Gli stage prima della riforma del lavoro erano lo strumento più “appropriato”, conveniente a disposizione dei datori di lavoro. In quanto non prevedono praticamente nessun obbligo: né di corrispondere un compenso, né di assumerne, né di prendere in tirocinio solo persone effettivamente inesperte, né di usare questo inquadramento solo per i mestieri che effettivamente necessitano di una formazione approfondita.
Con la riforma del lavoro Monti – Fornero non sarà più permesso alle aziende fare stage gratuiti per i giovani al termine di un ciclo formativo, ad esempio dopo il dottorato. E' ancora da chiarire che forma avrà il lavoro in questi casi, ma sicuramente sarà prevista una retribuzione: "Se vai in un'azienda - ha spiegato il Min. Fornero - a lavorare non lo fai gratis. Magari hai una collaborazione o un contratto a tempo determinato, ma il lavoro lo devi pagare".
La riforma del lavoro 2012 è intervenuta sugli stage che non potranno più essere gratis se i giovani hanno terminato la formazione. Questo dimostra che dopo il periodo di formazione (consistente in laurea, dottorati o master universitari) non sarà più possibile attivare tirocini, le aziende dovranno quindi proporre altri tipi di rapporti come collaborazioni o contratti a tempo determinato, comunque contratti di lavoro retribuiti. Gli stage potranno essere attivati solo a studenti.
Pur rispettando le prerogative delle Regioni in materia, la riforma del lavoro ha il proposito a razionalizzare i tirocini formativi per valorizzarli e prevenire gli eccessi, come ad esempio il ricorso a questo strumento al posto del contratto di apprendistato. In pratica, verranno introdotte delle linee guida per la definizione degli standard minimi di uniformità della disciplina locale sul territorio nazionale.