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mercoledì 11 gennaio 2017

Email di lavoro ed offerte: sempre più vittime, come funziona la truffa



Aumenta il numero di imprese vittime di truffe informatiche. Una di quelle in forte crescita è la cosiddetta "business email compromise" (Bec), una finta mail di lavoro che - in virtù dell'apparente conoscenza di chi l'ha inviata - porta il dipendente ad aprire con fiducia un allegato o un link che ne infetta il sistema. Attraverso questa operazione di adescamento (detta anche "phishing") i truffatori hanno accesso al computer della vittima e con esso a una importante mole di informazioni riservate: comunicazioni verso l'esterno o l'interno, fornitori, responsabili del settore commerciale. Una volta capito con chi si relaziona l'azienda e come funziona, i cyber criminali fingono con una nuova email di essere i destinatari di un pagamento, magari un fornitore. Forniscono un nuovo Iban, giustificandolo con un cambio di conto o con un'altra ragione, e il gioco è fatto.

Il Federal Bureau of Investigation (Fbi) degli Stati Uniti ha emesso un avviso in cui ha elencato i numeri del fenomeno. Da ottobre del 2013 a febbraio di quest'anno solo più di 2,3 i miliardi di dollari rubati dai cyber criminali attraverso questo meccanismo. Ad essere coinvolte in base alle segnalazioni ricevute e alle informazioni raccolte, ha detto l'ente investigativo di polizia federale Usa, sarebbero 17.642 aziende di ogni dimensione sparse in almeno 79 Paesi. Da gennaio 2015 l'Fbi ha registrato un aumento del 270 per cento delle vittime identificate ed esposte a perdite attraverso questo tipo di truffa. Secondo l'Fbi la grandezza delle perdite varia da caso a caso (ad esempio in Arizona la perdita media per truffa è compresa tra i 25mila e i 75mila dollari). Fonte Cyber Affairs Aer.

Per chi avesse ricevuto una truffa via mail e volesse contattare la polizia postale per segnalarla, ed entrare sul sito della Polizia di Stato, con tutti i contatti telefonici e di posta elettronica per contattare gli uffici di ogni provincia.

Ricordiamo che per effettuare una denuncia, quando si hanno abbastanza prove, non è sufficiente effettuarla via internet, ma bisogna presentarsi all'ufficio della Polizia Postale più vicino affinché si possa procedere.

Segnaliamo anche il GAT – Nucleo Speciali Frodi Telematiche della Guardia di Finanza, che risponde al sito www.gat.gdf.it/sito_php/ e alla mail sos@gat.gdf.it, a cui potete inviare le vostre segnalazioni di truffe.

Se ne  leggono di annunci di lavoro, la maggior parte sul web: centinaia di pagine e bacheche visitate, ogni giorno, per cercare lavoro, molte volte senza successo. Gli annunci così detti “fake”, in altre parole fasulli-finti, sono sempre esistiti, ma sicuramente l’avvento delle nuove tecnologie e la grande diffusione delle informazioni tramite il web ha accentuato l’ascesa.

Si tratta di false offerte di lavoro che ricorrono a precise strategie comunicative per presentare impieghi molto allettanti: pubblicate principalmente sul Web, fanno spesso cadere in trappola proprio i più giovani.

Ecco una lista dei casi più frequenti e dei consigli da seguire per evitare di essere raggirati.

Frodi più frequenti

Lavoro a domicilio. Si chiede di assemblare o confezionare prodotti dietro un lauto compenso, ma si pretende il pagamento delle spese d’invio del materiale da utilizzare - materiale che non arriva mai.

Vendite porta a porta. Per poter iniziare a lavorare si chiedono versamenti cui non segue alcun invio di prodotti da vendere né la stipula di alcun contratto di lavoro.

Corsi di formazione e borse di studio. L’ottenimento del posto di lavoro è subordinato all’iscrizione a corsi di formazione o al conseguimento di borse di studio che coprono solo una parte del costo del corso. Il resto è a carico del candidato e i titoli rilasciati non hanno alcun valore.

Altri tipi di frodi riguardano l’invito a realizzare book fotografici, la firma di contratti di associazione in partecipazione, falsi periodi di prova, l’invito a mettere a disposizione il proprio conto corrente per effettuare trasferimenti di denaro, la firma di documenti in cui si rinuncia ai propri diritti o future rivendicazioni.

Consigli per non essere raggirati

Fate affidamento solo su annunci di lavoro pubblicati su fonti sicure: quotidiani nazionali o portali e siti Web noti.

Affidatevi possibilmente a società specializzate nella ricerca di lavoro.

Verificate che l’annuncio presenti la chiara indicazione dell’azienda selezionatrice: deve esserne indicata ragione sociale e partita IVA. Diffidate degli annunci di lavoro anonimi.

Contattate telefonicamente la sede legale della società a cui è riconducibile l’annuncio;

Affidatevi solo ad annunci che indicano chiaramente il tipo di lavoro offerto, i requisiti e le competenze richieste e, soprattutto, annunci che chiedono il vostro curriculum.

Evitate annunci che chiedono contributi economici di qualunque tipo per avviare il rapporto di lavoro: pagamento di corsi di formazione o invio di materiali per avviare l’attività lavorativa.



domenica 1 dicembre 2013

Lavoratori pubblici: 5mila dipendenti denunciati



Tre miliardi rubati allo Stato. Il rapporto della Guardia di Finanza per il 2013 parla di oltre 5mila dipendenti pubblici denunciati per corruzione e truffa (dai falsi poveri ai finti consulenti). Due cifre su tutte: i danni erariali provocati da funzionari e i danni erariali provocati da funzionari e impiegati infedeli fino allo scorso ottobre ammontano a 2 miliardi e 22 milioni di euro; quelli per le truffe sono pari a un miliardo e 358 milioni di euro. I dipendenti pubblici denunciati nei primi dieci mesi dell’anno sono stati 5.073, ma numerose indagini sono tuttora in corso.

Ammontano a due miliardi e 22 milioni di euro i danni erariali provocati dai finti poveri, mentre quelli per le truffe sono pari a un miliardo e 358 milioni di euro. I dipendenti pubblici denunciati da gennaio a ottobre sono stati 5.073. Come ricostruisce il "Corriere della Sera", anche la galassia dei falsi poveri è molto popolata. Decine di migliaia di persone riescono a ottenere benefici senza averne i requisiti.

Su 8mila controlli effettuati, sono stati trovati 2.500 soggetti che hanno indebitamente beneficiato di prestazioni sociali agevolate. Le persone finite nel mirino della Finanza avevano ottenuto benefici come l’accesso in corsia preferenziale ad asili nido ed altri servizi per l’infanzia, la riduzione del costo delle mense scolastiche, i “buoni libro” per studenti e le borse di studio, i servizi socio sanitari domiciliari, le agevolazioni per i servizi di pubblica utilità, quali luce o gas.

Saccheggiano i funzionari, ma non sono gli unici. Perché sfruttando i mancati controlli interni ai vari enti, decine di migliaia di persone riescono ad ottenere benefici senza averne i requisiti. Scrivono nella relazione gli specialisti della Finanza: «Nell’ambito delle verifiche imposte dai processi di spending review sono state predisposte campagne massive di controllo su forme diffuse di irregolarità, relativamente alla fruizione dei ticket sanitari e delle prestazioni sociali agevolate, per incrementare i livelli di compliance tra i potenziali beneficiari di tali agevolazioni».

Parliamo anche di consulenze inutili. Le solite quella dei cosiddetti «esperti» assoldati dalla pubblica amministrazione continua ad essere una vera e propria piaga sociale Perché serve a moltiplicare gli incarichi, nella maggior parte dei casi, inutili. E a provocare una vera e propria emorragia di fondi. È solo uno dei casi contestati. Tra gennaio e ottobre 2013 la Guardia di Finanza ha denunciato alla Corte dei Conti 150 casi di consulenze non necessarie, calcolando un esborso illecito pari a 8 milioni e 454 mila euro. Ben più alte sono le altre spese causate dalla mala gestione delle istituzioni.

Il settore della salute pubblica è certamente uno dei più «saccheggiati». Sono 626 i dipendenti pubblici che dovranno rendere conto dei propri illeciti e di aver provocato un danno di ben 233 milioni di euro. E sono migliaia i cittadini che hanno truffato lo Stato riuscendo ad ottenere prestazioni pur non avendone i requisiti o comunque rimborsi non dovuti. Le denunce finora presentate nel 2013 sono state 5.300 con un danno calcolato di oltre 9 milioni di euro.

Vicenda simbolo - molte altre analoghe sono state verificate in numerose parti d’Italia - è stato scoperta dai finanzieri di Caserta dove la Asl non aveva aggiornato da anni gli iscritti nelle liste dei medici di base. Sfruttando sia pur inconsapevolmente queste omissioni circa 400 dottori di tutta la provincia hanno continuato a percepire compensi relativi a «1.215 soggetti deceduti, 2.010 emigrati all’estero e 2.763 emigrati fuori provincia». Danno accertato: 1,5 milioni di euro.

Le case e i buoni scuola. Sono migliaia i casi di «falsi poveri» scoperti dai finanzieri. E’ stata denunciata una pensionata settantenne che abitava in una villa con piscina, aveva altri 14 immobili di proprietà affittati «in nero» per un canone mensile che oscillava tra i fino a 4.600 e i 5.000 euro al mese. Non solo non aveva denunciato introiti per oltre 220 mila euro, ma negli anni scorsi aveva ottenuto il rimborso delle tasse universitarie sostenute per il figlio e chiesto al Comune le prestazioni economiche assistenziali, dichiarando di appartenere a un nucleo familiare indigente.

giovedì 22 agosto 2013

Evasione fiscale e lavoro nero i controlli della Guardia di Finanza



Evasione fiscale, lavoro nero. il rapporto della Guardia di Finanza fotografa il fenomeno del "sommerso". Diffusi dalla guardia di finanza i risultati delle attività ispettive sull’economia sommersa condotte nei primi sei mesi del 2013. Sono evasione fiscale e contributiva, lavoro nero e frode nel mirino.

È lunga, lunghissima, la lista degli evasori totali scoperti dalla Guardia di Finanza in questi primi sei mesi del 2013: 4.933 persone che hanno nascosto redditi pari a 17,5 miliardi di euro. Per 1.771 professionisti è già scattata la denuncia, nei casi più gravi, per omessa dichiarazione dei redditi. Una montagna di contributi e tasse non pagati allo Stato.

All'evasione fiscale sono strettamente legati anche il lavoro nero, lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, le frodi a danno del sistema previdenziale. Anche qui, nel 2013, le operazioni messe a punto dalla Guardia di Finanza restituiscono numeri impressionanti: scoperti 19.250 lavoratori irregolari, di cui 9.252 impiegati completamente in nero, da parte di 3.233 datori di lavoro. Non sembrano diminuire i fenomeni di «caporalato» collegati a gravi forme di violazione dei diritti dei lavoratori, generalmente immigrati e clandestini, sottopagati e costretti a lavorare in condizioni precarie ed in violazione delle norme di sicurezza. Vi sono anche una lunga serie di irregolarità legate all’applicazione di forme contrattuali atipiche o flessibili come collaborazioni coordinate e continuative e contratti a tempo parziale.

«L’economia sommersa e lo sfruttamento dei lavoratori oltre a danneggiare le casse dello Stato - spiegano ancora dalla Guardia di Finanza - alterano le regole del mercato, creando un illecito vantaggio competitivo ai danni dei contribuenti onesti». Altri fenomeni strettamente connessi all’economia sommersa ed allo sfruttamento del lavoro irregolare sono la produzione ed il commercio di falsi. Sempre, dall’inizio dell’anno, sono stati sequestrati 64 milioni di prodotti contraffatti con oltre 5 mila responsabili denunciati (e 50 arrestati). L’«industria del falso» muove milioni di euro: in 6.500 operazioni di controllo del territorio ed indagini anticontraffazione, in media 30 al giorno, le fiamme gialle hanno ritirato dal mercato 34 milioni di prodotti tarocchi, 27 milioni di prodotti pericolosi e quasi 3 milioni di falsi «made in Italy». Il giro di affari sottratto all’economia criminale ha un valore stimabile in oltre 700 milioni di euro. E, nel ricostruire la filiera di produzione dei falsi, le Fiamme Gialle hanno inoltre individuato 400 imprese illecite adibite ad opifici e depositi.

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