sabato 3 marzo 2012

Edili in piazza. Che fine ha fatto la riforma del lavoro?

In 3 anni persi 300mila posti di lavoro per gli edili. Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil hanno messo a punto una piattaforma rivendicativa con le proposte per portare fuori dalla crisi il settore delle costruzioni. I sindacati spiegano che in tre anni di crisi sono stati persi 300mila posti di lavoro. Un appuntamento, questo "In piazza per costruire il futuro", per lanciare, dicono, «la piattaforma rivendicativa da presentare al governo, per affrontare uno stato che l'intera filiera non viveva dall'immediato dopoguerra”

Il segretario generale della CGIL in piazza a Roma assieme ai leader CISL e UIL per la manifestazione dei sindacati di categoria dell'edilizia ha dichiarato che le risorse che il governo sta cercando per sostenere la riforma degli ammortizzatori sociali potrebbero essere trovate "dai patrimoni".

Per il leader della CISL Bonanni, siamo in blackout. "Aspettiamo la proposta" del governo, ora "siamo nel blackout": lo ha affermato il leader della CISL, Raffaele Bonanni, parlando del tavolo sulla riforma del mercato del lavoro e delle risorse che il governo sta cercando per sostenere l'intervento sugli ammortizzatori sociali. Risorse che, ha ribadito Bonanni, "si potrebbero trovare dalle tante sottratte alle pensioni". Rispetto alla nuova convocazione, il leader della CISL dice che non ci sono novità e comunque che "il problema non è quando ci vediamo, è perché ci vediamo".

Mentre per il leader della UIL Angeletti, senza risorse riforma è solo propaganda: "Il governo mi sembra sia entrato nell'ordine di idee che per fare la riforma" degli ammortizzatori sociali "servono risorse pubbliche. C'é la necessità di trovarle. Senza risorse non credo potremmo parlare di riforma se non in termini propagandistici".

Comunque serve una politica per la crescita il debito non è diminuito e la ripresa non c'è. Questo è il vero problema. Il Governo, dopo tanto clamore e annunci deve mettere in campo una vera politica per la crescita, a partire dal mercato lavoro. La crisi in cui versa il settore delle costruzioni è drammatica» e a parlare sono i numeri: in tre anni sono stati persi 300 mila posti di lavoro.

Disoccupazione Italia 2012 un giovane su tre è disoccupato

L'Istat ha comunicato che il tasso di disoccupazione è salito ancora dello 0,2% rispetto a dicembre, portandosi così a gennaio 2012 al 9,2%.
Il 2012 inizia in modo negativo sul fronte lavoro, con la disoccupazione che tocca nuovi record: il tasso dei senza posto raggiunge quota 9,2%, il valore massimo dall'inizio del 2004, ovvero da quando sono cominciate le serie statistiche storiche mensili. Lo stesso vale per il numero dei disoccupati, un esercito di oltre 2,3 milioni di persone, che, guardando ancora più indietro, risulta essere il livello maggiore dal terzo trimestre del 2000. A pagare il prezzo più alto sono ancora una volta i giovani, per loro il tasso di disoccupazione è pari al 31,1%.
Ha riportato l’Istat: che il tasso di occupazione è pari al 57,0%, in aumento nel confronto congiunturale di 0,1 punti percentuali e di 0,2 punti in termini tendenziali. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,4% (-63 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività si posiziona al 37,3%, con una flessione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti su base annua.
Tuttavia a gennaio, insieme alla cifra di chi è alla ricerca di un impiego, sale anche il numero degli occupati. Un recupero dietro a cui, con tutta probabilità, si nasconde la mancata uscita degli over 55, che, soprattutto a causa del cosiddetto effetto finestra, sono costretti a restare più a lungo sul posto di lavoro. Insomma, a fronte di un sensibile aumento della disoccupati (in crescita del 2,8%, ovvero di 64 mila unità, su dicembre e del 14,1%, ovvero di ben 286 mila persone, su base annua) c'é stato un modesto rialzo dell'occupazione (in aumento dello 0,1%, circa 18 mila lavoratori, e di 40 mila rispetto a gennaio 2011).
Quindi, il quadro è sicuramente peggiorato; l'unica nota positiva potrebbe essere rappresentata dal calo dell'inattività, cioè di coloro che né hanno né cercano un impiego (-63 mila in un mese). Mentre il tasto più dolente riguarda le nuove generazioni, il tasso di disoccupazione tra gli sotto i 25 anni ormai si colloca sopra quota 30% da 5 mesi, ovvero da settembre. E a gennaio ha di poco sfiorato il record raggiunto a novembre 2011 (31,2%). Oltre che per i giovani gennaio risulta un mese cupo anche per la componente maschile, con il tasso degli uomini senza lavoro che tocca una quota record (8,7%). Nonostante i continui rialzi il tasso di disoccupazione in Italia si mantiene sotto la media del Vecchio continente, pari al 10,7% nella zona euro, dove tocca la percentuale più alta dall'ottobre del 1997, e al 10,1% nell'Intera Ue. Il presidente della Commissione Ue José Barroso ha asserito di livelli altamente drammatici, sottolineando come ora la priorità "sia creare occupazione". Il quadro, però, cambia se si restringe il campo ai soli giovani: la quota dei senza lavoro sotto i 25 anni nella Penisola è ampiamente al di sopra del dato medio registrato sia per l'area euro (21,6%) che per l'Ue a 27 (22,4%).
Tra i sindacati e le associazioni del mondo imprenditoriale i nuovi dati dell'Istat non fanno che riaccendere i timori per l'emergenza lavoro. Per la Cgil i numeri sui senza posto mostrano "che il problema dovrebbe essere fermare i licenziamenti e non facilitare la flessibilità in uscita". I dati sulla disoccupazione diffusi dall'Istat «sono preoccupanti, ma non basta preoccuparsi con le chiacchiere, bisogna reagire». Lo sottolinea il leader della Cisl, Raffaele Bonanni a margine della chiusura della campagna elettorale per il rinnovo delle Rsu funzione pubblica della Cisl Lombardia.
Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha espresso molta preoccupazione: "Siamo al 9,2% è il peggior dato dal 2004. Certo dobbiamo fare equilibrio di bilancio ma se non ricominciamo a crescere i problemi saranno molto forti".

martedì 28 febbraio 2012

Università La Sapienza: nuova frontiera tecnologica per gli studenti

Email e documenti che passano tra le “nuvole” dell’universo Web. Google e l'Università La Sapienza di Roma hanno comunicato  il progetto che metterà a disposizione di 165mila studenti dell'ateneo, inclusi i laureati negli ultimi due anni, i servizi cloud interamente utilizzabili via Internet Google Apps for Education. Con questo progetto, ogni studente avrà da subito una propria casella email accessibile da qualsiasi dispositivo fisso o mobile connesso a Internet, oltre a servizi che consentiranno la condivisione via web di ogni documento a supporto dello studio.

Con questo servizio è possibile svolgere,  lavori di gruppo, realizzare un piccolo sito web con il contenuto di una ricerca corredandola di immagini e contributi video. “Uno studente – ha sostenuto William Florance, responsabile di Google Apps for Education per Europa, Medio Oriente e Africa - non dovrà mai cancellare le informazioni che ha raccolto nell'arco dell'intera carriera universitaria”. L’iniziativa è già partita in altri atenei italiani, da Pavia a Ferrara, a Firenze e negli Stati Uniti, 66 dei 100 più prestigiosi atenei (inclusi Berkeley e Harvard) hanno già adottato da tempo la tecnologia Google Apps for Education. Non sono solo gli studenti i beneficiare del nuovo servizio: le applicazioni integrate in Google Apps for Education (quali Google Docs) favoriscono una completa interazione online tra insegnanti e studenti; mentre funzioni quali Google Calendar consentono di gestire l’organizzazione interna di aule, eventi, sessioni d’esame.

È  nuova piattaforma gratuita dedicata agli studenti che prevede servizi per la comunicazione e la collaborazione. Il sistema è messo a disposizione da Google in base a una convenzione con l’Ateneo, a seguito di un bando di gara a titolo gratuito.

Studenti e professori hanno inoltre la possibilità, con il servizio Google Sites e in piena autonomia, creare un minisito web condiviso (ad accesso privato o pubblico) dove inserire tutta la documentazione relativa a una ricerca o a una tesi. I professori, inoltre, potranno preparare sul loro Pc di casa slide a supporto delle lezioni. “Siamo molto contenti – conclude Luca Giuratrabocchetta, Country Manager Google Enterprise Italia – che anche La Sapienza, la più grande università in Europa per numero di studenti su questa piattaforma, abbia scelto di innovare”.
La nuova piattaforma sarà un nuovo per lavorare e studiare ed interagire fra studenti e docenti. In modo gratuito.
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