domenica 5 febbraio 2012

Lavoro: 47% giovani hanno un contratto a tempo determinato

È il risultato uscito dalle elaborazioni Istat sulla media dell’anno 2010. I giovani dai 15 ai 24 anni, risultati dipendenti a tempo determinato sono pari al 46,7% del totale dei dipendenti occupati in quella stessa fascia d'età. E' quanto emerso da elaborazioni su dati Istat relativi alla media annua del 2010. Prendendo in considerazione i dipendenti sopra i 35 anni, solo l'8% di questi è risultato con contratto a tempo determinato. Nel dettaglio, guardando ad ognuna delle diverse fasce d'età individuate dall'Istat, emerge che, se tra i dipendenti under 25 quasi il 47% è impiegato a tempo determinato, la quota si abbassa al 18% per coloro di età compresa tra i 25 e 35 anni. E ancora scende all'8,3% per chi ha tra i 35 e 54 anni, per finire al 6,3% considerando chi ha più di 55 anni.
In Italia ci sono 2,364 milioni di dipendenti a tempo determinato e 385 mila collaboratori.. In tutto si tratta, quindi, di 2,749 milioni di persone a cui manca il posto fisso, ovvero i cosiddetti lavoratori atipici. Continua, così, a crescere il numero dei dipendenti a termine, che segna un rialzo del 7,6% (+166.000 unità) su base annua. Un aumento che coinvolge per circa due terzi gli under 35, fascia nella quale l'incidenza del lavoro a termine sul totale degli occupati raggiunge quota 10,3%. Quanto ai collaboratori, invece, si registra un piccolo passo indietro rispetto al terzo trimestre del 2010 (-2,1%, ovvero -8 mila unità).
Un aumento che coinvolge per circa due terzi per chi ha meno di 35 anni. Ecco che l'incidenza del lavoro a termine sul totale degli occupati raggiunge quota 10,3%. Quanto ai collaboratori con contratto a progetto, invece, si registra un piccolo passo indietro rispetto al terzo trimestre del 2010 (-2,1%, ovvero -8 mila unità). Sono questi i dati Istat su occupati dipendenti a termine e sui collaboratori, ma il mondo della flessibilità in entrata è molto più vario. C'é, infatti, un folto sottobosco, basti pensare alle cosiddette "false partire Iva". Ecco che ottenere una stima ufficiale sul "precariato" è difficile, anche se possiamo immaginare sia più ampia della cifra "base" pari a 2,7 milioni.

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