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venerdì 12 settembre 2014
Alitalia iniziano i tagli del personale
Prima “vittoria” di Etihad sui dipendenti italiani di Alitalia, infatti ce l’ha fatta dove altri hanno non sono riusciti. Sono 400 i dipendenti ex Alitalia che hanno aderito finora all’incentivo di circa diecimila euro lordi per andarsene volontariamente in mobilità. Effettivamente è una procedura volontaria, molti la chiamano mobilità incentivata, contributo all’esodo, tanto per non chiamarla procedura di licenziamento.
I tagli del personale di Alitalia sono cominciati, per adesso con la procedura volontaria (ammesso che sia l’aggettivo giusto in questi casi) e con un incentivo economico: «A oggi sono 400 i dipendenti di Alitalia che hanno scelto di aderire alla mobilità» ha detto l’amministratore delegato della compagnia, Gabriele Del Torchio. Per ognuno di questi lavoratori c’è un compenso di diecimila euro lordi; i vertici dell’Alitalia sperano che altri accettino questa soluzione, c’è tempo fino al 19 settembre 2014.
La stessa proposta era stata fatta ai tempi della nuova Alitalia nel 2008, ma allora l’alzata di scudi del sindacato e dei dipendenti hanno boicottato quello che doveva essere un contributo al risanamento della compagnia di bandiera. A quel tempo ne hanno fatte di cotte e di crude mobilitandosi come mai visto prima e il risultato si è visto dopo appena cinque anni: il fallimento del sindacato, dell’Alitalia e della politica corporativistica italiana.
In pratica, a noi italiani servono gli stranieri per metterla in quel posto anche al sindacato. Vedi Marchionne, per esempio, lui che è "canadese".
Comunque sia, diecimila euro lordi significano poco più di seimila euro netti, gran poco per chi guadagnava la stessa cifra in un mese, quindi il motivo è un altro: la mobilità. Infatti, chi accetta di uscire con l’incentivo viene immediatamente iscritto nelle liste di mobilità dove si percepisce denaro fino a un massimo di cinque anni (dipende dalle fasce d’età) senza fare nulla, se non lavorare in nero come è successo a quei piloti Alitalia in cassa integrazione nel 2008.
Giusto tutto, comprensibile anche quello, la mobilità è un diritto sociale, fa parte del Welfare che piace tanto alla sinistra e che a destra non hanno mai avuto il coraggio di riformare seriamente. Solo che all’Alitalia i dipendenti non avevano mai versato il contributo per la mobilità o la cassa integrazione prima del 2008, quindi a pagare sarà sempre e solo il fondo INPS alimentato da altri (industria in testa) per anni e anni risultando, così, il fondo più abusato di tutti i tempi. E, visto che non basta mai, lo Stato deve sempre metterci una pezza, costando sempre più a noi, sempre più poveri e sempre più governati industrialmente da stranieri.
Ricordiamo inoltre che il personale Alitalia si vedrà ridurre lo stipendio da un minimo di 85 euro al mese per i lavoratori di terra fino ad oltre 1.300 euro per i comandanti più anziani e dirigenti. Hostess e steward si vedranno togliere dalla busta paga circa 300 euro al mese. Sono questi i termini dell'accordo sui risparmi dei costi del personale, siglato ieri da Filt Cgil e Fit Cisl, mentre la Ugl che si erano rifiutate di siglare l'intesa ha cambiato idea in giornata e ha aderito all'accordo. Resta fuori la Uil. "L'Ugl, previa la richiesta di alcune garanzie anche giuste, sta firmando", ha ancticipato il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi uscendo dal ministero dopo l'incontro con il sindacato. L'adesione della Uil porterà al 65% l'adesione dei lavoratori. Permane la frattura, inevce sugli esuberi, in questo caso da parte della Cgil.
Quanto all'accordo, il contributo è progressivo in base alle varie fasce di reddito e non è previsto per retribuzioni sotto i 20 mila euro annui. La compagnia aerea si aspetta risparmi per una trentina di milioni dalle misure adottate, che sono una delle condizioni per procedere al matrimonio con Etihad.
In base al contributo di solidarietà il trattamento economico collettivo subirà una riduzione percentuale progressiva variabile a seconda dell'entità della retribuzione complessivamente percepita su base annua con questa modulazione: fino a 30 mila euro lordi il 4% di riduzione; da 30.001 a 40.000 riduzione dell'8%; da 40.001 a 45.000 taglio del 10%; da 45.001 a 60.000 riduzione dell'11,5%; da 60.001 a 100.000 riduzione del 15%; oltre i 100.000 riduzione del 17%. Ancora sulla base dell'intesa, al personale navigante non verrà corrisposta la tredicesima mensilità a dicembre.
La maggior parte del personale di terra di Alitalia (che comprende impiegati, tecnici e addetti) percepisce retribuzioni inferiori ai 20 mila euro ed è quindi salvo dai tagli. C'è poi una buona fetta di dipendenti di terra che guadagna intorno ai 30 mila euro con punte massime di 40 mila euro: per tutti loro la riduzione si aggirerà intorno agli 85 fino ad un massimo 228 euro mensili. Gli assistenti di volo, che hanno retribuzioni tra i 40-45 mila euro lordi annui, vedranno ridursi lo stipendio di circa 300-345 euro. Per i piloti, con retribuzioni tra i 45 e i 100 mila euro, il contributo oscillerà tra 400 e 1.100 euro. Infine, per i comandanti più anziani e i dirigenti che percepiscono oltre 100 mila euro annui, il contributo partirà da circa 1.300 euro.
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