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giovedì 22 agosto 2013

Evasione fiscale e lavoro nero i controlli della Guardia di Finanza



Evasione fiscale, lavoro nero. il rapporto della Guardia di Finanza fotografa il fenomeno del "sommerso". Diffusi dalla guardia di finanza i risultati delle attività ispettive sull’economia sommersa condotte nei primi sei mesi del 2013. Sono evasione fiscale e contributiva, lavoro nero e frode nel mirino.

È lunga, lunghissima, la lista degli evasori totali scoperti dalla Guardia di Finanza in questi primi sei mesi del 2013: 4.933 persone che hanno nascosto redditi pari a 17,5 miliardi di euro. Per 1.771 professionisti è già scattata la denuncia, nei casi più gravi, per omessa dichiarazione dei redditi. Una montagna di contributi e tasse non pagati allo Stato.

All'evasione fiscale sono strettamente legati anche il lavoro nero, lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, le frodi a danno del sistema previdenziale. Anche qui, nel 2013, le operazioni messe a punto dalla Guardia di Finanza restituiscono numeri impressionanti: scoperti 19.250 lavoratori irregolari, di cui 9.252 impiegati completamente in nero, da parte di 3.233 datori di lavoro. Non sembrano diminuire i fenomeni di «caporalato» collegati a gravi forme di violazione dei diritti dei lavoratori, generalmente immigrati e clandestini, sottopagati e costretti a lavorare in condizioni precarie ed in violazione delle norme di sicurezza. Vi sono anche una lunga serie di irregolarità legate all’applicazione di forme contrattuali atipiche o flessibili come collaborazioni coordinate e continuative e contratti a tempo parziale.

«L’economia sommersa e lo sfruttamento dei lavoratori oltre a danneggiare le casse dello Stato - spiegano ancora dalla Guardia di Finanza - alterano le regole del mercato, creando un illecito vantaggio competitivo ai danni dei contribuenti onesti». Altri fenomeni strettamente connessi all’economia sommersa ed allo sfruttamento del lavoro irregolare sono la produzione ed il commercio di falsi. Sempre, dall’inizio dell’anno, sono stati sequestrati 64 milioni di prodotti contraffatti con oltre 5 mila responsabili denunciati (e 50 arrestati). L’«industria del falso» muove milioni di euro: in 6.500 operazioni di controllo del territorio ed indagini anticontraffazione, in media 30 al giorno, le fiamme gialle hanno ritirato dal mercato 34 milioni di prodotti tarocchi, 27 milioni di prodotti pericolosi e quasi 3 milioni di falsi «made in Italy». Il giro di affari sottratto all’economia criminale ha un valore stimabile in oltre 700 milioni di euro. E, nel ricostruire la filiera di produzione dei falsi, le Fiamme Gialle hanno inoltre individuato 400 imprese illecite adibite ad opifici e depositi.

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