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domenica 2 marzo 2014

Jobs Act 2014 cosa prevede il piano



Renzi tenta di fare l’americano o meglio un uomo politico statunitense, in fatti il nome della legge “Jobs Act , passata al Congresso USA con voto di tutte le forze politiche per incoraggiare il finanziamento delle piccole imprese attraverso l’allentamento di una serie di regole. Ma la parola Jobs, che in lingua inglese significa posti di lavoro in questo caso specifico è un acronimo e, nonostante punti a fare un gioco di parole, sta in realtà per Jumpstart Our Business Startups, ossia la legge per avviare le nostre società.

Il piano costerà 1,6 miliardi in più di quanto oggi si spende per i sussidi, dunque 8,8 miliardi in tutto. Ma assicurerà protezione anche a quel milione e 200 mila lavoratori, ora per diversi motivi totalmente senza rete, in caso di disoccupazione. E potrebbe essere finanziata con uno spostamento di risorse dalla Cig in deroga, che vale 2,5-3 miliardi annui.

Per arrivare ad un buon risultato si punta ad un sblocco dei debiti P. a., interventi sull'edilizia, taglio al cuneo fiscale e ai costi dell'energia: misure essenziali per stimolare le aziende all'assunzione. Ma anche riduzione della giungla di contratti (almeno 40) oggi esistenti e passaggio al contratto unico a tempo indeterminato e a tutele crescenti per i tanti, troppi giovani a spasso. E poi nuovo codice del lavoro e Agenzia unica federale, come polo di coordinamento dei centri per l'impiego attuali. Ma soprattutto l'atteso e annunciato assegno universale per chi perde il lavoro, con obbligo di seguire un corso di formazione e di non rifiutare più di una proposta d'impiego.

Vi è in cantiere l’ipotesi di una Nuova Aspi, il sussidio introdotto dall'ex ministro Fornero, che sostituirà Aspi e mini-Aspi La Naspi spetterà a tutti coloro che perdono il posto e hanno lavorato almeno tre mesi. Durerà più a lungo: al massimo due anni per i lavoratori dipendenti, anziché uno o uno e mezzo (come ora l'Aspi, per chi è sotto o sopra i 55 anni) e al massimo sei mesi per gli atipici, come i cocopro. L'entità del sussidio sarà per tutti al massimo di 1.100-1.200 euro mensili all'inizio del periodo di copertura e planerà verso i 700 euro alla fine, così come prevedono le regole Fornero in vigore (75% della retribuzione dell'ultimo periodo con i tetti citati, percentuale che scende del 15% ogni sei mesi). Dunque l'importo è lo stesso, ma la durata no. Più lunga quella della Naspi, sia rispetto all'Aspi che alla mini-Aspi. E pari alla metà del numero di settimane contributive negli ultimi quattro anni.

Si cercherà di risolvere almeno due problemi. Il primo, quello dei lavoratori a tempo indeterminato che dal 2016 per effetto della Fornero perderanno l'indennità di mobilità. Avranno la Naspi. Il secondo, quello dei lavoratori non protetti - precari. Cioè i 900 mila dipendenti a termine, somministrati, interinali,i quali sono stati messi fuori dalla legge Fornero per i requisiti troppo rigorosi. Ovvero contributi da almeno due anni e aver lavorato negli ultimi dodici mesi. Ma soprattutto i collaboratori a progetto con almeno tre mesi di busta paga, dunque l'80% circa di 400 mila persone, secondo gli ultimi, oggi privati persino della mini-Aspi e impossibilitati ad aggiudicarsi l'indennità di fine lavoro, anche qui per i requisiti quasi impossibili". In totale, un milione e 200 mila lavoratori potenziali disoccupati senza rete.

Quindi il piano prevede:

Assegno di disoccupazione, allungamento dei tempi dell’attuale strumento di sostegno al reddito, l’Aspi introdotta dalla riforma Fornero, ed un’estensione della platea dei beneficiari;

Agenzia unica federale che coordini i centri per l’impiego che coordini e indirizzi i centri per l’impiego, la formazione e l’erogazione degli ammortizzatori sociali.

Creazione di nuovi posti di lavoro per ognuno di questi sette settori, il JobsAct conterrà un singolo piano industriale con indicazione delle singole azioni operative e concrete necessarie a creare posti di lavoro.
a) Cultura, turismo, agricoltura e cibo.
b) Made in Italy (dalla moda al design, passando per l’artigianato e per i makers)
c) ICT
d) Green Economy
e) Nuovo Welfare
f) Edilizia
g)Manifattura

Riduzione delle varie forme contrattuali, oltre 40, che hanno prodotto uno spezzatino insostenibile. Processo verso un contratto di inserimento a tempo indeterminato a tutele crescenti.

Legge sulla rappresentatività sindacale e presenza dei rappresentanti eletti direttamente dai lavoratori nei CDA delle grandi aziende.


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