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domenica 3 marzo 2013

Contributi per l’imprenditoria giovanile per il 2013

Ci sono leggi e regolamenti dettagliati a cui devono fare riferimento tutti i giovani che sono alla ricerca di finanziamenti per la loro idea imprenditoriale.

La legge 95/95 prevede infatti finanziamenti per i giovani che decidono di avviare un'attività in proprio, ma non mancano anche finanziamenti e sovvenzioni di altro tipo. C'è anche, ad esempio, la legge 236/93 (che è stata successivamente integrata dalla legge 144/99) che dà contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso di interesse agevolato ai giovani che vogliono creare imprese di servizi.

Non è semplice ottenere dei contributi per un giovane imprenditore, ma è fattibile se si ha la decisione di mantenersi informati e un’idea che sia competitiva e allettante. La prima cosa da fare è rivolgersi a Invitalia, un’agenzia che opera su mandato del Governo per stimolare la competitività del paese sostenendo i settori di sviluppo strategici. Ci si può anche rivolgere ad un altro ente governativo costituito ad hoc per i giovani: Giovane impresa – portale per l’imprenditoria giovanile.

Vediamo la normativa in materia di finanziamenti per giovani imprenditori.


La legge 95/95 che prevede finanziamenti per i giovani che desiderano avviare un’attività in proprio;
La legge 263/93 (successivamente integrata dalla legge 144/99) che offre contributi a fondo perduto e finanziamenti a tassi agevolati per i giovani che avviano imprese di servizi;
Il DL n. 185 del 21 aprile 2000 sugli “incentivi all’auto-imprenditorialità e all’auto-impiego (in attuazione del dell’art. 45, comma 1 della Legge 144/99);
Il DL n. 29 del 28 maggio 2001 sul “Regolamento recanti criteri e modalità di concessione degli incentivi a favore dell’auto-impiego.
La Legge 95/95, in quanto aiuto di Stato non è cumulabile ad altre agevolazioni analoghe, ma a volte è possibile il cumulo di agevolazioni esclusiva mene di tipo fiscale.

I destinatari di queste agevolazioni sono giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni che costituiscono nuove società nelle seguenti tipologie:
S.n.c. (società a nome collettivo);
S.a.s. (società in accomandita semplice);
S.r.l. (società a responsabilità limitata);
S.p.a. (società per azioni)
S.a.p.a. (società in accomandita per azioni)
S.s. (società semplice)
Cooperative e piccole cooperative.
Sono escluse le imprese individuali, le società di fatto, le s.r.l. con un unico socio.

Per fare richiesta alle agevolazione ricordiamo che non esistono dei periodi specifici per inoltrare una domanda di finanziamento. Il bando è attivo sempre.

Le agevolazioni consistono in contributi a fondo perduto (cioè la somma concessa in prestito non si deve restituire) e finanziamenti a tassi di interesse agevolati (cioè parte dell’investimento si restituisce su un piano quinquennale di ammortamento con rate trimestrali) nei limiti dettati dalla localizzazione, dal settore di attività e dalla dimensione di impresa.

La copertura finanziaria varia a seconda della Regione in cui avrà sede l’impresa, ma ovviamente lo Stato non copre tutto. Resta ben inteso che solitamente non si concede oltre il 50% del capitale necessario, il resto deve essere messo di tasca propria. Tuttavia, in base alla regione e alla tipologia di impresa si possono ottenere finanziamenti fino al 90% dell’investimento (di cui 45% a fondo perduto) nelle regioni del Sud Italia.

Per il Centro nord le stime di copertura sono dell’80% (di cui il 35% a fondo perduto) dell’investimento per il settore agricolo e 60-70% dell’investimento (di cui il 15% a fondo perduto) per tutti gli altri settori.

Le leggi da tenere presenti al giorno d'oggi sono il DL del 21 aprile 2000, n. 185 sugli Incentivi all'auto imprenditorialità e all'auto impiego, in attuazione dell'articolo 45, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144" e il Decreto del 28 Maggio 2001, n° 29 sul "Regolamento recante criteri e modalità di concessione degli incentivi a favore dell’auto impiego".

L’auto imprenditorialità è indirizzata a chi vuole avviare imprese nel settore agricolo, artigianale, industriale, servizi alle imprese e servizi turistici, per un massimo di 2,5 milioni di euro; e l’auto-impiego che si distingue, a sua volta, in tre iniziative di impresa:
lavoro autonomo (ditta individuale – investimento massimo di 25.823€ noto come “prestito d’onore”);
micro-impresa (società di persone – investimento massimo di 129.114€);
franchising (ditta individuale e società di persone – questa tipologia è la più frequente e con Invitalia si può scegliere un franchisor accreditato con il quale intraprendere l’esperienza).

Mentre per l’auto impiego non è necessario avere meno di 35 anni e la domanda può essere presentata in tutto il territorio nazionale senza discriminanti territoriali.

I settori finanziabili sono quelli dei servizi, del commercio e della produzione. Alle agevolazioni per gli investimenti si aggiungono nei primi due anni di attività altre agevolazioni per l’acquisto delle materie prime o per le spese di gestione fino ad un massimo del 50% del totale delle spese sostenute.

L’importante è che il progetto che usufruisca delle agevolazioni sia svolto per un periodo minimo di 5 anni a partire dall’effettivo inizio dell’attività e per lo stesso periodo deve mantenere la sede amministrativa, legale e operativa nel territorio in cui nasce l’impresa.

Negli ultimi anni, le richieste di finanziamento sono aumentate ed è molto difficile ottenere un finanziamento, per cui è necessario che il progetto sia molto efficace, innovativo, fattibile e soprattutto abbia un business plan convincente. Il portale Giovane impresa può essere di grande aiuto offrendo un servizio di valutazione del business plan.

domenica 20 maggio 2012

Lavoro e imprenditoria giovanile

ISTAT, calo record degli ordini industriali Guido Corbetta, professore ordinario di Strategia aziendale e titolare della cattedra AIdAF ha spiegato che «L’allarmismo non aiuta nessuno. Sta di fatto che i dati fotografano una situazione reale. E celano grandi problemi di liquidità. Gli ordinativi si stanno riducendo per una difficoltà ad accettare ordini di cui non c’è la certezza dei pagamenti».

E’ nato su iniziativa del Dipartimento della Gioventù e finanziato attraverso il Fondo delle Politiche Giovanili, il sito on line Giovane Impresa, è il portale per gli under 35 con un'idea imprenditoriale vincente che ha l’obiettivo di diffondere, consolidare e sviluppare la cultura d’impresa tra i giovani, presupposto indispensabile per incentivare la nascita di nuove iniziative imprenditoriali e creare nuove opportunità di lavoro.  

Ed è strutturato in 6 aree che vanno a creare un percorso informativo in grado di accompagnare il giovane nelle fasi fondamentali della vita di un'impresa, dalla nascita al successivo sviluppo. E' già ricco di contenuti, più di 1000 pagine, con oltre 200 documenti disponibili tra modulistica, allegati e gli innovativi seminari web.
Parliamo del lavoro e del suo futuro. E’ su questo tema che le Università si confrontano con i soggetti che concorrono per lo sviluppo economico, parlando di opportunità d’impresa, bandi, agevolazioni finanziarie. Il Simposio sull’Imprenditorialità organizzato congiuntamente dall’Entrepreneurial Laboratory (E-Lab) dell’Università di Bergamo e dal Dipartimento di Studi in Impresa, Governo e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata”.

Il risultato del Simposio è chi ha intenzione di lavorare in proprio deve saper misurare le azioni e definire le strategie adeguate al raggiungimento degli obiettivi prefissati. La categoria in sette anni si è quasi dimezzata (- 42%, fonte Istat), contrazione che scoraggia chi comincia da zero un’avventura aziendale, perciò è bene impadronirsi di tutti gli strumenti che occorrono a raccogliere le sfide - sempre più ardue - del mercato italiano, senza escludere le opportunità offerte da quello europeo. I termini usati sono stati: ‘pre-incubazione’: pacchetto servizi integrati che consentono di beneficiare di un costante sostegno nella risoluzione dei problemi legati all’ avvio di una nuova attività. Si parla di ‘formazione’, che permette di individuare i punti di forza e debolezza e verificarne la fattibilità fino a realizzare il ‘business plan’, ovvero il percorso dall’idea all’impresa per prevedere la possibilità di successo sul mercato.
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