L'assunzione a tempo indeterminato resta un miraggio anche nel 2012 è quanto emerge dalle stime Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, le aziende prevedono nel complesso circa 270mila nuove entrate ma tra queste solo 66 mila saranno con un contratto a tempo indeterminato quindi solo il 24%. Ed entro il mese di marzo 2012 le aziende italiane dovrebbero assumere circa 152 mila persone a fronte di 227 mila uscite, con un saldo negativo di 75 mila unità.
Le 152 mila nuove forze lavoro programmate dalle aziende industriali e di servizi sono circa 60 mila in più di quelle rilevate per l'ultimo trimestre dello scorso anno (erano 92 mila tra ottobre e dicembre 2011) ma che si tratta in larga parte di riattivazioni di contratti in scadenza a fine 2011 o di assunzioni in sostituzione di analoghe figure che hanno interrotto il loro rapporto di lavoro.
La “croce” di questo saldo occupazionale negativo colpisce soprattutto l'occupazione nelle piccole imprese, il Mezzogiorno e i contratti a tempo determinato. Tra le aziende che assumono il 44% lo fa per sostituire dipendenti in uscita o per stabilizzare personale che già ha. Per il 12% le assunzioni riguardano attività stagionali mentre per il 32% l'assunzione è motivata dal picco di domanda.
Su 152 mila assunzioni programmate 125.700 saranno a carattere non stagionale mentre 26.400 saranno stagionali. Il 34% delle assunzioni totali dovrebbe esser fatto da aziende industriali (51.700 unità) mentre il 66% dovrebbe riguardare i servizi (100.400 unità). L'industria recupera rispetto ai trimestre precedenti quando registrava meno di un quarto delle assunzioni totali.
Secondo le stime di Unioncamere a oltre 66 mila neo assunti (il 34% del totale) verrebbe proposto un contratto a tempo indeterminato mentre i contratti a termine riguarderebbero il 56% delle entrate previste (85.600 assunzioni). L'apprendistato sarebbe proposto a 10 mila lavoratori (il 6,4% delle entrate). Oltre un terzo delle assunzioni (52 mila pari al 34,2% del totale) sono esplicitamente indirizzate verso i giovani under 30 ma a questi se ne potrebbero aggiungere molti altri tra le 60 mila richieste senza limiti di età.
I conti che riguardano i posti di lavoro in Italia non tornano mai.
Lo dimostra anche la previsione del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro che per i primi tre mesi del 2012 mette sul piatto più uscite di personale che assunzioni.