Dopo un periodo di lavoro che può essere lungo, medio lungo o... il dipendente chiede all'azienda la sua situazione il Tfr e quanto è riuscito ad accantonare in un determinato lasso di tempo.
Il trattamento di fine rapporto TFR, chiamato comunemente liquidazione, è la somma che spetta al lavoratore dipendente al termine del lavoro, o dopo un periodo di lavoro in un'azienda.
Per quanto riguarda il TFR, il datore di lavoro, ogni anno effettua un accantonamento, il quale rappresenta un costo per l'azienda.
Quando è dovuto?
Al lavoratore dipendente spetta in ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro subordinato, la sua maturazione viene calcolata in funzione di ogni mese lavorato o frazioni superiori a 15 giorni.
Come si calcola il TFR?
Nel conteggio di una clausola cosi importante per il personale che ha prestato servizio presso un'azienda. Si calcola sommando, per ciascun anno intero di servizio, o mesi, una quota pari all'importo della retribuzione mensile, quota dovuta, divisa per 13,5. La retribuzione presa in considerazione per il calcolo del TFR comprende tutte le somme corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro.
La maturazione del TFR avviene per ogni mese lavorato, o frazioni di mese di almeno 15 giorni, poiché col TFR viene differita la corresponsione degli importi, sugli stessi è prevista una rivalutazione legale per preservare il valore reale nonostante l'inflazione. E' sempre consigliabile quando è possibile attendere il 31 dicembre di ogni anno, in quanto vi è la rivalutazione ISTAT.
Il TFR costituisce un credito del lavoratore verso l'azienda ed una importante fonte di autofinanziamento per quest'ultima.
CHE COS'È L'ANTICIPAZIONE DEL TFR?
Il lavoratore dipendente, durante lo svolgimento del rapporto di lavoro, ha diritto di chiedere un'anticipazione del TFR l'importante che vengano rispettate determinate clausole:
8 anni di anzianità lavorativa presso lo stesso datore di lavoro;
e che venga richiesto alle seguenti condizioni: acquisto prima casa, l'atto può essere intestato anche alla moglie in regime di comunione dei beni;
cure sanitarie ed ospedaliere, sono finanziabili le spese sanitarie necessarie per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche.
E' utile sapere che l’anticipo del TFR non può eccedere del 70% della cifra accantonata alla data della richiesta. I datori di lavoro sono obbligati a soddisfare le richieste di anticipo della liquidazione dei dipendenti entro il 10% degli aventi titolo e comunque nei limiti del 4% del numero totale dei dipendenti. Infine è possibile ottenere l’anticipazione del TFR una sola volta nel corso di uno stesso rapporto di lavoro.
Il lavoratore dipendente deve scegliere tra due opzioni, per gestire il trattamento di fine rapporto: lasciarlo in azienda, man mano che viene maturato, per poi riscuoterlo alla cessazione del rapporto di lavoro (fondo della Tesoreria di Stato gestito dall’INPS); in alternativa destinare il Tfr ad un fondo pensione, per tramutare in pensione la somma accumulata, grazie alla previdenza complementare.
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