domenica 3 novembre 2013
Osservatorio Mercer 2013 stipendi neolaureati in UE
Primo contratto in Francia: 35mila euro. Primo contratto in Germania: 40mila euro. E in Italia? Lo scarto si allarga: addirittura 15mila euro.
Una recente ricerca dell'Osservatorio Mercer 2013 sul costo del lavoro, a messo in evidenza che i neolaureati assunti nel nostro paese percepiscono mediamente una retribuzione annua lorda di 25mila euro. Nulla a che vedere con i colleghi di Berlino che sempre secondo i dati forniti dalla ricerca ne incasserebbero almeno 10mila in più.
L'indagine condotta dall'Osservatorio Mercer è stata redatta su un campione di 340 aziende italiane o stanziate in Italia, con fatturato medio sopra ai 128 milioni di euro e con un organico di circa 260 dipendenti. Nello specifico la ricerca racconta che un disegnatore meccanico in Italia, con un anno e mezzo di esperienza in curriculum può ambire a un massimo di 24mila euro annui, diversamente da quanto potrebbe attingere da Londra, ovviamente considerando anche il cambio in sterline, la sua parcella salirebbe di circa 41mila. Senza dimenticare benefit e scatti di carriera, con il doppio criterio di competenze specifiche e anni di esperienza: più competenze hai, maggiore è il premio salariale, più anni di produzione accumuli, maggiore è il fisso netto.
Secondo Elena Oriani, direttrice di Mercer Italia: "I neolaureati italiani costano poco rispetto a francesi, tedeschi e inglesi. Questa è un'opportunità per le multinazionali del nostro paese, che potrebbero reclutare giovani italiani e inserirli in un sistema di rotazione cross-countries, accrescendo così la cultura internazionale dell'azienda, prima che il giovane italiano si rivolga autonomamente all'estero per avviare la propria carriera".
I bonus erogati nel 2013 sono scesi fino al 20%: incentivi alleggeriti di 20mila euro rispetto al target prefissato.
Sempre secondo la ricerca le donne percepiscono uno stipendio dell'8% più basso rispetto ai colleghi uomini, nulla di nuovo in questo senso, anche se la forbice si restringerebbe scalando le gerarchie aziendali fino alla posizione di direttore generale o direttore di prima linea. La forbice si restringe nelle posizione di direzione. O meglio, si restringerebbe: scalando le gerarchie aziendali fino alla posizione di direttore generale o direttore di prima linea, le "quota rosa" aziendali tendono allo zero.
I numeri sono confermati dalla ricerca. Che avanza una proposta: piani per intercettare i talenti in fuga, inserendoli in schemi di formazione internazionale. Il ragionamento è lineare, soprattutto per colossi con una fatturazione sopra i 200 milioni: «I neolaureati italiani costano poco rispetto a francesi, tedeschi e inglesi - spiega Elena Oriani, direttrice di Mercer Italia -. Questa è un'opportunità per le multinazionali del nostro paese, che potrebbero reclutare giovani italiani e inserirli in un sistema di rotazione "cross-countries", accrescendo così la cultura internazionale dell'azienda, prima che il giovane italiano si rivolga autonomamente all'estero per avviare la propria carriera».
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