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domenica 22 settembre 2013

Rapporto Centro studi di Confindustria su occupazione e assunzioni


L'occupazione nel 2012 è diminuita dello 0,6%, ma sono aumentate le assunzioni a tempo indeterminato. E' quanto emerge dall'indagine annuale del Centro studi di Confindustria sull'occupazione nelle aziende associate. Il calo nel numero di occupati è più accentuato rispetto al 2011, quando era dello 0,3%, ma meno pesante dell'1,1% del 2010. Le nuove assunzione sono maggiori nel Nord-Ovest, il 40,8% del totale, e nelle imprese di grandi dimensioni, il 41% rispetto al 31,3% delle medie e al 32,3% delle piccole.

È il quadro che emerge dall'indagine annuale del Centro studi di Confindustria sulle condizioni dell'occupazione nelle aziende. Lo studio ha fatto il punto anche sul ricorso alla Cig, in crescita nel 2012: la forza lavoro potenziale assorbita è stata pari al 5,3% delle ore lavorabili nell'industria (era il 4,2% nel 2011), e pari al 2,5% nei servizi (dall'1,3%).

L'indagine Csc sul mercato del lavoro nel 2012 risolleva anche la crescita della quota di neoassunti a tempo indeterminato, più alta rispetto a 2011 e 2010, ed il particolare nel Nord Ovest (40,8% delle assunzioni totali) e nelle imprese di grandi dimensioni (41% nelle aziende con oltre 100 addetti, 31,3% nelle medie, 32,3% nelle piccole). La "probabilità di stabilizzazione" nei rapporti di lavoro è più alta nell'industria: le trasformazioni di contratti da tempo determinato a indeterminato sono state il 38,6% mentre si sono fermate al 23,9% nei servizi.

Stabile invece l'assenteismo dei dipendenti: nel 2012, le ore di assenza sulle ore lavorabili nelle aziende associate è rimasta sui livelli dell'anno precedente (7,0% da 7,3%) e si è confermata più elevata nei servizi (7,4% contro il 6,7% nell'industria, comprese le costruzioni) e nelle imprese grandi (7,8% in quelle con più di 100 addetti; 4,9% in quelle fino ai 15). Il maggior tasso di assenza per le donne (10,3% contro il 5,7% degli uomini) è attribuibile all'utilizzo più frequente dei congedi familiari; d'altra parte, soprattutto al genere femminile è lasciato l'onere dell'accudimento familiare.

Quanto alle tipologie contrattuali, nel 2012 risultano coperti da un accordo aziendale due lavoratori su tre nell'industria, uno su due nei servizi. La contrattazione di secondo livello è meno diffusa nelle imprese più piccole: la svolgono due su tre di quelle con più di 100 addetti, una su dieci di quelle con meno di 15 dipendenti.

Parliamo adesso dell’analisi del Fondo Monetario in cui sono esposte le seguenti previsioni: «La crescita mondiale è ancora debole e i rischi al ribasso sono diventati più marcati» questa è la previsione del Fondo Monetario nel World Economic Outlook che indica tra i rischi le conseguenze del rallentamento della Cina, della politica monetaria Usa e di una possibile stagnazione in Eurolandia. Per la zona Euro, il Fmi ritiene fondamentale rafforzare l'area ed i governi dovrebbero in particolare «migliorare ulteriormente la qualità degli aggiustamenti di bilancio allargando la base imponibile e riformando il sistema degli sgravi fiscali». In sostanza, secondo il Fmi, visto che tutti questi fattori «si rafforzano a vicenda, una risposta vigorosa su tutti i fronti è il miglior modo di agire. La risposta deve comunque essere supportata da comprensive riforme dei mercati del lavoro, finanziari, dei prodotti e dei servizi».
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