sabato 11 febbraio 2012

Pinterest, il social media del 2012. Come tecnica di marketing

In tempo di crisi economica e del mercato del lavoro i social media possono rappresentare un aiuto apprezzabile nella ricerca di un'occupazione. Usando in modo consono le numerose reti di network che esistono  adottano i nuovi sviluppi e gli strumenti della tecnologia.
Quindi sfruttare i social media attraverso LinkedIn si crea il proprio profilo e si cominciano a caricare gli indirizzi email che abbiamo già in possesso per vedere chi dei nostri contatti è già sul network. Sempre più aziende lo utilizzano per cercare nuove assunzioni. E' possibile utilizzare anche lo strumento che Facebook ha messo a disposizione qualche mese fa. Si tratta dell'applicazione integrata BranchOut che sfrutta la rete esistente del social network trasformandola in connessioni a carattere strettamente professionale.
E’ adesso con il 2012 è nato Pinterest che può essere definito come una bacheca virtuale dove appendere con uno spillo (pin) qualsiasi immagine o video di proprio interesse (interest). Può essere considerato un diversivo dove rifugiarsi per trovare ispirazioni utili a incrementare idee per il proprio lavoro o per la propria vita. Esperti osservatori lo hanno già catalogato come il fenomeno sociale del 2012, guardando i numeri qualche primato Pinterest lo ha già conquistato. La piattaforma che permette di commentare e condividere i contenuti preferiti (principalmente visuali, quindi foto e video) viene citata da blog e magazine specializzati come la vera novità dell'anno appena cominciato.
L’avvento di Pinterest è amnche importante per promuovere il proprio business, i propri interessi lavorativi. Dato che Pinterest si basa sulle immagini e si sa che tutto ciò che è figurativo colpisce l’occhio prima della parola scritta, navigare in queste pagine piene di colori, di fotografie, di fumetti, di luoghi fa perdere un po’ l’utente, in senso positivo naturalmente. In tutto questo è impossibile non vedere delle possibilità per il business e probabilmente presto lo vedremo inserito nelle voci dei progetti di comunicazione online.
Pinterest opera per raccolte di immagini a cui bisogna dare un titolo. Nel momento i cui si decide di condividere i propri prodotti è consigliabile suddividerli in base al target o al genere (abbigliamento per bambini, maschere di carnevale, libri, etc ). Il nuovo social network, ha il merito naturale di centrare l'obiettivo che Facebook si sta sempre più prefiggendo, ovvero quello di mirare a un target specifico all'interno di ogni mercato. E, a suo modo, rispolvera una vecchia tecnica di marketing, quella che suggerisce a chi vende di avere a che fare con delle donne piuttosto che con degli uomini. Tecnica che non è sfuggita alle imprese che stanno creando sempre più vetrine virtuali; la comunicazione di Pinterest si basa soprattutto sulle immagini e si presta facilmente alle aziende commerciali che fanno dei cataloghi lo dispositivo di vendita principale.
Quando si fa un pin, ovvero si condivide un’immagine su Pinterest, si può aggiungere un cartellino con il prezzo e ad esso collegato un link al proprio sito web. In questo modo quell’immagine verrà inclusa nella categoria gift, cioè le idee regalo suggerite dal social network. Per aumentare la “passion of pre view”  (una particolare tecnica di marketing nel lancio di nuovi progetti che prevede un periodo di prova solo per un numero limitato di utenti) Pinterest funziona ad invito, è però possibile richiedere direttamente sul sito un invito o reperire in rete qualche articolo che parla di questo progetto offrendo inviti gratuiti
Il grande cambiamento in questa ultima fase sarà dato dal comportamento degli utenti, la navigazione in rete porterà a selezionare fonti interessanti, riproponendole all’interno di spazi propri organizzati per interessi, un nuovo modo per condividere informazioni.
E poi ricordiamo che le aziende stanno usando i social media per fare recruiting sono un fenomeno interessante e oggi chi fa ricerca e selezione, (head hunter e aziende) usa i social network, soprattutto al momento di procedere alla scrematura dei candidati.

Detrazioni fiscali 2012 in busta paga

E’ giusto informare che a partire da gennaio 2012 verranno mantenute le detrazioni per coloro che ne hanno usufruito fino a dicembre 2011. Quindi vige la regola del silenzio assenzo.
È stato recentemente abolito l’obbligo che il lavoratore dipendente deve presentare ad ogni inizio anno al proprio datore di lavoro per ottenere le detrazioni fiscali IRPEF in busta paga in riferimento ai redditi da lavoro dipendente e per i familiari a carico. Con questo provvedimento si elimina un’inutile richiesta.
Infatti, ai sensi del disposto normativo contenuto nell'art. 23 del DPR 600 del 1973 così come modificato dalla legge n. 106 del 2011, a partire dall'anno di imposta 2012 il modello delle detrazioni fiscali dovrà essere presentato solo in caso di variazione del proprio nucleo familiare o del diritto alle detrazioni per lavoro dipendente e assimilato.
Come nel caso di nuovi nati, oppure se le detrazioni vengono ripartite in modo differente rispetto all’anno precedente. Passando dal 50% al 100% o vice versa
Vediamo alcuni punti esplicativi delle detrazioni fiscali IRPEF
Le detrazioni fiscali IRPEF riguardano il reddito e sono delle agevolazioni fiscali per i lavoratori dipendenti, le quali decorrono con l'inizio dell'anno solare fino al mese di dicembre.
Ricordiamo che ogni lavoratore dipendente che abbia dei familiari a proprio carico può godere di un beneficio fiscale al momento della dichiarazione annuale dei redditi, dette detrazioni d’imposta.
Per capire l'aspetto fiscale da parte dei lavoratori dipendenti è utile porre delle domande per finalizzare in modo corretto le detrazioni fiscali IRPEF da lavoro.
Chi sono i familiari a carico?
Il coniuge non legalmente ed effettivamente separato; i figli, compresi quelli naturali riconosciuti, gli adottivi, gli affidati e affiliati; altri familiari (genitori, generi, nuore, suoceri, fratelli e sorelle), con la condizione che siano conviventi. Per essere a carico questi familiari non devono disporre di un reddito superiore 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili, qui bisogna porre una grande attenzione in quanto da un punto di vista fiscale con la dichiarazione dei redditi dell'anno successivo, l' ”errore” viene facilmente riscontrato.
La detrazione fiscale irpef in busta paga spetta, in mancanza di accordo, all’affidatario in caso di separazione legale ed effettiva, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio. Nel caso di affidamento congiunto o condiviso la detrazione è ripartita, in mancanza di accordo, nella misura del 50% tra i genitori.
PER ulteriori informazioni sulle detrazioni fiscali in busta paga si consiglia di visitare la pagina di mondo-lavoro.com sulle detrazioni fiscali.
Si ricorda che, in caso di variazione, è il dipendente che ha l’obbligo di comunicare ogni modifica per evitare di percepire somme indebite e di essere così perseguito: in assenza della dichiarazione rettificatrice, il comportamento del dipendente è punito con una sanzione amministrativa da un minimo di 258 a un massimo di 2.065 euro.
Tutte le aziende, oltre ai diversi istituti pubblico, si sono adoperate per rispettare queste ultime disposizioni. A questo proposito, l’Inpdap ha recentemente informato, ad esempio, i propri dipendenti che per correggere la loro precedente dichiarazione devono utilizzare il sistema telematico e utilizzare la procedura on-line “autocertificazione carico familiare” sul sistema Intranet, sezione “Inpdap per noi”.

domenica 5 febbraio 2012

Lavoro: 47% giovani hanno un contratto a tempo determinato

È il risultato uscito dalle elaborazioni Istat sulla media dell’anno 2010. I giovani dai 15 ai 24 anni, risultati dipendenti a tempo determinato sono pari al 46,7% del totale dei dipendenti occupati in quella stessa fascia d'età. E' quanto emerso da elaborazioni su dati Istat relativi alla media annua del 2010. Prendendo in considerazione i dipendenti sopra i 35 anni, solo l'8% di questi è risultato con contratto a tempo determinato. Nel dettaglio, guardando ad ognuna delle diverse fasce d'età individuate dall'Istat, emerge che, se tra i dipendenti under 25 quasi il 47% è impiegato a tempo determinato, la quota si abbassa al 18% per coloro di età compresa tra i 25 e 35 anni. E ancora scende all'8,3% per chi ha tra i 35 e 54 anni, per finire al 6,3% considerando chi ha più di 55 anni.
In Italia ci sono 2,364 milioni di dipendenti a tempo determinato e 385 mila collaboratori.. In tutto si tratta, quindi, di 2,749 milioni di persone a cui manca il posto fisso, ovvero i cosiddetti lavoratori atipici. Continua, così, a crescere il numero dei dipendenti a termine, che segna un rialzo del 7,6% (+166.000 unità) su base annua. Un aumento che coinvolge per circa due terzi gli under 35, fascia nella quale l'incidenza del lavoro a termine sul totale degli occupati raggiunge quota 10,3%. Quanto ai collaboratori, invece, si registra un piccolo passo indietro rispetto al terzo trimestre del 2010 (-2,1%, ovvero -8 mila unità).
Un aumento che coinvolge per circa due terzi per chi ha meno di 35 anni. Ecco che l'incidenza del lavoro a termine sul totale degli occupati raggiunge quota 10,3%. Quanto ai collaboratori con contratto a progetto, invece, si registra un piccolo passo indietro rispetto al terzo trimestre del 2010 (-2,1%, ovvero -8 mila unità). Sono questi i dati Istat su occupati dipendenti a termine e sui collaboratori, ma il mondo della flessibilità in entrata è molto più vario. C'é, infatti, un folto sottobosco, basti pensare alle cosiddette "false partire Iva". Ecco che ottenere una stima ufficiale sul "precariato" è difficile, anche se possiamo immaginare sia più ampia della cifra "base" pari a 2,7 milioni.
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