Visualizzazione post con etichetta tasse sulle imprese. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta tasse sulle imprese. Mostra tutti i post

martedì 26 giugno 2012

Squinzi: per la crescita e l'occupazione. Cambiare fisco e credito, sono «mannaie che bloccano la crescita»


Fisco e credito sono «le due mannaie che ci impediscono di crescere come vorremmo». Il giudizio arriva dal neo presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, che lo ha espresso intervenendo all'assemblea di Sistema Moda Italia. Se vogliamo ritrovare la via della crescita, spiega, «è assolutamente necessaria una riduzione della pressione fiscale su lavoro e imprese, e soprattutto abbiamo bisogno di stabilità e certezza su tutto il complesso delle norme tributarie recuperando anche un rapporto equilibrato tra amministrazione finanziaria e contribuenti».
Sulla delega fiscale, Squinzi ha ricordato la priorità assegnata dalla confederazione all'attuazione della delega in materia fiscale. In questo momento, precisa Squinzi, «stiamo monitorando che nella delega venga chiarito come la condotta del contribuente sia da considerarsi abusiva solo quando faccia un uso distorto delle norme fiscali». La scelta del contribuente per la norma fiscalmente meno onerosa, poi, non dovrebbe «essere censurabile se giustificata da ragioni extra fiscali non marginali».

Nel suo discorso, Squinzi ha quindi sollecitato una revisione del sistema sanzionatorio fiscale «con senso di proporzionalità». L'economia italiana, ha concluso, «ha bisogno di certezze, semplicità e stabilità su tutto il complesso delle norme tributarie».
«Le imprese stanno soffrendo, non so quanto potremo resistere e i dati sul Pil che pubblicheremo a breve sono al di sotto di tutte le previsioni». Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi lancia al Governo l'ennesimo segnale di allarme e chiede interventi urgenti per arginare al crisi. È seduto di fianco a Corrado Passera, all'assemblea degli industriali di Como, in un dibattito in cui la prospettiva comune è quella di ritrovare la strada dello sviluppo. Prospettiva non facile, tuttavia, perché come ricorda Passera «non ci sono soldi per macroincentivi sul mercato interno».
Niente scorciatoie, dunque, nessuna deviazione dalla linea del rigore che «ci consente ora di poter battere i pugni in Europa e chiedere ad altri Paesi più impegno sulla crescita».
La strada del rigore è condivisa da Squinzi che tuttavia osserva le difficoltà del Paese, con l'edilizia in calo del 30%, il credito che non arriva alle imprese, i consumi interni bloccati. «E sul fisco – prosegue – siamo stati più rigorosi di altri, forse con uno sforzo al di là delle nostre capacità reali».
Passera difende l'azione del Governo, la spending review, i primi passi per incentivare la ricerca attraverso assunzioni agevolate da sgravi contributivi e ricorda i tempi limitati per agire. «Il vertice a quattro della scorsa settimana a Roma – osserva – sarebbe stato impensabile solo pochi mesi fa, il Paese stava per essere commissariato e non è avvenuto. E anche sulla spending review abbiamo messo a posto il capitolo principale, cioè le pensioni.
Il dialogo è sereno, senza tensioni e Squinzi elogia Passera: «Sono un suo tifoso - spiega - è il primo ministro dello Sviluppo che si concentra sui problemi veri. Certo, vedremo l'applicazione concreta dei provvedimenti, visti i condizionamenti che ha». «Il Governo tecnico va bene – prosegue – ma nel medio termine ci serve la buona politica, la politica vera che guardi al bene comune».
In vista del vertice gli imprenditori alzano il pressing sui politici e Squinzi ha anticipato una lettera che mercoledì verrà pubblicata sui maggiori quotidiani dal Cefic, l'associaizone dei chimici europei. «Le maggiori 20 aziende, e 7-8 di queste sono tedesche – ha ricordato Squinzi – lanciano un appello alla politica europea. Tra noi imprenditori c'è grande condivisione su questi temi».
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...
BlogItalia - La directory italiana dei blog