domenica 23 ottobre 2011

Le nuove professioni del 2012

Secondo un'indagine di Ergon Executive Search l'interesse delle imprese sta salendo per i giovani laureati nel settore energy e utilities, seguti subito dopo dal settore turismo - wellness soprattutto per il destination management. Discreto interesse, in crescita rispetto alle ultime rilevazioni per i laureati nel settore economico giuridico con conoscenze normative a livello di unione europea.
Comunque è facile prevedere perché in questo periodo in cui aumenta una situazione di crisi del lavoro ci sono molte professioni che ancora tirano sul mercato del lavoro e che permettono di trovare facilmente uno sbocco lavorativo e stipendi anche molto elevati. Stiamo parlando dei montatori di porte e finestre: non si parla di numeri enormi, ma dei 1.500 posti di lavoro ricercati oltre otto su dieci restano senza un addetto. Per non parlare dei pavimentatori: dei 470 che servono, il 70,5% non si trova. Oppure dell'aiuto parrucchiere: se ne cercano 1.840, ma quasi un migliaio non si trova. È fin troppo semplice giustificare questi numeri dicendo che nessuno è disposto a fare l'installatore di allarmi, il pavimentatore o il parrucchiere. La verità infatti è un'altra, le aziende non cercano solo persone con elevata specializzazione e con un'esperienza professionale. Questo sicuramente è un paletto importante.
Tutto ciò è la conseguenza di un sistema dove non ci si è preoccupati di creare un ponte tra scuola e lavoro. E poi le opportunità nel settore delle energie rinnovabili, la  green economny che ha  senza dubbio il primato per quanto riguarda le nuove professioni rivalutate tra il 2011 e il prossimo 2012: energy manager, sustainibility manager, sono le nuove figure con cui avremo a che fare, ovvero specialisti sulle tematiche delle energie rinnovabili, energy auditor specializzato in certificazione di bilanci degli impianti energetici. E' bene ricordare che l’utilizzo delle energie rinnovabili rappresenta una esigenza sia per i Paesi industrializzati che per quelli in via di sviluppo. I primi necessitano, nel breve periodo, di un uso più sostenibile delle risorse, di una riduzione delle emissioni di gas serra e dell’inquinamento atmosferico, di una diversificazione del mercato energetico e di una sicurezza di approvvigionamento energetico. Per i Paesi in via di sviluppo, le energie rinnovabili rappresentano una concreta opportunità di sviluppo sostenibile e di accesso all’energia in aree remote.
Ai laureati di indirizzo umanistico viene richiesto di gestire la gloria delle aziende e dei marchi sui social network, attività già oggi molto diffusa che si traduce nella ricerca in forte aumento di social media manager, community manager.
Secondo quanto ha dichiarato il rapporto ISFOL 2008, crescerà il peso delle figure tecniche e specialistiche e ancor di più di quelle non qualificate.Mentre ci sarà una considerevole flessione delle figure intermedie. L’occupazione crescerà di 1,2 milioni di posti. Le previsioni  sono state esposte nei risultati del Rapporto ISFOL.
A crescere saranno quindi soprattutto le posizioni di figure professionali tecniche e specialistiche e quelle non qualificate.
Per le offerte di lavoro, finanziamenti, normative e prodotti nel campo delle energie rinnovabili si consiglia di visitare il sito Energie rinnovabili

Lavorare in un call center: le regole

Il mercato del lavoro nel settore dei Call center continua ad essere caratterizzato, anche successivamente all'entrata in vigore del d.lgs. n. 276 del 2003 ed alla introduzione del lavoro a progetto, da un consistente utilizzo di contratti di collaborazione autonoma o da prestazioni occasioanli.
Un Call center è una struttura che ospita dispositivi informatici, software e risorse umane per la gestione delle telefonate aziendali in ingresso anche detto inbound e in uscita anche chiamato outbound.
I servizi di un Call center sono svolti da i cosiddetti operatori telefonici, che si occupano, di fornire informazioni, dare assistenza tecnica, condurre campagne di telemarketing o campagne promozionali
La figura professionale dell'operatore di un Call center rappresenta una risorsa che opera spesso come una sorta di consulente, offrendo un valore aggiunto ai servizi dati ai clienti.
I compiti svolti dall’operatore di Call center dipendono essenzialmente dal settore di attività dell’azienda e dalla tipologia delle prestazioni offerte.
Per quanto riguarda le prestazioni in entrata, i Call center offrono: assistenza alla clientela; numeri verdi di informazione e pubbliche relazioni; servizi di emergenza e soccorso.
Le prestazioni in uscita comprendono invece: telemarketing e teleselling per la promozione e la vendita di beni o servizi; indagini di mercato effettuate tramite interviste telefoniche; ricerca di clienti o di elenchi di nominativi; recupero crediti.
Un Call center è costituito generalmente da un Front Office che gestisce le attività a diretto contatto (telefonico o via e-mail) con i cittadini; un Back Office che gestisce le attività di supporto a garanzia dell’efficienza e della qualità dei contatti; cura l’organizzazione della conoscenza specialistica per le prestazioni complesse e le nuove prestazioni, la formazione continua e supporto specialistico, l’affiancamento nell'introduzione di nuove soluzioni operative.
Per ulteriori informazioni si consiglia di visitare il sito PhonEtica.
Vediamo le norme che regolano i contratti di lavoro per i Call center.
La Circolare n.17 del 14 giugno 2006 rivolta agli ispettori del lavoro, il Ministero del Lavoro ha chiarito che il contratto di lavoro a progetto  può essere applicato anche nell’ambito delle attività operative telefoniche svolte dai Call center purché sussistano i seguenti presupposti: sia possibile individuare un preciso progetto o programma di lavoro; il collaboratore deve essere autonomo nella gestione dei tempi di lavoro; devono essere contemplate le modalità di coordinamento consentite tra il committente ed il collaboratore.
Le prestazioni occasionali per tali rapporti di lavoro si intendono i rapporti di durata complessiva non superiore a 30 giorni nell'arco dell'anno solare con lo stesso committente, il cui compenso complessivo sia inferiore ad euro 5.000,00.

mercoledì 19 ottobre 2011

Ordini dell'industria sono in crescita


Secondo quanto riportato dall'Istat gli ordini dell'industria sono cresciuti del 5% ad agosto rispetto al mese precedente e del 10,5% rispetto ad agosto dell' anno scorso. Il fatturato ha segnato un aumento del 4%.
L'Istat ha spiegato che il mese di agosto è un mese molto fragile dal punto di vista del livello dell'indice perché le imprese chiudono e vanno in ferie, quindi basta chiudere qualche giorno in meno e l'indice sale. Vietato illudersi, insomma: "per vedere se il dato di agosto è segno di qualcos'altro – hanno osservato i tecnici dell'istituto - bisognerà aspettare il dato di settembre".
Su base mensile, il fatturato ha registrato aumenti del 3,8% sul mercato interno e del 4,6% su quello estero. Nella media degli ultimi tre mesi (giugno-agosto), l'indice aumenta dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti (marzo-maggio). Su base annua il fatturato ha segnato aumenti del 12,3% sul mercato interno e del 12% su quello estero.

I settori che vanno per la maggiore rispetto ad agosto 2010. C 'è stato un aumento del 14,6% per gli ordini provenienti dal territorio nazionale e del 5,2% per la componente estera. Nei primi otto mesi dell'anno (+12% l'aumento ordinativi nel complesso), gli ordini provenienti dall'interno sono aumentati del 10,1% mentre quelli provenienti dall'estero sono cresciuti del 15,1%. Gli incrementi tendenziali più significativi si sono registrati per la fabbricazione di mezzi di trasporto con una crescita concentrata nel settore della costruzione di navi e imbarcazioni).


Ha fatto sapere l'Istat,  che per vedere se il dato di agosto è segno di qualcos’altro bisognerà aspettare di conoscere il dato del mese di settembre. Nell'attesa di conoscere il dato dello scorso mese, dopo la crescita delle esportazioni e la sensibile diminuzione della disoccupazione (-0,4% sul 2010) speriamo che stanno ad affiorare i primi segni di una ripresa e di un importante "rialzo" del mercato del lavoro.
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