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lunedì 21 maggio 2012

Tasse sul lavoro Italia al top

Eurostat ha diffuso  i dati relativi alla pressione fiscale dei vari stati sui contribuenti europei; tra i dati si evidenziano inoltre quelli relativi al costo sul lavoro, ossia la pressione fiscale dello Stato sulle aziende per i lavoratori occupati. Purtroppo l’Italia questa volta esce vincitrice, o di nuovo sconfitta a seconda di come si vuol leggere la classifica.

Nel 2010, in base ai dati resi noti oggi, il peso 'implicito' - ovvero tasse più oneri sociali - dello Stato sul costo del lavoro è salito dal 42,3 del 2009 al 42,6%. Nei 17 Paesi dell'Eurozona il tasso medio è stato del 34%.
Quest'anno il peso del fisco sulle spalle degli italiani - persone fisiche - è destinato a crescere di quasi due punti percentuali passando dal 45,6 al 47,3%. Lo ha reso noto oggi Eurostat, secondo il quale resterà invece ferma al 31,4% la pressione sulle aziende.

L'Italia era al settimo posto nella graduatoria europea del 2007 per pressione fiscale apparente e passa al quinto nel 2012 per effetto di un incremento di pressione e per il fatto che Danimarca, Svezia e Belgio riducono la propria pressione. È quanto emerge dallo studio di Confcommercio presentato al Forum di Cernobbio su «Le prospettive economiche dell'Italia nel breve-medio termine».

I lavoratori italiani sono quelli che pagano più tasse in Europa. Ma non solo, la pressione fiscale è aumentata.


I dati Eurostat relativi al biennio 2009-2010 diffusi oggi parlano chiaro: la media europea di contributi da lavoro dipendente con l’aggiunta degli oneri sociali si attestano al 34 per cento della retribuzione, mentre in Italia si è saliti dal 42,3 per cento del 2009 al 42,6 per cento del 2010.
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