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giovedì 30 aprile 2015

Pensioni Inps: si parte con la simulazione che calcola l’assegno



Al via l'operazione «La mia pensione» lanciata dall'INPS che offre un servizio di simulazione in grado di calcolare l'assegno futuro. Intanto secondo i dati resi noti 2 pensioni su 3 sarebbero inferiori ai 750 euro.

Parte il 1° maggio l’operazione promossa dall’INPS che vuole garantire la trasparenza sull'importo delle future pensioni. L'operazione  sull'importo delle pensioni future. L'operazione “La mia pensione”, presentata oggi in una conferenza stampa dal presidente dell'Istituto Tito Boeri, mette gradualmente a disposizione di circa 23 milioni di iscritti alle diverse gestioni previdenziali un servizio di simulazione e calcolo del futuro trattamento pensionistico sulla base dei dati attualmente registrati. L'obiettivo è raggiungere entro la fine dell'anno quasi 18 milioni di lavoratori. «Questa - ha spiegato Boeri nel corso di una conferenza stampa - è una operazione verità perché il rapporto diretto con i cittadini perso negli ultimi anni è molto importante per l'Inps e deve essere recuperato».

Come avviene il calcolo del futuro assegno pensionistico? Innanzitutto il simulatore terrà conto dell’aumento dell’1,5% della retribuzione annuo dovuto alla rivalutazione dello stipendio. Il calcolo si non baserà soltanto sull’anno di pensionamento ma anche da quelle che potrebbero essere future variazioni dell’importo della retribuzione dovute, per esempio alla prospettiva di un cambio di lavoro. Si baserà, ovviamente anche sui contributi versati e sulla somma ad essi dei futuri contributi presunti. Proprio per questo motivo è da tenere presente che il simulatore effettuerà un calcolo molto orientativo che avrà lo scopo di fornire al lavoratore un’idea di massima che permetterà di effettuare delle scelte sulla data presunta del pensionamento di vecchiaia o anticipato

Il piano denominato “La mia pensione” consentirà l'accesso individuale con codice fiscale e pin Inps al proprio conto pensionistico. Per effettuare le simulazioni bisognerà avere almeno 5 anni di contributi versati: il lavoratore potrà verificare la sua pensione di vecchiaia o anticipata futura, la data di pensionamento e il tasso di sostituzione lordo (ovvero il rapporto tra pensione e ultimo stipendio) espresso in valori monetari costanti. Quest'ultimo valore è ovviamente legato al meccanismo di adeguamento ora triennale e in futuro biennale dei coefficienti di trasformazione alla speranza di vita.

Rispetto alla simulazione standard, che prevede un aumento del reddito da lavoro dell'1,5% annuo, si potranno introdurre variabili scelte personalmente (per esempio un andamento piatto per alcuni anni dello stipendio o buchi di contribuzione) per vedere gli effetti sull'assegno finale. Mentre la rivalutazione del montante contributivo è legata alle previsioni ufficiali, con un crescita dell'1,5% sulla base delle progressioni medie quinquennali del Pil. Nel 2016 il cosiddetto “cassetto previdenziale” sarà aperto anche ai lavoratori domestici e gli agricoli ed entro fine anno anche ai dipendenti pubblici (a regime sarà accessibile a oltre 23 milioni di posizioni).

Il progetto di simulazione proposto dall’INPS offre un servizio più completo rispetto alla simulazione standard. Sarà possibile, infatti, inserire delle variabili scelte personalmente per vedere l’effetto che le stesse avranno sull'assegno di pensione.
Mentre viene presentato il servizio di simulazione per il calcolo delle pensioni future, vengono resi noti anche i dati sulle pensioni attualmente erogate dall'ente.

Uno dei dati emersi è che il 64,3% delle pensioni ha un importo inferiore ai 750 euro. Da questo punto di vista sussistono ancora differenze legate al genere: per gli uomini la percentuale di pensioni inferiori a tale importo è pari al 45,2% mentre per le donne è pari al 78,2%.

L’INPS ha voluto comunque chiarire che tali dati non contribuiscono in maniera significativa alla povertà in quanto molti soggetti sarebbero titolari di più prestazioni pensionistiche o di altri redditi. A tal proposito viene sottolineato che delle 11.595.308 pensioni con importo inferiore a 750 euro 5.322.007, ossia quasi la metà, beneficiano di prestazioni legate a requisiti reddituali bassi.



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