkedin serva solo a chi cerca lavoro. Il social network professionale può essere utile anche a chi ha già un’occupazione. A patto di non commettere alcuni errori banali. Ogni social ha le sue regole ma spesso si rischia di confonderle, con il risultato di farsi una cattiva pubblicità. Ecco alcuni errori da evitare su Linkedin.

Il più classico degli errori è quello di riversare su Linkedin gli stessi contenuti che si postano su Facebook. I due social hanno caratteristiche e scopi molto diversi: per questo motivo non bisognerebbe pubblicare nel proprio profilo foto delle vacanze, pensieri in libertà o altro materiale relativo a questioni personali.

Tra gli errori tipici che si commettono c’è quello di non segnalare tutte le posizioni lavorative: se però si lascia un buco temporale c’è il rischio che chi sta guardando il nostro profilo si chieda il perché. Per questo sarebbe consigliabile elencare tutti i lavori svolti.

Su Linkedin è fondamentale aggiornare costantemente il proprio profilo: anche chi usa la versione gratuita può comunque intervenire in diversi modi, aggiornando il proprio status, cercando nuovi contatti, trasformando i propri biglietti da visita in collegamenti, o frequentando gruppi per curare a dovere il proprio profilo bastano pochi minuti al giorno.

È un errore pensare che Linkedin serva solo a chi cerca un nuovo lavoro. Al contrario, può rivelarsi uno strumento utile anche a chi ha già un impiego e vuole allargare la propria rete, oppure a chi cerca collaboratori. In più, gli strumenti pay di Linkedin permettono anche ai venditori di cercare nuovi clienti sfruttando molti criteri di profilazione.

Linkedin permette di “bloccare” alcuni utenti in modo che loro non possano sbirciare nel vostro profilo. Per farlo basta aprire il menù a tendina in corrispondenza della voce “Invia un messaggio” e selezionare “Blocca o segnala”. In questo modo la persona bloccata non scoprirà di essere stata respinta e non troverà alcuna traccia del vostro profilo sul social network.

Le password devono essere difficili e vanno cambiate spesso. Su Linkedin la password non basta più: è possibile infatti attivare il secondo step di verifica (2 step verification) attraverso le impostazioni dell’account. In questo modo si riceverà un codice via sms quando si proverà ad accedere attraverso un nuovo dispositivo.

A volte basta un accento sbagliato per essere scartati. Per questo su Linkedin la grammatica ha un’importanza fondamentale. Per evitare refusi gli esperti consigliano sempre di scrivere i testi in Word e di incollarli nel social network solo dopo aver fatto un controllo con il correttore ortografico.

Su Linkedin è possibile creare profili in più lingue, fino a un massimo di 41 idiomi. Grazie a questa funzione potrete “sdoppiare” il vostro profilo: basterà fare clic sul menù “Visualizza profilo” e scegliere “Crea il tuo profilo in un’altra lingua”. In questo modo si eviterà l’errore di avere un profilo con interfaccia in italiano ma testi in inglese (o in un’altra lingua).

Su Linkedin è sempre attivo il fact checking: gli utenti con il quali siete collegati possono smascherare eventuali bufale inserite per abbellire il vostro curriculum. Ecco perché, quindi, è fondamentale non barare nella descrizione dei ruoli ricoperti, delle esperienze e delle skill.




mercoledì 30 aprile 2014

Piano garanzia giovani dal 1° maggio 2014



Parte il Primo maggio, nella giornata dedicata al lavoro, il Piano nazionale Garanzia giovani, che è un  programma europeo per favorire l'occupabilità e l'avvicinamento dei giovani al mercato del lavoro. Un percorso che prevede una serie di misure, a livello nazionale e territoriale, volte a facilitare la presa in carico dei giovani tra 15 e 25 anni per offrire loro opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro.

Oltre 1,5 miliardi di euro, nel biennio 2014-2015, per garantire ai giovani una offerta "qualitativamente valida" di lavoro, di istruzione, di apprendistato o tirocinio, di autoimprenditorialità o servizio civile.

Il programma europeo si rivolge ai ragazzi tra i 15 e i 24 anni, in Italia il governo ha deciso di estenderlo fino ai 29 anni. Si rivolge a disoccupati o Neet (coloro che non studiano, non lavorano e non si formano). In Italia, secondo gli ultimi dati disponibili e relativi al 2012, i Neet tra i 15 e i 29 anni sono 2,250 milioni. Il Piano riguarda tutto il territorio nazionale, ad eccezione della Provincia di Bolzano, l'unica che presenta un tasso di disoccupazione giovanile inferiore al 25%. A livello nazionale questo tasso ha superato il 42%.

Il Piano Italiano prevede un sistema universale di informazione e orientamento a cui il giovane accede registrandosi attraverso vari punti di contatto fino al 31 dicembre 2015: il sito www.garanziaperigiovani.it (in fase di realizzazione), il portale Cliclavoro, i portali regionali, i Servizi per l'Impiego e altri servizi competenti, sportelli ad hoc che saranno aperti presso gli istituti di istruzione e formazione. Nella fase di informazione e comunicazione saranno coinvolte varie istituzioni o associazioni, tra cui Camere di Commercio, associazioni sindacali e datoriali, associazioni giovanili e del Terzo Settore.

Dopo la registrazione e un primo colloquio nella fase di accoglienza, al giovane verrà indicato un percorso di orientamento individuale destinato a definire un progetto personalizzato di formazione o lavorativo/professionale. In sintesi, s'intende rendere sistematiche le attività di orientamento al lavoro anche con il mondo dell'educazione (istituti scolastici, istruzione e formazione professionale ed università.

Una volta iscritti i giovani potranno quindi scegliere la Regione in cui vogliono lavorare, che "prenderà in carico" la persona attraverso i Servizi per l'impiego o le Agenzie private accreditate. Ai giovani sarà offerta l’opportunità di un colloquio specializzato da parte di orientatori qualificati che preparino i giovani all'ingresso nel mercato del lavoro con percorsi di costruzione del curriculum e di autovalutazione delle esperienze e delle competenze. In base a profilo e disponibilità territoriali, stipuleranno con gli operatori competenti un "Patto di servizio" ed, entro i quattro mesi successivi, riceveranno un'opportunità.

Ai giovani che presenteranno i requisiti verrà offerto un finanziamento diretto (bonus, voucher, ecc.) per accedere ad una gamma di possibili percorsi, tra cui: l'inserimento in un contratto di lavoro dipendente, l'avvio di un contratto di apprendistato o di un'esperienza di tirocinio, l'impegno nel servizio civile, la formazione specifica professionalizzante e l'accompagnamento nell'avvio di una iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo.

I giovani dovranno innanzitutto aderire all’iniziativa: sino al 31 dicembre 2015 potranno farlo attraverso il sito nazionale www.garanziagiovani.gov.it o i siti attivati dalle Regioni, comunque collegati in rete fra loro. E dopo tale data ? I ragazzi potranno scegliere la Regione in cui vogliono lavorare, che «prenderà in carico» la persona attraverso i Servizi per l’impiego o le Agenzie private accreditate. In base a profilo e disponibilità territoriali, stipuleranno con gli operatori competenti un «Patto di servizio» ed, entro i quattro mesi successivi, riceveranno un’opportunità.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di azioni di comunicazione e di orientamento, per il ministro Poletti è essenziale coinvolgere il mondo delle imprese, «sollecitandone la responsabilità verso una delle maggiori emergenze del momento», sottolinea il ministero di via Veneto, e attraendo anche il loro interesse per le misure che le Regioni dispongono a favore di chi offre occupazione, apprendistato, tirocini.

Il Piano Italiano mette in risalto i punti seguenti:

Informazione - Il Piano Italiano prevede un sistema universale di informazione e orientamento a cui il giovane accede registrandosi attraverso vari punti di contatto: il sito www.garanziaperigiovani.it, il portale Cliclavoro, i portali regionali, i Servizi per l'Impiego e altri servizi competenti, sportelli ad hoc che saranno aperti presso gli istituti di istruzione e formazione. Nella fase di informazione e comunicazione saranno coinvolte varie istituzioni o associazioni, tra cui Camere di Commercio, associazioni sindacali e datoriali, associazioni giovanili e del Terzo Settore.

Orientamento - Dopo la registrazione e un primo colloquio nella fase di accoglienza, al giovane verrà indicato un percorso di orientamento individuale destinato a definire un progetto personalizzato di formazione o lavorativo/professionale. In sintesi, s'intende rendere sistematiche le attività di orientamento al lavoro anche con il mondo dell'educazione (istituti scolastici, istruzione e formazione professionale ed università), attraverso gli operatori e supporti informatici ad alto valore aggiunto.

Colloquio - Il Piano italiano intende offrire ai giovani l'opportunità di un colloquio specializzato da parte di orientatori qualificati che preparino i giovani all'ingresso nel mercato del lavoro con percorsi di costruzione del curriculum e di autovalutazione delle esperienze e delle competenze.  In altri termini, si vogliono incoraggiare interventi nei confronti dei giovani che non studiano e non lavorano (Neet) o che hanno abbandonato precocemente gli studi promuovendo percorsi verso l'occupazione, anche incentivati, attraverso servizi e strumenti che favoriscano l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.

I percorsi possibili - Ai giovani che presenteranno i requisiti verrà offerto un finanziamento diretto (bonus, voucher, ecc.) per accedere ad una gamma di possibili percorsi, tra cui: l'inserimento in un contratto di lavoro dipendente, l'avvio di un contratto di apprendistato o di un'esperienza di tirocinio, l'impegno nel servizio civile, la formazione specifica professionalizzante e l'accompagnamento nell'avvio di una iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo.

La comunicazione – Per informare i giovani delle misure messe in campo dal Piano italiano e spingerli ad attivarsi per cogliere le opportunità descritte, è stato predisposto un piano di comunicazione integrata. La prima fase, avviata a novembre, prevede l'avvio di un contest online per la definizione della linea grafica e dello spot che caratterizzeranno la campagna di comunicazione. L'idea di indire una gara sul web per la creazione dei principali strumenti di comunicazione della Garanzia Giovani nasce dal desiderio far partecipare il più ampio numero possibile di giovani ad un progetto rivolto proprio a loro, coinvolgendoli fin dall'inizio e stimolando un dibattito "virale", che faccia circolare idee e proposte creative per sviluppare messaggi e prodotti adatti ai giovani elaborati dai giovani stessi.

La struttura di missione ha l’obiettivo di contribuire a realizzare le finalità previste dalla Garanzia elaborare il piano di attuazione italiano della Garanzia per i Giovani, ne fanno parte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Isfol e Italia Lavoro, Ministero dell’Istruzione, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell’Economia, Dipartimento della Gioventù, Regioni e Province Autonome, Province, Inps e Unioncamere





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