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sabato 19 gennaio 2013

Inps sulle pensioni di invalidità ritira la circolare n. 149


L’Inps ha ritirato la circolare 149 del 28 dicembre, in base alla quale gli invalidi civili al 100%, per avere la pensione di invalidità, avrebbero dovuto fare riferimento non più al reddito personale ma anche a quello del coniuge. Lo ha fatto sapere la Cgil annunciando che il direttore generale dell’istituto previdenziale, Mario Nori, ha diramato un provvedimento in cui si prevede che “sia nella liquidazione dell’assegno ordinario mensile di invalidità civile parziale, sia per la pensione di inabilità civile si continuerà a far riferimento al reddito personale dell’invalido”.

A confermarlo è direttamente l'Inps con il messaggio 717 del 14 gennaio 2013 dal titolo “Limiti reddituali per la liquidazione delle pensioni di inabilità civili“, che dovrebbe mettere fine, almeno per il momento, alle polemiche sorte dopo la pubblicazione della circolare 149 del 2012 sempre da parte dell'istituto di previdenza. Nella tabella M.3 dell'allegato 2, infatti, veniva precisato che il requisito reddituale (16.127,30 euro) per avere diritto all'invalidità civile totale per il 2013 era coniugale e non più solo quello del diretto interessato.

Una decisione accolta con favore dalla Cgil, fa sapere la responsabile dell’ufficio politiche della disabilità, Nina Daita. “Siamo soddisfatti del risultato raggiunto dopo le pressioni fatte nei giorni scorsi e l’ampia mobilitazione nei confronti di un provvedimento che si prefigurava come palesemente iniquo e vessatorio nei confronti del mondo della disabilità”. La circolare ritirata, molto criticata, aveva fatto ipotizzare l’utilizzo di un escamotage per i disabili sposati che, per sopravvivere, avrebbero dovuto pensare solo al divorzio. Gli invalidi civili parziali e totali in Italia, esclusi ciechi e sordi, che hanno diritto all’assegno – secondo i dati del sito dell’Inps – sono quasi 730mila.

”In attesa della preannunziata nota ministeriale a chiarimento della complessa materia dei limiti reddituali delle pensioni di inabilità civile ed in considerazione di una interpretazione costituzionalmente orientata degli art.12 e 13 della legge 118/1971 (sulla pensione di inabilità e l’assegno mensile per gli invalidi civili, ndr) – si legge nella circolare firmata dal direttore generale dell’Inps Mauro Nori – si ritiene di non modificare l’orientamento amministrativo assunto a suo tempo dal Ministero dell’Interno e successivamente confermato nel tempo da questo Istituto. 

Pertanto – prosegue -, sia nella liquidazione dell’assegno ordinario mensile di invalidità civile parziale, sia per la pensione di inabilità civile si continuerà a far riferimento al reddito personale dell’invalido”.

Una variazione, quella dell'Inps, collegata a una sentenza della Corte di cassazione (la numero 4677/2011) con cui i giudici, pur prendendo atto di precedenti sentenze discordanti (a volte si è stabilito che il limite era riferito al solo invalido, altre volte ai coniugi), è stato deciso che l'importo massimo va riferito alla coppia.
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