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venerdì 18 marzo 2016
INPS: buste arancioni in arrivo da aprile. Calcolo e modalità
Il presidente dell'INPS Tito Boeri ha annunciato l'invio dell'estratto conto contributivo contenente una simulazione della pensione.
Dopo le precedenti polemiche sui ritardi della politica nell’approvare l’emendamento che avrebbe reso possibile l’invio della busta arancione, l’iniziativa è ora possibile grazie alla collaborazione con l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid): saranno infatti inviate circa 150mila lettere al giorno che inizieranno ad arrivare nella seconda settimana di aprile.
Le buste inizieranno ad essere recapitate da metà aprile e conterranno, oltre all'estratto conto previdenziale e la simulazione della pensione personale, anche un invito a richiedere lo Spid, il nuovo sistema pubblico di identità digitale per accedere a tutti i servizi online dell'Inps e in prospettiva di tutte le amministrazioni.
L'iniziativa è arrivata a destinazione grazie al tandem tra Inps e l' Agid, che con questo canale potrà raggiungere una platea importante di cittadini per diffondere lo Spid, che prenderà il posto delle vecchie password differenziate. Il termine «busta arancione» deriva dall’informativa che i lavoratori svedesi ricevono da circa 20 anni. Una busta arancione appunto, in cui l’ente previdenziale nazionale comunica ai cittadini il totale dei contributi versati, la loro rivalutazione nel tempo e la stima della rendita pensionistica, sulla base di una serie di ipotesi standard, che vengono riviste periodicamente.
In Italia il passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo ha reso necessario far sapere agli italiani quale sarà il loro futuro previdenziale. Uno di questi è il fatto che con il nuovo meccanismo l’ammontare dei trattamenti si riduce a dismisura e i rischi di passare una vecchiaia poco tranquilla, senza un’attenta prevenzione nel presente, sono molteplici. Con il retributivo infatti la pensione era pari a circa il 70-80% dell’ultimo reddito, con il contributivo, nel migliore dei casi, non si supera il 65-70%, mentre per i giovani si scende addirittura sotto il 50%.
Con la busta arancione potremo dunque avere una stima del nostro reddito pensionistico. Al suo interno è infatti contenuta una simulazione dell’assegno previdenziale che ogni lavoratore otterrà in vecchiaia, rapportato all’attuale costo della vita. Tramite la lettera sarà possibile non solo consultare la suddetta simulazione, ma si potrà anche calcolare la differenza previdenziale (o tasso di sostituzione), vale a dire il saldo tra l’ultimo stipendio che percepiremo prima di andare in pensione e l’assegno maturato a fine carriera.
Occorre tenere in considerazione che la simulazione si basa su ipotesi non su dati di fatto, dunque potrebbe contenere dati non corrispondenti alla realtà nonché soggetti a mutazione nel corso degli anni. In poche parole: l’importo della nostra pensione potrebbe essere diverso da quello indicato nella Busta arancione.
In ogni caso, appare opportuno spiegare il sistema di calcolo. Esso si basa su quattro fattori: la carriera lavorativa dell’interessato, la crescita del suo reddito, l’andamento del PIL e l’andamento dell’inflazione.
Il documento è suddiviso in quattro pagine, ognuna delle quali contenente dati differenti.
Nella prima verranno inseriti la data di pensionamento prevista, l’importo mensile (lordo), la stima dell’ultimo stipendio o dell’ultimo reddito percepito e il tasso di sostituzione, cioè la differenza tra l’importo lordo della pensione e l’importo lordo dell’ultima retribuzione.
Nella seconda pagina troveremo invece un estratto conto dei contributi versati differenziati in base al tipo di contributo e di lavoro e al periodo di contribuzione.
La terza pagina conterrà invece la simulazione della contribuzione futura prevista dall’INPS in base ai diversi profili, mentre nella quarta e ultima pagina troveremo le modalità attraverso le quali segnalare eventuali errori, le informazioni per accedere al simulatore online, quelle sul PIN ordinario e sul nuovo SPID, il nuovo sistema di identificazione che permette a cittadini e imprese di accedere con un’unica identità digitale ai servizi online di pubbliche amministrazioni e imprese aderenti, entrato in vigore il 15 marzo.
In base a quanto anticipato da Boeri, a partire dalla seconda settimana di aprile, saranno sette milioni i lavoratori che troveranno la busta arancione nella loro cassetta delle lettere.
Scendendo nei particolari l’informativa verrà inviata ai lavoratori del settore privato iscritti all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Per quanto riguarda invece i dipendenti della Pubblica Amministrazione l’iter previsto è differente. Per questi ultimi la comunicazione verrà allegata direttamente in busta paga.
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