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mercoledì 4 luglio 2012

Spending review Sanità nuova prospettiva di spesa. Si taglia


Per i dipendenti e le strutture ospedaliere sono previsti grossi tagli per il momento la chiusura di 30 mila posti letto.

Sono previsti il blocco degli stipendi e le ferie coatte per i dipendenti pubblici; la riduzione dei permessi sindacali del 10% per gli statali a partire da gennaio del 2013. Inoltre il fondo sanitario viene ridotto di 3 miliardi in due anni (un miliardo per il 2012 e due per il 2013); chiusi i piccoli ospedali e previsti circa 30mila posti letto in meno negli ospedali pubblici, con un rapporto di 3,7 posti letto per mille abitanti contro gli attuali 4,2.

Dalla riduzione della spesa sanitaria è atteso un contributo di un miliardo di euro già da quest'anno e di due miliardi a partire dal 2013, con un'equivalente riduzione del Fondo Sanitario Nazionale. Il piano di risparmi nella Sanità è drastico: vengono rideterminati i tetti della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, rinegoziati al ribasso i contratti di appalto, riviste le convenzioni con le strutture private accreditate, ridotti i fondi per l'acquisto dei dispositivi medici, aumentato il contributo delle farmacie all'equilibrio del sistema e delle aziende farmaceutiche all'eventuale sforamento dei tetti di spesa. Per questi ultimi mesi del 2012 le farmacie dovranno concedere al servizio sanitario un extrasconto sui farmaci del 6,5%, che a regime dall'anno prossimo sarà pari al 3,65%. Il tetto alla spesa farmaceutica ospedaliera, che fa registrare sistematicamente uno sforamento, viene alzato dal 2,4% al 3,2%, e parallelamente viene ridotto il tetto alla spesa territoriale (i farmaci a carico del Ssn forniti dalle farmacie) dal 13,3 all'11,5% del totale della spesa sanitaria.

Nello stesso tempo viene aumentato, e di parecchio, il contributo delle aziende farmaceutiche agli eventuali sfondamenti della spesa. Le imprese, infatti, dovranno farsi carico del 50% delle somme che eccedono il tetto fissato dal governo, mentre il restante 50% sarà a carico delle Regioni, ma solo di quelle che, nel complesso, non sono riuscite a rispettare il tetto.

Le Asl, che potranno rinegoziare i contratti con prezzi eccedenti il 20% rispetto al valore di riferimento, saranno obbligate ad ottenere le forniture attraverso la Consip, la centrale pubblica per gli acquisti centralizzati. Il decreto legge prevederebbe, poi, la riduzione del 5%, rispetto al 2011, delle spese per gli appalti di beni e servizi "non sanitari", mentre gli esborsi delle Regioni per le prestazioni sanitarie svolte dai privati accreditati in regime di convenzione dovranno essere tagliati dell'1% nel 2012 e del 2% a partire dal 2013 rispetto ai valori del 2011.
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