domenica 30 settembre 2012

Lavoro: stipendio precari sotto i 1.000 euro

I lavoratori a tempo determinato, nel 2011, hanno percepito una retribuzione inferiore del 28% rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato. Il divario è in crescita: nel 2010 era del 27,2%. E' quanto emerge dai dati dell'Isfol. La direttrice generale dell'Isfol, Bulgarelli, ha spiegato che lo stipendio medio dei lavoratori a tempo determinato, indipendentemente dall'età, non supera 1.000 euro; quello dei permanenti va da poco più di 900 euro, nella fascia d'età 14-24, a quasi 1.500 euro, nella fascia 55-64 anni. Il divario cresce con l'età.

Ovviamente un posto di lavoro da precario viaggio in parallelo  con una busta più leggera, in media del 28% rispetto al posto fisso: la conferma emerge dai dati dell'Isfol. Infatti in media un dipendente a tempo determinato, con riferimento al 2011, non riesce a superare i mille euro al mese di reddito netto da lavoro, indipendentemente dalla fascia d'età. Per i dipendenti a tempo, infatti, il salario medio nel 2011 è di 945 euro, a fronte dei 1.313 euro degli occupati a tempo indeterminato. Basti pensare che nel 2011 l'aumento per i dipendenti precari è stato in media solo di un euro. Ovviamente, precisa l'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, aggiornando dati già contenuti nel Rapporto 2012, i contratti a tempo prevalgono soprattutto tra le nuove generazioni, anche se in valori assoluti i dipendenti precari sono numerosi pure tra i più adulti, con oltre un milione di occupati a termine tra gli chi ha almeno 35 anni. I dipendenti senza posto fisso, ha spiegato già l'Isfol "sono i più colpiti dalla crisi economica" e, aggiunge, "si tratta di un patrimonio di conoscenze e competenze che non sembra essere valorizzato, costituendo di fatto uno spreco per gli individui e per l'intero sistema economico".

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