La green economy promette un milione di posti di lavoro entro il 2020. Almeno questi sono i dati che emergono dalle stime, le nuove figure professionali saranno strettamente connesse al mondo della sostenibilità sia per la produzione di energia rinnovabile che coinvolte nelle fasi di una filiera produttiva a maggior efficienza.
"Il nostro obiettivo è quello di avere 60mila nuovi occupati tra giovani laureati sotto i 30 anni, a partire dal 2013". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Clini, a Sky Tg24, sottolineando che tra i settori potenziali d'impiego "ci sono le fonti rinnovabili, che negli ultimi due anni hanno dato lavoro a 120mila giovani". Clini ha parlato anche della Pubblica amministrazione,"è costruita su un modello concepito negli anni '60 e '70", e del ministro Fornero: "Vuole facilitare il ricambio generazionale per dare modo ai giovani di entrare in sintonia con le necessità che abbiamo oggi".
La prospettiva deve comunque allargarsi: l’occupazione va stimata con riferimento a tanti altri
comparti, indirettamente legati all’energia (elettronica, edilizia, telecomunicazioni, alimentazione, ecc.), e anche al beneficio indiretto sul prodotto interno lordo complessivo del Paese.
Il nuovo modello energetico presuppone lo sviluppo di tecnologie ad altissima intensità di lavoro: produzione (con tutte le rinnovabili), accumulo (attraverso idrogeno e altri sistemi) e distribuzione, attraverso le smart grids.
Assume un ruolo fondamentale anche l’edilizia sostenibile, che infatti cresce del 5% all’anno. Althesys e CgilIres prevedono almeno 250.000 i nuovi posti di lavoro che immetterebbero nei mercati 3 miliardi di euro all’anno di stipendi in più, e la Commissione Europea, nella "Road Map" 2050 in discussione al Parlamento Europeo attualmente stima un impatto complessivo sull’occupazione di oltre 1,5 milioni di posti di lavoro con un contributo al Pil pari alllo 0,4% annuo fino al 2020.
Nessun commento:
Posta un commento